Nuova operazione contro il lavoro clandestino della Guardia di Finanza. Le fiamme gialle maceratesi, nel corso di un blitz notturno in un laboratorio tessile di Treia, hanno trovato tre operai in nero, risultati poi irregolari nel territorio nazionale.
L’operazione è stata attuata nell’ambito delle attività svolte finalizzate a contrastare il lavoro sommerso e a garantire che non vengano poste in essere condizioni di concorrenza sleale nelle imprese manifatturiere presenti in provincia. Il laboratorio tessile controllato a Treia è gestito da un cittadino cinese.
Al momento del blitz sono stati individuati tre operai cinesi, tra cui una donna, che stavano confezionando parti di abbigliamento. Tutti e tre sono risultati non regolarmente assunti.
Scattati i dovuti accertamenti, i cittadini cinesi sono stati accompagnati al Comando di Via Roma e, anche grazie alla collaborazione dell’Ufficio di Gabinetto della Questura, sottoposti ad accertamenti foto-dattiloscopici, al termine dei quali è stato accertato che gli stessi si trovavano in Italia in condizione di clandestinità.
Per questo motivo, ai tre cinesi privi di regolare permesso di soggiorno sono stati notificati altrettanti decreti di espulsione a firma del Prefetto, oltre alla denuncia a piede libero per clandestinità. Il datore di lavoro che si è servito di manodopera clandestina è stato denunciato per lo sfruttamento. Inoltre, è seguita l’immediata sospensione dell’attività lavorativa notificata dal Servizio Ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro di Macerata
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una mosca bianca eh?
Non sono cose belle di questi tempi….. Reprimere questi comportamenti in maniera pesante aiuterebbe di piu’ chi opera correttamente.
Una Italia sana e onesta per uscire dalla crisi !
i laboratori dei cinesi sono tutti così… non è una cosa strana…
L’azienda lavorava per aziende italiane o per rifornire i negozi “cinesi”?