Udc, lettera di Ciampechini agli iscritti: “In Regione e Provincia abbiamo scarso peso”

L'ex coordinatore provinciale, in vista del congresso, invita chi aderisce al partito ad intervenire e portare il proprio contributo. Critiche al "Laboratorio Marche"

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Augusto Ciampechini

Augusto Ciampechini, ex coordinatore provinciale dell’Udc, ha inviato in questi giorni una lettera agli iscritti del partito in vista del congresso. Ecco il testo:

“Cara amica, caro amico,

quando abbiamo aderito alla “Udc …verso il partito della Nazione” lo abbiamo fatto coscienti di essere “un partito di cattolici impegnati in politica, da sempre storicamente e valorialmente, alternativi alla sinistra” (come disse il Presidente del partito, l’onorevole Rocco Buttiglione).
Negli anni scorsi la mia azione è stata tutta protesa a condurre la nave del nostro partito verso un porto sicuro, che ci avrebbe permesso, se avessimo corso da soli alle provinciali del 2011, di riaffermare con forza la nostra identità e soprattutto (dopo l’inglorioso passaggio regionale del Laboratorio Marche, che ci ha visti alleati con il Pensiero Debole) ci avrebbe consentito di continuare a crescere in consenso elettorale e radicamento territoriale, un po’ come è avvenuto nei tre anni in cui ho avuto il privilegio di organizzare il nostro impegno.
E’ accaduto d’altra parte che, ad un certo punto, alcuni dei nostri quadri dirigenti si sono per così dire “ammutinati” e, dopo aver incassato la tua e la mia adesione, dimentichi della nostra storia comune (di uomini di centro, cattolici e liberali), hanno speso questo patrimonio in un’ottica puramente pragmatica, senza pensare alle conseguenze negative che una linea politica così lontana dalla base avrebbe potuto causare: calo di consensi, disimpegno degli iscritti e perdita d’interesse per il partito (come dimostrano i tanti congressi locali rimandati per mancanza di numero legale ed i risultati elettorali negativi avuti nelle ultime tornate elettorali).
Tra qualche settimana, spero comunque entro il mese prossimo, si celebrerà il congresso provinciale al quale ti prego di intervenire, al fine di confrontarci su quanto accaduto e magari di tentare, uniti, di arginare un modo di fare politica che non ci appartiene, che non ci rappresenta e che certo difficilmente potrà interessare le giovani generazioni.
 In questo luogo, inseme con tanti altri amici, abbiamo intenzione di presentare una mozione congressuale, denominata “Pensiero Forte e Libero”, che ci riporti sulla rotta politica giusta,  alternativa storicamente e valorialmente al “pensiero Debole”(rappresentato in Italia dai filosofi Cacciari e Vattimo, oggi autorevoli membri ed esponenti del Partito Democratico).
Caro amica, cara amico, la tua presenza è fondamentale perchè da  molto tempo, oserei dire troppo, nessun responsabile di partito si è più visto né sentito, nessuno ci ha più convocati né per una disamina del risultato elettorale né per un’assemblea degli iscritti né per una direzione, o comitato, e neppure per una semplice riunione conviviale o di saluto.
Evidentemente, dopo le mie dimissioni, che ricordo per lealtà sono state date non per viltà, o abbandono, ma per coerenza e correttezza, considerato che la mia linea politica (di costruire un centro alternativo tanto alla destra quanto alla sinistra) era contraria a quella decisa “a maggioranza” dal comitato, si è preferito anestetizzare il confronto interno facendo a meno della nostra opinione: il congresso invece potrà essere un’occasione per esternarla recuperando spazi di democrazia interna.
In sintesi vorrei offrirti due spunti di riflessione:
Il “Laboratorio Marche”, così come avvenuto  in Puglia ed in Piemonte, è servito alla dirigenza nazionale per far emergere le contraddizioni dell’attuale sistema elettorale (il porcellum) che ha schiacciato l’Italia verso un falso bipolarismo, ma ci ha consegnato a livello locale un partito messo sotto tutela degli alleati, come alla regione Marche ed in provincia di Macerata, dove, nonostante le prestigiose cariche politiche ricevute non riusciamo a condizionare il consiglio a causa dello scarso risultato elettorale ottenuto e l’azione amministrativa dei nostri rappresentanti non sembra, ad oggi, ancora attrarre quel consenso che avevamo prima e che abbiamo perso a causa di questa alleanza con il “Pensiero Debole” ed il “Giustizialismo”.
Le prossime elezioni amministrative di Civitanova Marche e Tolentino rischiano di essere vissute come “cambiali politiche” da pagare agli alleati per aver ricevuto la Presidenza provinciale, mortificando la dignità, la storia e la forza che un partito come il nostro composto da uomini “Liberi e Forti” da sempre ha saputo dimostrare nelle comunità locali. Facciamoci coraggio, dunque, perchè anche il nostro piccolo partito, come la società contemporanea, ha bisogno più di testimoni che di maestri, e non lasciamoci vincere dallo sconforto e dalla delusione.
Il futuro ci appartiene. Insieme possiamo fare in modo che possano esserci ancora  “uomini” e “donne” capaci di vivere la politica con onestà intellettuale, coerenza, amore, cuore e passione.
Nell’attesa di incontrarti, e di averti vicino al prossimo congresso, ti saluto e ti abbraccio con affetto”.

 



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