Lavanderia… ripulita dai ladri
“Sembrava l’urlo di Munch”

CIVITANOVA - Il colpo a segno in via Villa Eugenia, dove un rapinatore mascherato e armato di pistola si è fatto consegnare l'incasso. La titolare Giuseppina Pagliaricci: "Questa zona è buia, ho paura"

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di Laura Boccanera

(foto di Roberto Vives)

Si è presentato con in volto una maschera simile a quella utilizzata nel film “Scream” per mettere a segno una rapina sui generis ai danni della lavanderia Villa Eugenia di Civitanova. Una maschera che la titolare ha definito “simile all’urlo di Munch” e che non ha preso subito sul serio credendo si trattasse di uno scherzo. E’ finita per fortuna senza gravi conseguenze la rapina a mano armata perpetrata ieri sera attorno alle 20 presso la lavanderia civitanovese di Giuseppina Pagliaricci. La donna, 62 anni, vedova, si trovava da sola nell’esercizio commerciale. Quando ormai la lavanderia era in procinto di chiudere, un uomo, sulle cui tracce si sta muovendo la polizia, è entrato nell’esercizio commerciale impugnando una pistola. “Appena l’ho visto ho pensato ad uno scherzo – dice la Pagliaricci – gli ho detto ma dove vai vestito così?”. L’ uomo, un giovane sotto i 30 anni alto almeno 1,80 e dall’inflessione maceratese ha però subito mostrato le sue intenzioni. “Dammi i soldi”  risponde lui, “ma io ancora pensavo che fosse un conoscente che voleva farmi uno scherzo e lì per lì non ho subito fatto quello che mi diceva, poi quando ha tirato fuori la pistola ho iniziato ad avere paura e ho capito che invece aveva cattive intenzioni. Mi ha detto di aprire la cassa e ha preso i 100 euro che erano contenuti all’interno”.

rapina-lavanderiaNon soddisfatto dal magro bottino l’uomo si fa portare sul retro e prende il portafoglio della donna con dentro circa 200 euro e poi la fa entrare in bagno, ma non la chiude a chiave, le raccomanda solo di rimanere lì e se ne va. Giuseppina che temeva il fatto di rimanere sola per la chiusura aveva memorizzato tra le chiamate rapide il numero della polizia che giunge subito sul posto, ma ormai del rapinatore si erano perse le tracce. Pare che gli inquirenti abbiano anche mostrato alcuni possibili sospettati, ma la donna non ha ravvisato in loro le fattezze del rapinatore.L’uomo aveva infatti oltre alla maschera anche il cappuccio della felpa calcato in testa, particolari che rendono ovviamente ancora più complicato risalire alla sua identità. Sembra che non abbia avuto complici, neanche un palo che lo aspettava fuori. “Ora ho paura, probabilmente metterò un campanello in modo da vedere chi sta per entrare, sono sola e non ho figli e questa zona è particolarmente buia”.  Sulla vicenda indagano gli agenti del commissariato di polizia di Civitanova.

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Giuseppina Pagliaricci

 

 

 



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