di Andrea Busiello
La storia di Simone Ruffini è curiosa. Quando aveva 5 anni la mamma lo “costringeva” ad andare in piscina nonostante a lui il nuoto non piacesse. Quella forzatura si è rivelata azzeccata: adesso Simone, nato a Tolentino il 7 luglio 1989, è uno dei migliori specialisti italiani del fondo e la settimana scorsa si è issato sul gradino più alto del podio nella gara dei 5 km dei campionati italiani a Riccione.
Ruffini, quant’è dura fare nuoto a livello agonistico come fa lei?
“Ci vogliono tanti sacrifici ma mi sento un privilegiato a fare un lavoro che mi piace. Mi alleno 7 giorni su 7 ma poi quando si raggiungono risultati importanti viene tutto ripagato”.
E’ dal 2009 che sta ottenendo grandi risultati..
“Si, nel 2009 sono arrivato nono al Mondiale di Roma nella 5 km di fondo poi nel 2010 sono arrivato sempre nono al Mondiale in Canada. Agli Europei di Budapest ho ottenuto un ottimo terzo posto e poi nel 2011 ho vinto l’oro alle Universiadi di Shanghai. L’ultimo risultato di spessore è stato il titolo italiano conquistato a Riccione dieci giorni fa”.
C’è rammarico per non aver raggiunto l’obiettivo delle Olimpiadi di Londra 2012?
“Sì, è sfumata per poco”.
Obiettivi per il presente e futuro?
“La mia intenzione è quella di lavorare sodo per altri quattro anni e puntare alla prossima Olimpiade di Rio De Janeiro del 2016. Ovviamente parteciperò a tutte le competizioni che saranno in programma in questi anni e cercherò di arrivare più in alto possibile”.
Simone Ruffini fuori dal lavoro che persona è? Quali hobby ha?
“Sono un ragazzo tranquillo che quando ha tempo libero cerca di dedicarlo alla ragazza, agli amici ed allo studio. Sono iscritto a Scienze Motorie anche se portare avanti l’Università è molto difficile perchè gli impegni sportivi sono tanti”.
Il suo idolo?
“Da cinque anni mi sono trasferito dalla mia Tolentino a Pesaro e dunque è facile dire qual è il mio idolo: Filippo Magnini”.
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