Francesco Pucciarelli, presidente della proloco Treia; Antonio Pettinari; don Giuseppe Branchesi e il Governatore delle Marche, Giammario Spacca al Premio Treiese dell'anno, nel maggio scorso.
di Maurizio Verdenelli
“Il problema c’è, inutile nascondersi dietro ad un dito” si lascia sfuggire un assessore. “Un problema ormai in emersione da tempo e pronto ad esplodere da un momento all’altro: potrebbe essere anche questione di ore” aggiunge. Chissà?! Finirà forse ai primi tepori dopo un’invernata che non si ricordava dal ‘56, la ‘primavera’ di Treia? Una stagione che dura dall’estate del 1995, da quando l’allora vice sindaco uscente Franco Capponi ebbe nettamente la meglio sugli altri competitors conquistando la poltrona di primo cittadino. Ed instaurando per un decennio la ‘pax’ nell’ex Vandea bianca. Un territorio che politicamente non aveva mai davvero rinunciato a ripiegare nel baule l’amato vessillo scudocrociato che aveva garrito in precedenza sulle felici amministrazioni del sindaco Fabiano Valenti ‘paterfamilias’ di una nidiata di giovani amministratori: lo stesso Capponi, Antonio Pettinari, Fabio Macedoni (attuale capo di Gabinetto del secondo, presidente della Provincia), Sandro Marozzi, Giovanni Soldini ed altri ancora. Dice il nostro interlocutore: “Eravamo un gruppo di moderati, di democristiani che non avevano abiurato in cuor proprio. Costituivamo tutt’insieme un’area di centro senza concessioni né a destra né a sinistra. Ora le cose sono un po’ cambiate: l’amministrazione ha assunto connotazioni più politicizzate, inserita a pieno titolo nel centrodestra per segnalare l’adesione a Capponi”.
Treia, estate 1995. Da sinistra: Umberto Patassini, Sergio Fattorillo, il giornalista Maurizio Verdenelli, Franco Capponi e Federico Teloni ad un incontro tra i candidati-sindaco di Treia, presso il Circolo cittadino (Fotoarchivio Pietro Baldoni)
Facciamo ora un piccolo salto indietro. L’immagine a corredo del pezzo è stata scattata una sera d’estate, 17 anni fa, al Circolo cittadino e documenta l’inizio di quella ‘primavera treiese’ che pare adesso destinata ad interrompersi a causa di un blizzard previsto peraltro non da ieri. Da sinistra, nella foto (dell’allora fotoreporter de ‘Il Messaggero’, Pietro Baldoni): i candidati sindaco Patassini, Fattorillo, chi scrive -chiamato a moderare un incontro/confronto affollatissimo e pieno di umori contrastanti- Capponi e Teloni. Era l’inizio di una storia importante, che ha portato alla cittadina di Didimi frutti ed uomini importanti inseritisi autorevolmente nel pianeta politico maceratese e marchigiano.
Chi ora chiuderà un periodo ‘storico’ lungo quasi vent’anni a Treia? Gli ambienti politici cittadini sono concordi nell’indicare la causa di una possibile ‘discontinuità’ nella ‘sofferenza’ di Luigi (per gli amici ‘Gigetto’) Santalucia, commercialista, da otto anni sulla poltrona di sindaco, erede diretto di Franco con cui mantiene uno stretto contatto. Sua figlia, Federica è stata committente elettorale di Capponi nelle ultime campagne in Provincia. Santalucia vuole adesso passare la mano ed aprire una crisi che tuttavia non sarà al buio. Già, perché in caso di voto si prevede quasi un plebiscito per l’ex presidente della Provincia, come testimoniano le preferenze ottenute lo scorso anno.
Santalucia presentatosi per la rielezione a sindaco di Treia –trionfalmente avvenuta nel 2009- non fa mistero di questa sua condizione di difficoltà personale a causa dell’impegno professionale e dell’accresciuta gravosità, dati i tempi, nell’amministrare uno dei comuni più grandi e complessi del Maceratese. Alla vigilia della ‘corsa’ per la Provincia, dopo l’accoglimento del ricorso di Luigi Gentilucci al Consiglio di Stato (contro l’esclusione della sua lista) Santalucia ebbe infatti modo di confidare a chi scrive a conclusione di una cena al ristorante LK di San Severino Marche, presente un altro treiese eccellente, don Giuseppe Branchesi: “Che problema ci sarebbe se io, come desidero, mi dimettessi? Andando al voto per la Provincia, si andrebbe anche per il rinnovo del consiglio comunale di Treia. Invece di una, ai miei concittadini, si darebbero due schede elettorali…. Quale problema?”. Qualcuno però pare avesse consigliato di ‘no’. Non se ne fece nulla, come noto. Così la giunta treiese è andata avanti ma adesso, stando ai rumors, pare pervenuta al capolinea.
Estranei alla maturazione di una situazione divenuta instabile, non sono certo gli strascichi del dopo-voto in Provincia. La frattura personale non si è sanata tra i due ex amici, Capponi e Pettinari, né potrebbe essere considerato che ora siedono su banchi opposti nell’aula consiliare provinciale e che l’opposizione ha peraltro un preciso ruolo da svolgere: ‘senza sconti’ come dichiarato prontamente da Franco subito dopo l’esito del ballottaggio.
Certamente Treia non è …Berlino al tempo del Muro seppure ospiti i Duellanti più noti della politica regionale. Ma chi si aspettava sabato scorso di vederli insieme come avvenuto nel corso della cerimonia di premiazione della Disfida del Bracciale l’agosto scorso, è rimasto deluso. L’occasione sarebbe stata l’atteso Premio ‘Treiese dell’anno’ come sempre in coincidenza della festa patronale di San Patrizio -ogni 17 marzo. Tuttavia il sipario, stavolta, è rimasto ben serrato nel teatro il cui restauro venne avviato dal sindaco Valenti. Motivi economici. Ciò è naturalmente in linea con il bilancio, tradizionalmente non ricco, della Proloco che organizza l’evento. L’ultimo Premio non avvenne peraltro in una cornice, come dire, bipartizan tanto che il presidente della proloco, Francesco Pucciarelli si sentì in dovere dal palco di fare l’elogio ‘dell’unità’. Ad applaudire don Giuseppe Branchesi, presidente nazionale dei Polentari d’Italia, vennero in tanti, dalle Marche e da altre regioni affollando platea e palchetti. Erano i giorni del ballottaggio per la Provincia: vennero Pettinari e il Governatore delle Marche, Spacca.
Non venne però chi aveva preceduto nell’albo d’oro del Premio, don Giuseppe: Franco Capponi, Treiese 2009, l’anno della sua elezione a presidente della Provincia. Quest’anno ci sarebbe stata profonda incertezza tra due treiesi doc, assolutamente meritori: Ulderico Lambertucci -attualmente impegnato in un’altra delle sue leggendarie maratone, premiato negli anni precedenti- ed Antonio Pettinari, successore di Franco Capponi….e del commissario Calvosa I problemi di bilancio della proloco, se hanno interrotto una tradizione popolare, hanno evitato una scelta problematica. In attesa, naturalmente, del prossimo ‘Treiese dell’anno’ che verrà e, soprattutto, del voto per il Palazzo comunale: nel 2014 o, come si dice, prima di quest’estate. Che sarebbe calda, molto calda sotto il cielo di Treia.
(Foto di Genesio Medori
Foto-archivio Pietro Baldoni)
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… questo è l’ombelico del mondo è qui che nasce l’energia
centro nevralgico dell’universo da qui che parte ogni nuova via
dalle province del grande impero sento una voce che si sta alzando
questo è l’ombelico del mondo e noi stiamo già ballando
questo è l’ombelico del mondo.
(L. Jovanotti, L’ombelico del mondo – 1995)
CLAMOROSO !! La festa di san patrizio si chiude con i fuochi d’ artificio e questa volta a pagare non è la nostra cara Lube ma è la maggioranza che salta in aria implodendo su se stessa !! ( “73% dei consensi “, motivo che viene ciclicamente ripetuto tutte le volte che la maggioranza è in affanno o è in assenza di altre argomentazioni )
Del resto sabato nel discorso di fine messa per il patrono , il sindaco ha voluto dare una benedizione ( o l’ha richichiesta al vescovo non si è capito ) agli amministratori della città …. ulteriore termometro del contesto
Cose già note e predette su queste pagine che oggi trovano ulteriore riscontro anche in verdenelli .
Provo grande solidarietà per l’uomo e politicamente posso solo invitarlo a farsi coraggio scacciando il più lontano possibile tutti gli sbagliati miti consigliatori , rifondando direttamente lui la giunta, prescindendo dalle correnti politiche e soprattuto con persone realmente attaccate alla causa treiese , senza indennità di carica e possibilmente giovani . Tra 2 anni ( o prima ) non sarà più sindaco e non avrà più rapporti con la politica che diversamente gli avrebbe fatto pesare questa scelta : perciò questo è il momento di avere una impennata di orgoglio personale . Lo ricorderemo tutti per l’ atto di coraggio . Diversamente … per quello che pensano tutti .
Alcune considerazioni sull’articolo
Il salto del premio treiese dell’anno non è sicuramente imputabile alla situazione economica della proloco . bastava fare solo una breve cerimonia a teatro , una targa e tanti articoli sui giornali eliminando le spese superflue ( leggi anche il pranzo per il festeggiato e i suoi sostenitori ) . costo massimo 200/300 euro .
certamente centrano le critiche piovute da più parti su come si è evoluto questo premio , ormai sentito solo da chi lo vince e dalla rispettiva cricca . Questo è innegabile .
Nella citata short list per il premio , che è riferito all’ anno 2011 , non ci doveva essere lambertucci per la coast to coast (anno 2012 )
Impossible non notare , ma tralascio le considerazioni , ll’ eccessiva presenza di don peppe in questo articolo scritto da verdenelli ….
Il giornalista Verdenelli con molta professionalità ha reso visibile un storia non sempre così bella come sembra.
Sarebbe lunghissimo tracciare, tentando di essere obiettivi , una storia di quasi trent’ anni a partire dall’amministrazione Valenti, il sindaco per eccellenza di Treia.
Valenti possedeva le doti che oggi la nostra Italia, quasi rovinata, pretende dai futuri politici/amministratori: l’amore per il proprio paese, la semplicità, l’onestà, i non interessi personali e degli amici, l’intelligenza, la modestia, il sapere e il saper fare elevando a suo successore un giovanissimo e intraprendente amministratore, Franco Capponi, che allora come per questa futura carriera non era considerato altro che” un soggetto da tenere sotto controllo” dagli attuali amici e sostenitori.
Ma Valenti è una storia di altri tempi dove la dignità, la modestia e il bene del proprio paese erano un valore.
La storia nuova è invece che Capponi nei suoi 10 anni da sindaco è stato, nel complesso, un buon amministratore ( meglio nei primi 5) con un difetto o forse un’ astuzia: ha elevato al rango di amministratori gente non sempre all’altezza, gente che in passato lo voleva annientare a causa del suo fare, difatti appena cessato il mandato di sindaco e con la prima amministrazione Santalucia sono stati i primi a dare addosso a Capponi, consigliere Regionale . Poi la stessa amministrazione Santalucia, che da subito non ha brillato per efficacia ed efficienza, ha dovuto ricontattare Capponi quale consigliere ombra.
Anche il guardarsi in cagnesco tra Pettinari e Capponi durante le elezioni provinciali del 2009 è stato segnato da baci e abbracci. Poi la storia oggi la sapete: Capponi si era dimesso da un posto privilegiato di consigliere regionale per fare il presidente della provincia e nel giro di un anno si è trovato con le mani piene di mosche. Anche qui la riconoscenza non si è fatta avanti.
Nel frattempo Treia è stata amministrata dall’attuale compagine voluta certamente da Capponi. Un centro destra alla “volemoce bene” che ha brillato per estrema inefficienza e che ha tirato avanti come tanti matrimoni nati male. Oggi che non sono riusciti a combinare nulla, l’unica cosa prodotta è una Treia declassata, un centro storico abbandonato e la costruzione di un’opera inutile così come concepita che costerà ai tutti i cittadini lacrime e sangue: L’ATTRACCO MECCANIZZATO.
Santalucia sbaglia a lasciare ora, doveva lasciare subito anche perché era perfettamente a conoscenza dei personaggi che imbarcava.
Comunque Treia, di questa inefficienza, ne ha subito un danno. Se fosse stata un’azienda sicuramente qualcuno avrebbe richiesto i danni.
Ma riguardo alla “riconoscenza”, l’entrata in campo a livello locale di Capponi, non solo adesso quale assessore ma sicuramente anche come futuro sindaco, ha generato sempre in quei soggetti prima nemici, poi amici, un antico astio in quanto l’ingresso di Capponi rompe le uova nel paniere di coloro che aspiravano alla carica di sindaco.
E allora mugugnano; “Ma questo non può andare a lavorare? E’possibile che deve comunque comandare su qualche cosa? Che figura ci fa, dopo incarichi importanti, a ridursi a fare il sindaco treiese?”
Però contestualmente pensano “non è il caso che glie lo dico, speriamo che lasci un posto anche per me.”
La presenza di Capponi per i cittadini di Treia è come quella del Messia per gli Ebrei: lo vedono come il salvatore.
Certo, dopo questo castigo sicuramente lo è. Speriamo che questa volta si porti dietro dei giovani con tanto di attributi non solo quelli impegnati politicamente, ma anche quei giovani seri che nella vita hanno già prodotto qualcosa. Anche a Treia ce ne sono tanti.
Illustre giornalista, della pro loco non vorrei parlare sarei troppo cattivo comunque rappresenta esattamente Treia allo stato attuale. L’unica cosa che ho apprezzato è stata quella di aver cancellato il treiese dell’anno. Il pianto del bilancio in rosso è sempre la scusa di coloro che non sanno lavorare: con i soldi tutti sono quasi bravi e è quando non ci sono che si vedono le capacità dell’uomo.
Il pianto dei soldi è stato anche il motto di questa amministrazione.
L’unico rammarico è che i giovani di questa amministrazione non sono stati opportunamente valorizzati