di Alessandra Pierini
e Mauro Nardi
Non sono passate neanche 48 ore dalla tragedia di Natale che, in una sola notte, nella campagna di contrada Ricciola a Recanati, ha interrotto la vita di Marsel Myfatari, ventisettenne albanese, colpito mortalmente dal colpo esploso dalla pistola del proprietario dell’abitazione dove, con due complici, era andato a rubare, una tragedia che ha segnato, in maniera indelebile, l’esistenza di Stefano Terrucidoro, consulente finanziario di 60 anni il quale, non solo ha dovuto lasciare la villa in cui vive e trasferirsi altrove, per evitare eventuali ritorsioni ma che soprattutto riuscirà difficilmente a rimuovere i ricordi di quegli interminabili istanti in cui si è accorto che in casa sua c’erano degli sconosciuti, ha estratto la sua Smith & Wesson e ha sparato verso la finestra. Una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità provinciale che per la prima volta assiste ad una vicenda di questo genere, dall’epilogo tanto drammatico e che non è più disposta a tollerare l’escalation di furti e violenze registrata negli ultimi mesi. E’ questo il giorno degli interrogativi e delle indagini volte a fugare ogni dubbio ed incertezza.
E’ in corso l’esame autoptico svolto sulla salma di Marsel Myfatari dal medico legale Marco Balzetti. I risultati saranno resi pubblici nei prossimi giorni, intanto arriva la conferma che il proiettile esploso dalla pistola di Terrucidoro ha colpito l’uomo alla testa dalla parte frontale e da pochi metri di distanza. Ogni elemento sarà fondamentale per definire la posizione di Stefano Terrucidoro davanti alla legge italiana che non esclude l’utilizzo delle armi per legittima difesa personale. Se la difesa è proporzionale alla messa in pericolo della propria incolumità personale allora il soggetto che la esercita non è punibile. In caso di violazione del domicilio, il rapporto di proporzione sussiste se il proprietario usa un’arma regolarmente detenuta per la salvaguardia dell’incolumità propria o dei propri beni, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione. Se il requisito della proporzionalità venisse meno Terrucidoro potrebbe incorrere nel reato di eccesso colposo di legittima difesa e la sua reazione, se provoca un’offesa, non sarebbe più giustificata dall’ordinamento, divenendo lo stesso responsabile del relativo delitto, nella sua forma colposa. C’è poi la fattispecie della difesa legittima putativa per cui si ritiene legittima e non viziata da eccesso colposo quella difesa posta in essere nella convinzione di reagire in maniera proporzionata all’offesa che si sta per subire. C’è anche la possibilità che il consulente finanziario sia indagato per omicidio volontario, se fosse dimostrato che l’azione del ladro era ormai terminata e non vi fosse alcuna necessità di difendersi legittimamente.
L’avvocato Donato Attanasio, legale di Stefano Terrucidoro, non si sbilancia: «Il pm De Feis sta facendo un lavoro eccellente, vedremo nei prossimi giorni l’evoluzione delle indagini».
Intanto i Carabinieri del Comando di Civitanova e il Reparto Operativo di Macerata sono sulle tracce dei due complici di Myfatari grazie ai tanti indizi raccolti nella villa di contrada Ricciola.
La notizia dell’accaduto ha creato scompiglio e allarme tra i recanatesi. C’è chi dice di aver interrotto il pranzo per rincasare prima che facesse buio e chi racconta che il proprio bambino si rifiuta di muoversi da una stanza all’altra se non accompagnato da un adulto. E’ il succo di alcuni dei numerosi interventi apparsi nei commenti di Cronache Maceratesi (leggi) e sul blog dell’amministrazione comunale di Recanati, all’indomani della tragedia costata la vita ad uno dei tre malviventi che la notte di Natale hanno assaltato la villa di Stefano Terrucidoro. La preoccupazione è palpabile e fa tornare d’attualità l’allarme sicurezza. Un tema che si era infiammato lo scorso mese di novembre dopo la rapina a mano armata in casa dell’ex campione di motociclismo Franco Uncini (leggi l’articolo), tanto da rispolverare l’idea di ronde notturne da parte di privati cittadini. Allora a placare gli animi intervenne il sindaco Francesco Fiordomo. Oggi, invece, tocca al suo braccio destro Giacomo Galassi indossare gli abiti da pompiere e spegnere la rabbia di chi in questi giorni di festa è stato vittima di un raid ladresco.
“Il sindaco – commenta l’assessore all’urbanistica sul profilo facebook del Comune – ha incontrato il Prefetto nei giorni scorsi, poco prima di Natale, e si e’ fatto portatore di tutte le vostre, nostre, preoccupazioni, insicurezze, paure. Ha chiesto lui per primo con estrema forza alle istituzioni preposte alla nostra sicurezza di dare risposte forti, molto forti, e di darle in fretta. Alcuni mesi fa la nostra caserma dei Carabinieri ha rischiato di subire una riduzione di due unità a favore della costa, il sindaco ha agito nelle sedi opportune e con la giusta determinazione, senza clamori mediatici e lanci propagandistici (che tanto vanno di moda, rassicurano alcuni cittadini ma non risolvono nulla) riuscendo a scongiurare in extremis il ridimensionamento della locale stazione. Questa situazione e’ figlia di un declino del Paese avvenuto negli anni, fatto di tagli continui, di una politica sull’immigrazione fallimentare, di una giustizia che non funziona, che non dà la certezza della pena. Tutto ciò è ben al di sopra delle nostre competenze e responsabilita’. Noi la nostra parte la stiamo facendo, senza demagogia, senza effetti speciali che attraggono facili consensi e simpatie, ma con la massima serieta’ e con un profondo e onesto impegno”.
E’ di pochi giorni fa l’annuncio da parte dell’amministrazione comunale di prolungare anche nelle ore notturne il servizio della Polizia Municipale, così come avviene solitamente nel periodo estivo. Un intervento importante ma non certo sufficente per arginare gli episodi di minicriminalità che si stanno verificando ed intensificando in questo particolare periodo, quando molte abitazioni restano vuote per piccole vacanze, pranzi e cene con parenti ed amici. Ma il grave episodio di cronaca accaduto la scorsa notte in contrada Ricciola, oltre ad aumentare le preoccupazioni della popolazione a pochi giorni dall’ultimo dell’anno quando molte case resteranno nuovamente vuote, rischia di alimentare un senso di odio nei confronti di alcune comunità presenti sul territorio come ad esempio quella albanese che conta piu’ di 400 persone. Jonuz Bendaj, portavoce della comunità, ha così deciso di intervenire ed esprimere piena solidarietà a Stefano Teruccidoro. “Noi non conosciamo questo ragazzo, che è morto e che ha violato la proprietà di un nostro concittadino – scrive il portavoce – per questo prendiamo da lui le distanze ed esprimiamo, invece, vicinanza all’italiano che secondo noi ha fatto il suo dovere difendendosi dall’aggressione. Noi seguiremo le indagini ma è chiaro che l’altra notte il giovane albanese non è andato a casa di Terrucidoro per una visita di cortesia”.
Intanto la città si stringe attorno a Stefano Teruccidoro che la notte tra domenica e lunedì ha fatto partire dalla sua Smith & Wesson regolarmente denunciata, il colpo che ha ferito mortalmente l’albanese che aveva assaltato la sua villa. Il consulente finanziario si è trovato suo malgrado protagonista di questa brutta vicenda e sarà chiamato ad affrontare un’altra dura prova che la vita ha deciso di mettergli di fronte. Il suo passato è stato infatti minato da eventi non proprio felici e che spesso e volentieri hanno riguardato la sua famiglia come la tragica morte del fratello Benito che nei primi anni 80 si abissò a bordo di un piccolo bimotore nell’Adriatico. Il suo corpo fu recuperato solo qualche settimana dopo l’incidente, nel quale perse la vita anche un’altra persona. Ben piu’ recente è invece la brutta avventura che ha visto protagonista la figlia più piccola di Stefano, rimasta coinvolta nel giugno del 2007 in un tremendo schianto automobilistico avvenuto a pochi chilometri da casa. Michela si trovava a bordo di un’auto assieme a tre suoi amici quando ad un certo punto il ragazzo che era alla guida (poi risultato in stato di ebrezza alcoolica) ha perso il controllo del mezzo che si è andato a schiantare contro un traliccio della corrente elettrica. Un impatto violentissimo nel quale perse la vita la 26enne Elisa Cerreti che sedeva a fianco di Michela, la quale venne ricoverata con un preoccupante trauma cranico all’ospedale Torrette di Ancona e sottoposta ad un delicatissimo intervento chirurgico. Da quel giorno la sua vita non è stata più la stessa e ancora oggi ne sta pagando le conseguenze.
(Foto di Guido Picchio, vietata la riproduzione)
il capitano del Comando dei Carabinieri di Civitanova Domenico Candelli nella villa di contrada Ricciola
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
La città di Recanati dovrebbe offrire appoggio a Terrucidoro.
povero stefano sempre cosi sempre la parte lesa ci deve rimettere ma non si puo andare avanti cosi
Tutta colpa delle “nostre leggi” che permettono ai delinquenti di fare i loro porci comodi… Io non sono razzista, se fosse stato un italiano avrei detto la stessa cosa…. Nemmeno dentro le nostre case siamo piu’ al sicuro.
Altro che occhio per occhio come qualcuno ha scritto, qui ci vorrebbe la legge marziale… Le ladre beccate a Macerata sono state scarcerate perche’ erano incinte… E secondo voi le donne o meglio, chi ce le ha mandate a rubare non lo sapevano??? Ma fatemi il piacere…
e basta volevo vedere se il sindaco se lo trovava in casa che faceva
…Stefano Terrucidoro, si è trasferito altrove per motivi di sicurezza… ma ci rendiamo conto ???? Le forze di Polizia non sono nemmeno in grado di garantire la sicurezza di questo cittadino che deve temere “rappresaglie” da parte degli albanesi !!!! VERGOGNA !!!
io sono a favore della legittima difesa e addirittura sono anni che penso che un bel filo spinato con alta tensione intorno casa sia una bella soluzione… non perchè uno debba avere coose preziose in casa, ma perchè la propria casa e intimità sono preziose. tenete le mani nelle vostre tasche e nessuno vi romperà le scatole. è morto un ladro? chi se ne frega! non era autorizzato ad entrare in quella casa! solo una cosa mi scoccia… che non ci abbiano lasciato la pelle tutti e 3!
Speriamo ci siano altri proiettili per i complici quando verranno presi
il libero arbitrio è finito in questo mondo ha preso piede solo il male quindi chi ha buon senso lo adoperi
ricapitolando il signor Terrucidoro non solo ha la vita distrutta per quello che e’ successo,ma rischia di che tinta una condanna e ora deve NASCONDERSI COME UN PENTITO O TESTIMONE DI MAFIA ALTRIMENTI RISCHIA LA VENDETTA DEI COMPLICI DELL’ALBANESE?
ma signori,stiamo scherzando o cosa?
uno stato di merda come il nostro non riesce a proteggere un suo cittadino,anzi lo fa auto allontanare dai suoi beni senno’ gli fa’ la pelle 4 maledetti bastardi d’importazione?non ho piu’ parole……
togliete un carabiniere o poliziotto dalla scorta di uno dei nostri parassiti,ops politici, e cosi il signor Terrucidoro non deve NASCONDERSI COME UN CANE A CASA E NAZIONE SUA!!!!!
non siamo NOI i razzisti.!!!!!!!!……………sono LORO che sono delinquenti!!!!……………
il 7 dicembre alle ore 20,10, mentre io la mia compagna e nostra figlia di 6 anni eravamo tranquillamente in sala a vedere la tv, abbiamo sentito un rumore, mi sono alzato dal divano e mi sono affacciato dalla finestra trovandomi sul balcone tre deliquenti davanti a me. mi sono messo ad urlare bastardi, ladri, tutto cio’ davanti gli occhi scioccati di mia figlia. fortunatamente la mia reazione e’ stata quella e cioe’ di farli scappare e cio’ e’ avvenuto. infatti i tre come grilli hanno saltato giu’ dal balcone dal secondo piano ridendomi in faccia. vi assicuro , e’ stata una scena schoccante per tutti e ad oggi ne stiamo ancora subendo le conseguenze, soprattutto la bambina. mi auguro che uno dei tre che sono venuti da me sia quello che il sig. stefano ha giustamente ucciso, perche’ a noi ci vorra’ un bel po’ prima di riprenderci e , credetemi, quella scena non e’ facile da dimenticare. quindi , secondo la mia esperienza, l’azione compiuta dai ladri e’ tale e quale quella compiuta dal sig. stefano, cioe’ non ti uccidono fisicamente, ma psicologicamente ti distruggono e reagire non e’ facile soprattutto per una bambina di 6 anni. penso proprio che il sig. stefano non meriti nessuna pena, anzi io lo premierei, per aver avuto il coraggio di aver preso la sua pistola, nel terrore che ha vissuto, per aver avuto il coraggio di andare fuori e vedere cio’ che era accaduto e chiamato i soccorsi per quel delinquente che ha fatto spendere degli euro di carburante ai soccorsi. La nostra vita non puo’ essere macchiata da simili atti di delinquenza, e’ nostro diritto vivere nella quiete,nella pace, i nostri problemi non devono essere questi ma gia’ ne abbiamo tanti e questi delinquenti ce ne vogliono mettere sopra ancora. stefano mi auguro di cuore che almeno a livello giudiziario non ti rovinino la vita, perche’ come e’ successo a me e alla mia famiglia, il dramma da te vissuto e’ notevole. spero nella giustizia, anche se non e’ facile crederci, ma da parte del maggior numero di noi cittadini avrai la massima solidarieta’ e tutti noi pensiamo che cio’ che hai fatto e’ cosa giusta e doverosa, quindi quello che conta non e’ quello che la giustizia ti dira’, ma che il 99% dell’italia e’ con te. forza stefano ti siamo vicini.
quindi se il ladro era in fuga,terruccidoro doveva farlo fuggire?? ma che giustizia di ***** in Italia! senza parole
Io dico l mia:doveva mirare alla testa anche degli altri due banditi,perchè continueranno a rubare.
E poi io ho talmente paura che mi entrino a casa che dormo con 2 coltelli nel letto e 2 Katane di fianco…..
Vicino alla mia casa hanno fatto una vasta via di furti… e non è possibile aver paura nella propria casa…secondo me basta avere un fucile a portata di mano e non se ne parla più!Vedrai dopo se ti entrano!
Qui mi sambra che bisogna farsi giustizia da soli! Ed è la cosa migliore…
Stefano siamo tutti con te!!
Sparare ad una persona, che ti sta aggredendo, per difendere la tua proprietà e la tua famiglia, è un’azione estrema che (con molte probabilità) ciascuno di noi, nella stessa situazione di Stefano Terrucidoro, avrebbe compiuto.
Questo però non significa che non vi siano implicazioni personali, mentali, esistenziali.
Non credo che il sig. Stefano Terrucidoro oggi sia psicologicamente al settimo cielo o sia felice di aver spezzato una vita.
E non credo che nemmeno festeggi per avere ammazzato.
L’essersi, giustamente, difeso non elimina il fatto che egli ha privato un altra persona della propria vita.
Un’altra persona ladra, delinquente, bandita… Tutto quel che vi pare, ma sempre un’altra persona.
E chi glorifica questa morte, giustificandola con il “ci si deve difendere”, non ragiona.
Tutti questi rambo della domenica dovrebbero considerare che il problema non può risolversi con la giustizia-privata o fai-da-te poichè si ritornerebbe indietro di qualche migliaia di anni.
Uno dei cardini degli Stati moderni è che la “l’uso della forza” appartiene solo allo Stato, cioè il privato cittadino DELEGA lo Stato a difenderlo.
Se questo NON avviene bisogna riconsiderare molte cose, primo fra tutti il fatto che le Forze dell’Ordine sono male utilizzate, che le leggi devono essere chiare, che chi viene arrestato deve scontare la pena fino all’ultimo giorno.
Ora è ovvio che è impossibile controllare ogni singolo angolo della nostra Nazione, ogi singola strada, ogni singola casa…. Quanti MILIONI di agenti ci vorrebbero per fare una cosa simili???
Quindi la risposta non può essere semplicemente “armiamoci e difendiamoci”, ma è assai più complessa.
Le nostre Forze di Polizia (Carabinieri, Finanza,Polizia, Municipale) storicamente sono state sempre viste come “strumenti” in uso ai potenti: prima con il Re reprimevano i moti di piazza, poi con il fascismo erano utilizzati come forze repressive della libertà…
…..Insomma gli agenti sono visti sempre come qualcosa che non ci appartiene, come un corpo estraneo alla nostra vita, alle nostre relazioni… Diventano improvvisamente indispensabili solo quando finiamo in mezzo ai guai: ed allora tutti a chiamare la Polizia o i Carabinieri con al pretesa che debbano essere sempre presenti.
Cominciamo dal nostro piccolo: chi va a compiere furti è difficile che va “alla disperata”, prima valuta la zona, controlla, guarda, ispeziona.
Se nella nostra via compaiono visi sconosciuti, se transitano auto che non si capisce bene cosa cavolo passano e ripassano a fare la cosa pù semplcie è chiamare il 112, il 113, il 114 ed avvisare….
Magari 9 volte su 10 è un controlo inutile, ma se la decima volta serve per fermare un delinquente le telefonate hanno ragine di essere fatte…
Perfetto Gianfranco, ti quoto a mille! Nel nostro piccolo qualcosa si può prevenire tenendo gli occhi aperti. Non so se basterà ad evitare tragedie simili a questa, però chissà.
Gianfranco,quindi se ci entrano dentro la nostra casa noi dobbiamo stare buoni,fermi e aspettiamo che ci uccidano loro??
Ok,perfetto,lo farò…..
Siccome non c’è giustizia in Italia,bisogna farsela da sè…..perchè non è possibile che noi ci rimettiamo la vita per un branco di b@stardi,proprio no…..se li arrestassero dopo una settimana saranno di nuovo liberi…ditemi se è possibile…tanto dopo ricominciano a rubare….
O cambiano le leggi,o la giustizia bisogna farsela da sè
Solidarieta’ per Terrucidoro!!!! Pocooo!!!!
@ Ignoto Barba
Io NON ho scritto da nessuna parte che dobbiamo stare buoni, fermi e zitti.
Forse quello che ci differenzia è che io NON sono un forcaiolo.
concordo in tutto il commento del sig.filippo vannucci!!!!!
“purtroppo” prevedo che i complici non saranno mai arrestati…Nel caso contario (come speriamo tutti)…vedremo quanto rimarranno in carcere…io scommetto che una settimana è tanto…anzi troppo!
Ma scherziamo!!!!!!…ora l’aggredito deve nascondersi dalla quasi certa ritorsione albanese..CHE SCHIFO queste leggi italiane di merda! e gli avvocati ….non si vergognano a difendere questi delinquenti????..che cazzo dobbiamo passargli pure da mangiare e dormire in carcere?…UNA VOLTA CERTI DELLA COLPA….a casa loro andassero a pagare il debito con la giustizia!!!!! altro che razzista…qui fra poco saremo tutti sceriffi se conitnua così!
Tu hai detto che non bisogna uucciderli,ma se li tieni un pò fino all’arrivo dei carabinieri,ti arrestano,se ti svegli mentre loro sono in casa ti uccidono o malmenano….se lo stordisci prima dell’arrivo dei carabinieri,ti arrestano……
Per quanto arrivano i carabinieri quelli sò già belli che scomparsi…vedi un pò..
@ Igno Barba
Io ho scritto una cosa molto diversa: proverò a fare copia/incolla dell’inizio del mio precedente post casomai tu abbia saltato la lettura….
.
“….Sparare ad una persona, che ti sta aggredendo, per difendere la tua proprietà e la tua famiglia, è un’AZIONE ESTREMA CHE (con molte probabilità) CIASCUNO DI NOI, nella stessa situazione di Stefano Terrucidoro, AVREBBE COMPIUTO.
Questo però non significa che non vi siano implicazioni personali, mentali, esistenziali.
NON credo che il sig. Stefano Terrucidoro oggi sia psicologicamente al settimo cielo o sia felice di aver spezzato una vita.
E NON credo che nemmeno festeggi per avere ammazzato.
L’essersi, GIUSTAMENTE, difeso non elimina il fatto che egli ha privato un altra persona della propria vita.
Un’altra persona ladra, delinquente, bandita… Tutto quel che vi pare, ma sempre un’altra persona.
E chi glorifica questa morte, giustificandola con il “ci si deve difendere”, non ragiona…..”
Ho capito….
Purtroppo in Italia c’è ancora una cultura che penalizza fortemente colui che si difende e che magari per eccesso di foga ( giustificabilissima) eccede nel replicare ad una offesa.
Le circostanze del fatto sono a favore del Sig. Terrucidoro :
a) intrusione in proprietà privata a scopo di furto con scasso
b) valutazione ambientale : il delitto è avvenuto di notte e chi si è difeso non poteva sapere
se l’aggressore era armato o no.
Malgrado l’attenuazione della dottrina e della giurisprudenza penale ( per anni egemonizzata da professori universitari e magistrati di sinistra , il contesto culturale italiano in fatto di legge penale
rimane sostanzialmente a favore del reo. ( si possono offrire migliaia di esempi e casi )
Alcuni utenti come al solito debbono fare sfoggio di bassa sociologia e psicologia sociale ….Negli Stati Uniti il caso Terrucidoro sarebbe stato chiuso la sera stessa con un “non luogo a procedere”…..Da noi ci sono delle anime belle che in perfetta tradizione sinistrorsa e fintamente liberale usano spesso il ” ma anche” ….” è sempre una vita persa ” Ci mancava solo qualcuno che dicesse “….Un ragazzo che poteva capire l’errore e redimersi invece è stato barbaramente ucciso….Ci portiamo dietro un bel fardello di buonismo radicato nei testi di diritto penale, una magistratura poco attenta ai cambiamenti della società ed una classe politica che non integra il codice penale con norme che dovrebbero favorire chi subisce….La vittima in Italia (ed i loro parenti ) è meno importante del carnefice e questo grazie a certi filosofi del diritto che scrivono tomi di pura stupidità atti a giustificare l’esigenza di pubblicazioni scientifiche universitarie che inevitabilmente sedimentano negativamente il libero giudizio di studenti e comuni cittadini. Sono sempre i soliti “cattivi maestri” che andavano di moda negli anni 70…Sono sempre loro ed i loro epigoni…..