di Filippo Ciccarelli
(Servizio video di Erika Mariniello)
“Tagliano le accise sulla benzina? Veramente? Era ora!”. E’ una soddisfazione unanime quella di benzinai ed automobilisti, che scaturisce dalla decisione della Regione di eliminare le accise sui carburanti dal prossimo 1° aprile. Ma, per quanto il taglio di 5 centesimi porterà qualche beneficio nelle tasche dei marchigiani, è difficile ipotizzare un ritorno ai consumi sui livelli precedenti il caro-prezzi. In alcuni distributori presenti sulla rete autostradale, la verde aveva già abbattuto il muro dei 2 euro al litro: a Civitanova molti cittadini preferiscono recarsi nella vicina Porto Sant’Elpidio, oppure aspettare in coda in città, dove il prezzo è più conveniente, per fare rifornimento (guarda il video).
I gestori dei distributori di Macerata sono rassegnati: “All’inizio gli automobilisti se la prendevano con noi, ormai non più. Speriamo che si sbrighino a levare quest’accisa” dice Fabio, responsabile dell’Eni di via Pancalducci, dove la benzina costa 1.903 euro al servito e 1.863 al self, mentre il gasolio è su livelli leggermente inferiori (1.765 al servito e 1.725 al self). E nei continui aumenti che si sono succeduti nel corso dei mesi, vuoi per l’imposizione fiscale galoppante, vuoi per l’aumento del prezzo del greggio dovuto anche alla precaria situazione politica nell’area nordafricana e mediorientale, quelli che ci hanno perso fette consistenti di guadagno sono proprio i benzinai, il cui guadagno ogni litro erogato è davvero misero rispetto al prezzo pagato alla pompa.
“C’è stato un forte calo nei consumi, negli ultimi due mesi almeno del 20-30%” sostiene Gianluca Tasselli, gestore della Esso di via Mattei, dove la benzina costa 1.744 euro al litro (1.734 in orario di chiusura) ed il gasolio 1.916 euro (1.906 dopo la chiusura) . “Non parliamo poi della benzina o del gasolio speciale, ne andranno via 30 litri al giorno a dir tanto. Più della metà del costo finito di un litro di carburante va allo stato, sotto forma di tasse ed accise. La parte restante se la prende la compagnia: a noi gestori restano 4 centesimi al litro”.
Balzelli e rincari che non piacciono a chi fa tanta strada, come Walter, che ha una ditta d’informatica e per lavoro usa sempre l’automobile: “Percorro circa 70.000 km l’anno, la mia vettura va a gasolio. Il continuo aumento del diesel mi ha spinto a cambiare le mie abitudini, ora cerco di unire nelle trasferte più appuntamenti possibile, per risparmiare sul costo del carburante. E viaggio anche meno rispetto a un tempo”.
Enzo, il benzinaio dell’Ip di via Roma (dove la benzina costa 1.948 euro al litro, mentre il diesel è a 1.754) è categorico: “Se dovessi scioperare non lo farei certo per le liberalizzazioni, ma per chiedere a governo e petrolieri di abbassare i prezzi da un lato, e di aumentare il margine riservato ai benzinai dall’altro. Ogni litro il guadagno per noi è di circa 3 centesimi, i consumi sono calati del 40%. Me ne accorgo perché il mercoledì, quando c’è lo sconto di 10 centesimi al litro su benzina e diesel, abbiamo il 40% di clienti in più. Ormai la gente” conclude un po’ malinconico questo signore dagli occhi chiari, che da 37 anni è nelle Marche a fare il suo mestiere di benzinaio “non guarda più al servizio, alla cortesia. Ma solamente al tabellone segnaprezzo”.
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Me pare giusto… aumenta de 40 centesimi e diminuisce de 5… Proprio un bel modo di pagare la crisi. Ma la raffineria di Falconara sta nelle Marche oppure in Siberia?
Perchè 5 cents cambiano la vita!
C’è poco da commentare. Ormai siamo arrivati a raschiare il fondo del barile. I 5 cen. di restituzione sono soltanto una presa in giro per noi poveri cittadini che tutti i giorni stiamo pagando le conseguenze di questa miserevole situazione.Tanto il peggio dovrà arrivare e noi stiamo dimostrando come sempre di essere il solito popolo bue che accetta queste ingiustizie passivamente senza mai reagire energicamente. Poi il “signor”Marchionni la Marcegaglia e Monti si lamentano che non si vendono automobili con conseguenze catastrofiche per l’industria. Io dico solo che si devono tutti vergognare ad iniziare dai nostri “cari” parlamentari che fanno finta solo di litigare ed i governanti che piangono lacrime di coccodrillo!Tanto a questi ” signori” anche se la benzina la portassero a 10 € al litro gli fa una bella se…… viaggiano e viaggeranno sempre con la solita voce di bilancio : rimborso spese di rappresentanza, senza considerare quello che prendono di stipendio. Scommetto anche che se le Iene di Italia uno gli chiedessero quanto costa un litro di benzina nessuno sarebbe capace di rispondere. Una curiosità, il gestore della Delta Motor di cui sopra, è per caso parente stretto del cantante Pupo? Fateci caso, vi è una rassomiglianza incredibile!
Che faccio,aspetto a fare il pieno il 1 di Aprile ?Cosi’ mi prendo un bel Pesce!!!!!!!!!!!!!.
Aspettiamo che l’IVA arrivi al 23% per avere un nuovo rincaro!!! Grazie Monti!!!
Tranquillo Marco Travaglio de MC… non sarà necessario aspettare così tanto…
Chissenefrega…. Mettevo 50 euro 2 anni fa e continuo amettere 50 euro….
azzo…. Ma faccio molti meno chilometri: avrò il serbatoio bucato?!? 🙂
So che mi “beccherò” molti pollici rossi, ma pazienza . Il dialogo fra posizioni diverse serve pure a qualcosa no ? Io penso, ed in realtà non solo io, che se considerassimo i costi alla salute e quelli ambientali determinati dal consumo di carburante , la benzina ed il gasolio costano…. ancora troppo poco . C’è chi ha calcolato i costi al sistema sanitario provocati dalle malattie determinate dalle PM10 e dagli altri gas di scarico o i costi all’agricoltura per i danni provocati dalla siccità o dai repentini cambiamenti climatici . Questi sono costi che già oggi paghiamo anche se non ce ne accorgiamo , e che ancora più pagheranno i nostri figli e nipoti. Se il prezzo della benzina tenesse conto anche di queste “diseconomie” dovrebbe essere ben più alto dell’attuale per spingere gli utilizzatori dei carburanti fossili a scelte diverse. E qualcosa infatti sta succedendo. Si parla di un aumento dell’uso dei mezzi pubblici cresciuto in pochi mesi del 10% . E’ un male ? Sono consapevole dei danni che questi incrementi di spesa stanno provocando sui magri bilanci di tanti come noi. Però magari può essere l’occasione per cambiare comportamenti non più sostenibili dalle nostre tasche, dalla nostra salute e dall’ambiente.