di Mauro Nardi
E’ stata minacciata con una pistola in un tentativo di furto e rapina che si è consumato questa notte. E’ successo alla figlia maggiore di Franco Uncini, l’ex campione mondiale di Motociclismo che abita in via Pintura del Braccio a Recanati. Fortunatamente il raid ladresco non è andato a buon fine ma per la protagonista è stata senza ombra di dubbio un’avventura a dir poco traumatica. L’episodio si è verificato poco dopo la mezzanotte. Cinque persone con il volto coperto da passamontagna erano pronti ad entrare in azione quando sono stati visti dalla figlia dell’ex centauro recanatese, Veronica di 29 anni che stava rientrando a casa. Uno della banda ha impugnato una pistola costringendo la giovane ad aprire il portone della Villa, mentre all’interno il padre Franco e la mamma Cinzia si stavano accingendo ad andare a letto. E’ stato proprio l’ex centauro recanatese che non si era ancora coricato a lanciare l’allarme al 112 e al fratello Enrico che abita in un’altra ala del medesimo stabile, sbarrando contemporaneamente il portone d’ingresso. I ladri gli hanno urlato di aprire ma il padrone di casa non ha ceduto e poco dopo hanno ben pensato di alzare i tacchi e fuggire a bordo di una Bmw di colore bianco. Sotto shok ovviamente la figlia Veronica sulla quale non è stata esercitata nessuna forma di violenza, nonostante la vicinanza con la banda di rapinatori che hanno tradito un accento dell’est europeo. Un importante dettaglio che ora è in mano ai Carabinieri della locale stazione guidati dal comandante Mascia. Sul luogo sono state raccolte anche numerose impronte che saranno utili nelle indagini, così come le testimonianze e in particolare quella di Veronica. Al momento del raid in casa non era presente l’altra figlia dell’ex campione del mondo, Ludovica di 25 anni. Franco Uncini e la sua famiglia non sono nuovi a questi episodi. Qualche anno fa alcuni malviventi furono messi in fuga dall’ex campione del Mondo che si era accorto di strani movimenti in giardino, mentre il mese scorso ignoti sono riusciti a rubare loro un’Audi A3.
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tutta la mia solidarieta’ a chi ha subito uno dei reati piu’ terribili che ci possano essere.
guarda caso commessi quasi sempre da slavi.
piu’ tutta la mia solidarieta’ a quei pochi che si sono difesi (loro stessi e i propri cari) sparando e ammazzando (GIUSTAMENTE) una di queste bestie,con il risultato che sono stati condannati da una giustizia italiana a dir poco vergognosa che non contempla neanche la legittima difesa della propria casa e incolumita’!
anche se non è giusto farsi giustizia da solo, ma finche la nostra schifosa giustizia non ci garantisce che certi delinquenti restino in galera anche io sono per la vendetta personale. Basta Buonismo e finti processi farsa che liberano delinquento il giorno dopo.