di Alessandra Pierini
Il pericolo della caduta di stalattiti non risparmia l’assise cittadina e i consiglieri sono stati vivamente sconsigliati di affacciarsi al balcone della facciata della Casa Municipale per evitare conseguenze. All’interno della sala, comunque il clima non si riscalda e i temi trattati sono tutt’altro che pungenti.
La seduta si è aperta con l’ordine del giorno del consigliere Maurizio Del Gobbo (primo firmatario) che ha ripreso un tema di forte attualità che viene affrontato in questi giorni con sempre maggiore interesse e che è stato presentato dal circolo Aldo Moro di Macerata: la cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia da cittadini stranieri. Il consiglio comunale non ha naturalmente facoltà di decidere su un tema che ha rilevanza costituzionale ma l’atto, approvato con il voto favorevole di tutti i componenti la maggioranza «ha invitato l’amministrazione a concedere la cittadinanza onoraria ai bambini nati nel territorio comunale da immigrati e a mettere in atto tutte le iniziative volte ad incentivare una politica di accoglienza nei confronti di questa fascia di popolazione contribuendo alla realizzazione di una maggiore integrazione sociale».
Hanno espresso il loro voto contrario Fabio Massimo Conti della Lista Conti Macerata Vince e i consiglieri del Pdl. Ha spiegato le motivazioni del voto non favorevole Deborah Pantana del Pdl: «Prendere in giro i bambini con l’illusione della cittadinanza onoraria, che di fatto non conta nulla, non è il modo corretto di affrontare il problema e non è il modo concreto di aiutare gli stranieri in difficoltà. Questo è il classico indirizzo di partito dato a tutta la nazione per far pressione in governo, intanto a Macerata si firma una delibera di Giunta in cui si affida ad un avvocato di Macerata l’incarico di recuperare i soldi delle mense scolastiche quindi danneggiando soprattutto i cittadini stranieri». Dura la replica di Pierpaolo Tartabini di Sinistra per Macerata: «Nei corridoi si dice che perdiamo tempo ma qui oggi si è parlato di dignità e di identità e non mi sembra poca cosa». Si sono astenuti Giuliano Meschini dell’Idv, Uliano Salvatori del Gruppo Misto, Ivano Tacconi e Massimo Pizzichini dell’Udc e Francesca D’Alessandro di Macerata è nel cuore. Approvati gli ordini del giorno di Maurizio Del Gobbo (Pd) e di Massimo Pizzichini (Udc) per chiedere l’intervento dell’amministrazione per mettere in atto tutte le iniziative possibili, anche in collaborazione con altri istituzioni per scongiurare la ventilata soppressione della tratta Civitanova Albacina.
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Un po’ di carità pelosa e tanta retorica buonista! Ricordo che negli anni ’80 i consiglieri comunisti maceratesi riuscirono a far approvare in consiglio la cittadinanza per Nelson Mandela. Tuttavia dubito che il leader sudafricano ne sia mai venuto a conoscenza.
E li consiglieri adé stati tuttu li jornu a parlà de quesso spnenenno 2500 euro? Mha!!!
Non serve a nulla, è vero. Ma è un bel segnale, una presa di posizione comunque importante. Io poi preferisco la carità pelosa al razzismo glabro, se è questo il problema. La cittadinanza onoraria non vale nulla, è giusto. Ma in termini di accoglienza ideale da parte delle istituzioni di una comunità può significare molto per chi si trova a migliaia di chilometri lontano dalla sua terra, dai suoi affetti, dalla sua cultura, da tutto il suo mondo. Chi l’ha detto che l’uomo, per essere felice, ha bisogno solamente dei beni di consumo o del danaro? Dagli tutto questo e togligli l’accoglienza morale, togligli un sorriso ideale, sia pure solo ideale, e dimmi se davvero è felice.
Sono sempre rimasto colpito, nella mia esperienza coi ragazzi stranieri, dal fatto che per la maggior parte di loro la parola non è un bene abusato, svalutato: A è ancora A, e vale interamente A. Solo A, d’accordo: ma A la vale tutta quanta. Forse, nel proporre una cosa come la cittadinanza onoraria – che pure non ha valore giuridico – alcuni hanno inteso ripulirsi il cuore dalla cotenna: affari loro. Ai destinatari non può che fare piacere. E comunque, cotenna o no, questa posizione l’hanno presa; ad essa si può far riferimento di qui in avanti, quando le situazioni pretenderanno di mettersi nella direzione opposta. Mi spiace che la grazia di questo sorriso fine a sé stesso ma caldo, solidale (sia pure sol-ideale), non se lo siano concesso tanti consiglieri che conosco, sia di qua che di là negli schieramenti. Gente che avrà sicuramente tutte le giustificazioni migliori e solide da un punto di vista giuridico, ma a cui è sfuggita, appunto, la grazia di un sorriso. “L’inesprimibile nulla” (Ungaretti) di una carezza.
@Filippo Davoli: sono pienamente d’accordo con te.
Qua, di peloso, c’è solo lo stomaco di chi critica questa nobile iniziativa…