di Roberto Scorcella
Vanno nell’abitazione di un 30enne civitanovese per notificargli un provvedimento di obbligo di dimora in merito agli scontri in Val di Susa della scorsa estate alla Maddalena di Chiomonte e, nell’ambito della perquisizione domiciliare, nella stanza di un suo convivente trovano due etti e mezzo di “polvere d’angelo”, oltre a una ventina di grammi di hashish. Gli agenti della Digos di Macerata diretta dal vice questore aggiunto Nicoletta Pascucci, hanno fatto scattare le manette ai polsi di un operaio ventenne, P.G., anch’egli di Civitanova. Diversa, invece, la posizione di D.B., 27 anni, commerciante, noto negli ambienti dell’area ultra’ della Civitanovese calcio e dell’area antagonista. Nell’ambito della vasta operazione scattata in contemporanea in tutta Italia per l’esecuzione di decine di misure cautelari in relazione agli incidenti avvenuti lo scorso 3 luglio in Val di Susa contro la linea ferroviaria Tav Torino-Lione, la polizia gli ha notificato il provvedimento relativo alla misura dell’obbligo di dimora. Gli vengono contestati reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale, alla violenza fino alla devastazione, commessi in concorso con altre persone.
Nel corso della perquisizione all’interno della sua abitazione, gli agenti hanno rinvenuto diverso materiale che lascia pochi dubbi sulla presenza del 27enne agli scontri: abbigliamento, caschi e altro per travisare il volto. Ma, soprattutto, sono stati i riscontri effettuati in diversi mesi di indagine a far risalire alla persona di D.B., non ultimi i tratti somatici e i tatuaggi visionati accuratamente dalla Scientifica. Secondo la polizia, ha preso attivamente parte agli scontri del luglio scorso fra manifestanti e forze dell’ordine. Nel corso dell’operazione sono state effettuate complessivamente tre perquisizioni e controllati 5 soggetti noti alle forze di polizia. L’ordinanza eseguita dagli uomini della Digos è stata emessa dal Gip di Torino, Federica Bompieri, su richiesta del procuratore aggiunto Andrea Beconi, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Questura del capoluogo piemontese. Nella perquisizione a carico di D.B. i poliziotti hanno ispezionato anche la stanza nella disponibilità del suo amico e convivente ventenne e qui è saltata fuori la droga.
All’interno di un contenitore riposto in un armadio, neanche troppo nascosto, sono stati rinvenuti e sequestrati 2 etti e mezzo di una particolare sostanza stupefacente del tipo metanfetamina, meglio nota come “polvere d’angelo”, oltre a una ventina di grammi di hashish. La “polvere d’angelo”, sostanza ancora più potente dell’ecstasy, era purissima e cristallizzata. A seconda del taglio poteva fruttare sul mercato della droga oltre 10mila euro. È una potente sostanza dall’effetto psichedelico e dissociativo: può essere fumata o aspirata a seconda se viene presentata in forma liquida o in polvere. P.G è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed associato al carcere di Camerino.
(foto di Guido Picchio)
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