di Alessandra Pierini
e Beatrice Cammertoni
Come per magia, le nuvole che per l’intero pomeriggio hanno coperto il cielo maceratese si allargano e l’orizzonte è rossastro quando allo stadio “Helvia Recina” si ripete per la 33ma volta quel miracolo di fede che è il pellegrinaggio a piedi Macerata Loreto.
Gli 80.000 (questo il numero dei partecipanti secondo gli organizzatori) pellegrini riempiono ogni angolo dello stadio cittadino, arrivano già entusiasti dell’esperienza che vivranno e quando la prima nota musicale si leva in cielo, il loro canto inizia armonico come fossero un grande gigantesco coro, come se avessero provato e riprovato le loro canzoni.
Nella cornice dei cappellini colorati e dei cartelli che indicano le provenienze dei vari gruppi e sotto lo sguardo della Madonna Nera nella tradizionale gigantografia che domina dall’alto, ha fatto il suo ingresso la fiaccola della Pace. «Quest’anno ha un particolare significato – ha spiegato Ermanno Calzolaio, direttore del pellegrinaggio – visto che il Vescovo di Tripoli ci ha scritto chiedendo una preghiera per la pace nella sua terra».
Lungo applauso per Papa Woytila. Lo hanno riportato in vita le emozionanti immagini della sua presenza al pellegrinaggio nel 1993. La sua figura è guida di questa edizione dopo la sua beatificazione e in attesa della santità. Presente Antonio Pettinari, neo eletto presidente della Provincia di Macerata, arrivato con una precisa intenzione da presentare alla Madonna: «Chiederò – ha detto – che mi aiuti ad interpretare al meglio le aspettative della nostra gente. Questo pellegrinaggio è un momento della nostra tradizione che si rinnova ogni anno. Abbiamo l’onore e il provilegio di ospitarlo e di avere i riflettori dei media nazionali e internazionali puntati addosso».
Quest’anno Pettinari non parteciperà attivamente al pellegrinaggio: «Dopo averlo fatto per tanti anni oggi non riuscirò ad andare ma domani mattina andrò a Loreto per la messa». Presenti anche molte altre figure della scena politica tra le quali l’onorevole David Favia, i consiglieri regionali Francesco Massi, Paola Giorgi, Mario Cavallaro e Angelo Sciapichetti, i sindaci Mario Capparucci, Filippo Saltamartini, Carlo Carnevali e Romano Carancini il quale, con Giulio Silenzi, al termine della cerimonia, ha lasciato la tribuna d’onore per mettersi attivamente in cammino.
E’ stato proprio il sindaco di Macerata a portare un saluto vigoroso e con voce possente ha ricordato la visita di Papa Woytila e ha dato il benvenuto ai pellegrini: «Nel 1952 – ha raccontato – il Papa vide l’immagine della Madonna in Piazza della Libertà e il titolo di civitas Mariae di cui si pregia il nostro comune e disse che è un titolo che bisogna meritarsi. Dalla città di Maria è un onore rivolgervi il più caloroso benvenuti e arrivederci a Macerata».
Tante anche le testimonianze. Mario Dupuis, fondatore e presidente della comunità per giovani in difficoltà “Ca’ Edima” ha parlato della sua esperienza di accoglienza testimoniando gli incontri con i suoi ragazzi per i quali ha fondato il centro alla morte di sua figlia e di cui diventa padre nel momento in cui entrano in casa sua.
Lorena Bianchetti, presentatrice televisiva, ha parlato del pellegrinaggio come di un’opportunità: «E’ un mettersi alla prova fisicamente e spiritualmente. Come donna che cerca di promuovere la persona e la sua dignità, vedo questa esperienza come qualcosa che serve a ricaricare la batteria e cercherò di promuovere tutto questo».
Alla sua seconda partecipazione al pellegrinaggio Malika El Hazzazi, la moglie di Adriano Galliani, vice presidente del Milan, da poco convertita al cristianesimo.
Di forte impatto l’omelia pronunciata dall’Arcivescovo Jean-Louis Bruguès, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, nato a poco più di 20 chilometri da Lourdes, abituato a vedere folle di pellegrini ma comunque impressionato dalla folla dei fedeli di oggi: «Proprio quando le società si comportano come se Dio non esistesse, le manifestazioni di devozione semplice e fervente attirano un numero crescente di persone di tutte le categorie sociali». Bruguès ha scelto di parlare di due figure a lui familiari, i francesi Cartesio e Benedetto Labre, filosofo il primo e mendicante il secondo: «Due uomini – ha spiegato – così diversie tuttavia riuniti in una stessa ricerca che li ha portati a Loreto».
Lunga sarà la marcia notturna del fiume umano che ha lasciato lo stadio per arrivare domani alle luci dell’alba alle porte di Loreto. Tutti i pellegrini avevano nello zaino il messaggio di monsignor Julian Carron, successore di don Giussani alla guida del movimento di Comunione e liberazione: “Offrite il sacrificio di ogni passo per il Santo Padre. Vi auguro di verificare, come vediamo in lui, che cosa accade quando un uomo si lascia afferrare da Cristo: un incremento e una pienezza di umanità, in qualunque circostanza ci troviamo, che gli altri possono riconoscere come un autentico miracolo, tanto è impossibile all’uomo”.
Durante la notte, nelle litanie dei santi, è stata inserita anche l’invocazione a Giovanni Paolo II, che nel 1993 partecipò alla XVI edizione del Pellegrinaggio. Fra le testimonianze che accompagneranno il cammino, quella di Fabio Salvatore, regista, attore e scrittore, da tredici anni malato di cancro, da tredici anni “abbracciato alla bellezza della croce”. Grandi le emozioni di quanti ancora una volta hanno scelto di prendere parte al cammino di fede che attraversa la provincia di Macerata.
GUARDA IL VIDEO CON LE TESTIMONIANZE
GUARDA LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA ALLO STADIO
(Foto di Guido Picchio)
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Dice Pettinari “chiederò alla Madonna di aiutarmi ad interpretare al meglio le aqspettative della nostra gente”… che dire…le migliaia di persone (forse anche 80.000 al giorno) che affollano i miei giardini sono molto più seri.. ognuno ha un suo motivo, intimo e personale.. nessuno penserebbe di fare simili uscite… Scusate ma dove è la serietà e la religiosità?
E se “le aspettative della nostra gente” fossero di avere una società più laica? … sarebbe veramente un bel pasticcio 🙂
“Chiederò alla Madonna di aiutarmi ad interpretare al meglio le aspettative della nostra gente”!!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!?!? Fra 5 anni praticamente c’è il rischio che la colpa è tutta della Madonna perché non ha dato sufficiente aiuto!??!?!?!??!?!
C’ero anch’io alla Santa Messa ed è stata una bella cerimonia, ma 80.000 persone sicuramente dentro lo stadio non ce n’erano (diciamo 5.000 ?)..magari poi si sono aggiunti nel pellegrinaggio…
@ Mariotti
Contando che teoricamente più o meno la metà sarebbe dovuta arrivare in autobus significa che dovevano esserci più o meno 800 autobus…. Invece mi pare siparli solo di un 160 autobus.
Fate le solite chiacchiere ed il solito qualunquismo.
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I fatti vi stringono la gola?
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Tanti devoti alla Madonna che si “mettono in cammino” vi smuovono la coscienza …
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e quindi
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volete subito porre rimedio scrivendo commenti sciocchi?
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Per correttezza:
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Pettinari dice :”Chiederò (riferito alla Madonna) che mi aiuti ad interpretare al meglio le aspettative della nostra gente” che tradotto, per chi non capisce, significa: “Chiederò alla Madonna di aiutarmi ad essere quello che la gente pretende e cioè un bravo amministratore”
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Lo stadio è ovvio che non possa contenere tutti i pellegrini, ma se ricordate bene, alla partita del cuore (con 5000 presenti) la gradinata scoperta era mezza vuota, le curve erano vuote, il campo da calcio conteneva solo i giocatori.
Quindi allo stadio erano presenti molti più che 5000 spettatori, molti di più, ma a me non interessa sapere quanti eravamo.
Quello che mi ha colpito molto non è stata la moltitudine di persone presenti, ma mi ha colpito il silenzio, il silenzio che tutto lo stadio ha fatto quando durante la messa il celebrante chiede di “raccordarsi con il signore”, è quel silenzio profondo che fa riflettere, silenzio che forse vi manca.
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Gli autobus che hanno preso l’accreditamento prima del pellegrinaggio erano 160, ma quelli che hanno preso il numero arrivando a Macerata o al casello dell’autostrada sono stati molti di più, basta pensare che io stesso ho visto un’autobus numero 375. Avrò visto proprio l’ultimo? Non credo proprio.
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Vi sfugge da sotto il naso, la possibilità di trovare pace e serenità senza “se e senza ma”.
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Mi dispiace per voi, ma le chiacchiere non camminano e non vi porteranno da nessuna parte.
William Berrè, pellegrino del 33° pellegrinaggio Macerata-Loreto
Ringrazio William per il commento sincero ed onesto,
La mia considerazione non era di polemica nei confronti dei numerosi pellegrini tantomeno all’ iniziativa stessa. Il pellegrinaggio di Loreto ha un valore inestimabile per la sua testimonianza di Fede e per la forza del messaggio di valori condivisi che trasmette alla nostra societá, valori in cui credo, che a volte non sembrano essere promossi come dovrebbero da chi ricopre cariche di primo piano.
Quello che volevo sottolineare piuttosto, é che a volte ho l’impressione che i nostri amministratori siano contraddittori tra quello che dicono e quello che fanno o poco convincenti nelle loro parole. Mi auguro sinceramente che il nuovo Presidente Pettinari sia un amministratore forte e volenteroso nel difendere le nostre tradizioni e costumi, che sia un buon ascoltatore nel capire le necessitá ed i bisogni della nostra terra e che sia cosi’ coscienzioso da non farsi travolgere nel turbine dei tanti interessi che hanno demotivato e diviso la nostra comunitá.
@ Barre
Se dovessi fare una battuta, come quella (a mio avviso stupida) che qualcuno dei responsabili del Pellegrinaggio ha fatto sull’invocazione pro-juventus, direi che mi stringe più il nodo della cravatta e che la coscenza me la smuove più una bella pinta di birra.
Passando a cose serie anche tu mi sembra che vai a fare un mero conteggio numerico (160 no, magari 450, forse 500) per dimostrare poi cosa?
Che lo Stadio era pieno?
Ma anche nel 1994 era altrettanto pieno, così come il Foro nel 1993 era strapieno per l’arrivo del Papa.
Io ho posto l’accento su 2 aspetti:
il primo ‘è che i numeri sono stati dati un po a casaccio, presumibilmente gonfiati poichè sembrava più “fare notizia” il numero piuttosto che (per chi crede) il senso religioso del Pellgrinaggio.
Per intendersi: il Pellegrinaggio del 1986 (anno a casaccio) che partiva dallo Sferisterio dovrebbe aver avuto lo stesso valore religioso anche se i partecipanti forse non erano più di 5.000.
Il secondo aspetto, che si lega al primo, è che se pubblicamente, in conferenza stampa, si parla dell’invocazione alla madonna per lo scudetto si scade sul banale mentrer il pellegrinaggio e le preghiere dovrebbero, credo, essere qualcosa di più profondo.
Gianfranco Cerasi, involontario spettatore (perchè ci bloccarono l’auto e attendemmo che passassero tutti, ma proprio tutti, i viandanti) del pellegrinaggio mi sembra 1989 (o era il 1990?)
@ Maurizio Roganti
Grazie, condivido quello che ha scritto.
@ Cerasi
A me non interessa quanti eravamo, e l’ho scritto nel post prima del suo, e non lo riscrivo, casomai se le interessa si rilegga bene cosa ho scritto.
I numeri non sono dati a caso e non fanno certo notizia, quello che muove tanta gente, anche se non lo può capire, è qualcosa che va al di là dei numeri.
La conferenza stampa con la battuta sulla juventus è usata da lei come pretesto per allontanare il rischio di dover riflettere seriamente su cosa significa il pellegrinaggio Macerata – Loreto.
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Vuole continuare a risolvere certe problematiche con la “Pinta di Birra”?
Faccia come crede, è un suo diritto, finché potrà esercitarlo.
@ Barre
Chi dovrebbe riflettere seriamente, su questa esperienza, semmai è proprio chi stupidamente ha fatto la battuta; io al suo posto avrei posto l’accento su altre cose.
Se invece vuole iniziare un discorso serio sulla religiosità allora dovrebbe anche avere l’apertura mentale di riconoscere che la “chiesa d’amore” cristiana è solo esperienza degli ultimi 150 anni (caso strano, ma poi non tanto, con la fine del potere temporale del papato), mentre prima per circa 1.900 anni (nonostante le tante pagine di amore del nuovo testamento) la nostra chiesa, al pari di molte altre, preferiva le conversioni a suon di crocifissi in testa.