Finirà in tribunale la vicenda relativa alle cartelle esattoriali emesse da Equitalia per conto del Consorzio di Bonifica di Macerata. Lo annuncia il commissario straordinario Claudio Netti che querelerà per diffamazione il segretario provinciale dell’Unione Agricoltori, Luca Pompozzi. “Questa mattina” spiega Netti “ho ritirato dalla cassetta della posta un volantino inviato da una associazione di categoria di agricoltori diffamatorio nei confronti del Consorzio di Bonifica di Macerata a firma Luca Pompozzi.
Lunedì mattina darò incarico ad un avvocato di promuovere dinanzi al Tribunale di Macerata una citazione per il risarcimento dei danni derivanti da tale diffamazione. Sulla vicenda del contributo consortile non sono piu’ disposto a tollerare parole in libertà che offendono soprattutto la dignità dei dipendenti del Consorzio che da anni stanno lavorando per progetti e realizzazioni in agricoltura senza alcun sostentamento pubblico. E’ bene chiarire che il Consorzio è andato avanti in questi anni con proprie risorse derivate dalle attività svolte. Si consideri che negli ultimi sei anni sono stati effettuati lavori per oltre 40 milioni di euro, che la diga di Castreccioni è prossima al collaudo definitivo e che sono previsti sistemi irrigui per il Potenza ed il Chienti già inseriti nel Piano irriguo nazionale.
La decisione di citare in giudizio il dottor Luca Pompozzi è determinata dalla necessità di distinguere tra chi ha veste istituzionale ed il dovere di chiedere ogni chiarimento come il Presidente della Provincia Antonio Pettinari e chi, invece, dopo essere stato convocato dal 2006 in numerose riunioni dove si è deciso il da farsi si è distinto per la sua costante assenza.
Sarebbe bene che qualcuno cominciasse a valutare che il Consorzio di Bonifica di Macerata, nonostante non abbia ancora incassato un euro in quanto i pagamenti finora fatti sono stati trattenuti da Equitalia alla quale per legge dobbiamo rivolgerci, ha già ispezionato 600 Km. dei 3.100 Km. di fossi del suo comprensorio è ha già eseguito numerosi interventi di sistemazione idraulica.
Quello che è piu’ grave è che nei 600 Km ispezionati sono stati individuati 50 punti di crisi con pericolo di esondazione con possibili danni a persone e, quindi, la necessità, così come richiesto dalle organizzazioni piu’ responsabili delle categorie agricole, che la contribuenza venga estesa alle aree industriali che, tra l’altro, non sono state risparmiate dai danni dell’ultima alluvione.
Invito anche gli altri soggetti che si sono affacciati sulla vicenda ad avere piu’ prudenza e a non svolgere il ruolo di “cattivi maestri” rendendosi responsabili con le loro azioni di ostacolo all’attività del Consorzio di concorso quanto meno morale nei danni delle prossime inondazioni come in questi giorni Roma ha mostrato.
Stiamo parlando di concorso in disastro colposo” conclude Netti “del quale la magistratura a vario titolo si dovrà interessare”.
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non sarebbe meglio che i Consorzi di Bonifica venissero accorpati alle provincie…
No.
I Consorzi di Bonifica sono dei condomini dei proprietari di terre. Anche in città è obbligatorio che si costituisca un condominio quando ci sono 9 appartamenti per la gestione dei servizi comuni (scale, ascensore ed altro). A qualcuno verrebbe in mente di affidare alla Provincia i condomini dei palazzi ?
I Consorzi di Bonifica hanno il loro amministratore eletto dai consorziati. Si vuol dire che un’attività è svolta meglio dalla Provincia che dagli interessati ? Peraltro la Provincia ha il compito gravoso di gestire fossi e fiumi pubblici, può perder tempo rispetto ai 3100 Km. di fossi privati di interesse consortile (i fossi piu’ importanti) ?
Segnalo che la mancata vigilanza e pulizia dei fossi crea danni che poi tutti dobbiamo pagare come con l’aumento della benzina di recente è stato fatto. E’ giusto che tutti i cittadini, compresi quelli che non hanno terre, debbano pagare per la proprietà di altri ?
Se è così facciamo pagare il rifacimento delle facciate dei palazzi ai Comuni perchè il decoro urbano è interesse di tutti !
Chiarisco che il Consorzio di Bonifica non ha alcun contributo pubblico, quindi gradirei che, prima di parlare di enti inutili o di balzelli, si chiarisca che ente inutile è quello destinatario di risorse pubbliche, preposto ad una funzione e che tale funzione non assolve in maniera adeguata ed efficiente.
volevo fare solo una domanda per chiarirmi le idee:
su che base si calcola il contributo? perchè è la prima volta che ci arriva…
quindi si deve pagare per forza, perchè un pò di giorni fa avevo letto che non bisognava pagarle……
Il contributo consortile si è sempre pagato fino al 2001. La Regione Marche sospese quel contrbuto perchè l’attività del Consorzio non era rivolta a tutti i terreni del comprensorio che è esteso per quasi tutta la Provincia di Macerata e 6 comuni della Provincia di Ancona. Il Consorzio all’epoca faceva cose importanti (Lago di Cingoli e sistema irriguo della Val Musone, strade dalla montagna al mare -ancora oggi abbiamo in carico oltre 200 Km. di strade, acquedotti, elettrodotti) ma questo faceva solo in determinati territori. Queste cose il Consorzio continua a farle, ma, visto lo stato di abbandono di tutto il reticolo idraulico minore, la Regione ha opportunamente deciso che i Consorzi dovessero ritornare all’antico e cioè ad interessarsi della bonifica che, nella situazione attuale significa provvedere a garantire il regolare deflusso delle acque dai fondi privati ai fiumi che sono pubblici e sotto la giurisdizione della Provincia. Con questa attività si è ripristinata la funzione originaria dei Consorzi e, quindi, sulla base dello specifico beneficio, i terreni sono stati assoggettati a contribuenza, a pagare, cioè, le rate del condominio.
Per quanto riguarda i criteri con i quali si è fissata la contribuenza che, peraltro, ho avuto modo già di dire che deve essere estesa alle aree industriale che traggono beneficio, i criteri sono determinati dall’estensione del terreno, dalla vicinanza o meno ai fossi consortili, dal comune di appartenenza in relazione a fattori di rischio, dal reddito dominicale, che concorrono a determinare un indice di beneficio. Le contribuenze sono state divise in tre fasce: 15 euro, 40 euro e 150 euro oltre le spese di invio degli avvisi da parte di equitalia. Terminata la fase dei pagamenti ogni condomino sarà chiamato a votare, nella sua fascia, per i propri amministratori. Si è provveduto, diversamente che nel passato, ad eliminare i terreni estesi meno di 2.000 mq. (prima erano 1.000 mq.), i terreni posseduti nello stesso Comune sono stati accorpati come superficie con un’unica contribuenza. Tutto è perfettibile: si potrebbe innalzare la superficie minina (ma poi gli altri che rimangono pagano di piu’) si potrebbero escludere dalla contribuenza le aree assoggettate a regimi speciali (Parco, zona speciali) ove effettivamente i proprietari hanno visto azzerato il loro reddito per il divieto di alcune attività come il taglio dei boschi senza però dimenticare che sono proprio i terreni montani che negli anni sono stati piu’ beneficiati dalla formazione delle strade consortili di cui si parlava prima. Ma queste sono scelte che dovranno piu’ opportunamente essere effettuate dai nuovi amministratori. Sul pagamento o meno del contributo le posso dire che personalmente ho già pagato perchè sono solito pagare quello che spetta a me come proprietario e non chiedo alla contribuenza generale di pagare le mie spese di condominio.
la ringrazio per il chiarimento.
avv netti si puo ancora parlare di fossi tipo fosso di valle,fosso varano,ecc. che trenta anni fa erano larghi al massimo due metri adesso con la cementificazione sono diventati dei torrenti,dove si fanno confluire le acque bianche dei nuovi quartieri e le acque nere dei sfiatatori dei collettori fognari che non reggono la portata?il comune ha incassato l’oneri di urbanizzazione, e i proprietari si sono visti portare via centinaia di metri di terra e subiscono danni ad ogni pioggia. mi spieghi dove sta l’arricchimento che ci chiede con la tassa? grazie per la risposta sperando che non sia politichese.
Molti fossi consortili hanno visto la portata di acqua aumentare in virtu’ di collettamenti ai quali si riferisce la sua nota. Infatti, dove prima c’erano campi ora ci sono interi quartieri e, come noto, i tetti e le strade non trattengono l’acqua che corre con maggiore intensità nel fosso che prima era di due metri. Le rispondo a quest’ora perchè vengo da una riunione a Recanati fra agricoltori e Comune dove il Comune si è impegnato a prendere in esame le situazioni come quella che Lei ha rappresentato dichiarando di essere disponibile a contribuire nelle spese. Il Consorzio, ovviamente farà la sua parte nel senso di impegni economici. Il fosso di due metri non glielo restituirà nessuno, ma speriamo che lo stato attuale del suo fosso non peggiori con il tempo. Le suggerisco di contattare il Consorzio e chiedere un sopralluogo per verificare il da farsi.
Codice civile: Art. 1129 “Quando i condomini sono più di quattro, l’assemblea nomina un amministratore. Se l’assemblea non provvede, la nomina è fatta dall’autorità giudiziaria, su ricorso di uno o più condomini”. Non quindi nove come erroneamente riportato.
Nessun amministratore di condominio ha però il privilegio di poter ricorrere ad Equitalia, bensì deve rivolgersi all’Autorità giudiziaria. La stessa che, nella sua massima espressione, da anni, afferma che solo chi è beneficiato deve essere tassato.
Che la semplificazione amministrativa e la conseguente riduzione dei cosiddetti costi della politica, che ha portato ad esempio il Governo ad approvare recentemente un disegno di legge costituzionale per l’abolizione delle province, non ultimo per abbassare una pressione tributaria senza precedenti che pesa su un’economia stagnante, possa essere considerata una rinuncia alla tutela del territorio, del rischio idrogeologico, o di qualsiasi altro bene pubblico, non appare affatto condivisibile.
L’ordinamento pubblico ridonda di discipline obbligatorie per beni privati con possibili effetti pubblici. Il Consorzio, è un’opzione politica, non l’unico dei mondi possibili.
Il dovere per un paese con un colossale debito pubblico, sotto la lente dell’intera Europa, è minimizzare i costi e massimizzare i risultati. Il rischio idrogeologico in un paese dove il 90 per cento dei comuni ne è interessato, è argomento che necessita del ridisegno complessivo, in ottica efficientistica e semplificatoria, di apparati e norme pensati circa un secolo fa.
Vorrei intervenire nella discussione con alcune considerazioni, ringraziando anticipatamente per i voti negativi:
la forma associativa di Consorzio permette di mantenere un’organizzazione a cui si demandano compiti che singolarmente sarebbe quasi del tutto inutile svolgere; nello specifico il Consorzio di Bonifica svolge, quindi, istituzionalmente un’attività che a causa di veti vari il singolo proprietario di terreno non può più svolgere o, nel caso possa, che dovrebbe comunque svolgere in sintonia con tutti i proprietari interessati alla stessa area su cui insiste il proprio appezzamento; per capirci: sarebbe illogico che io ripulisca il fosso di scolo delle acque di confine col terreno del mio vicino se anche lui non facesse la stessa cosa o se i proprietari a monte del mio appezzamento non ripulissero la parte di loro pertinenza del fosso, pulirei anche quello che da terreni di altri, tramite quel fosso, viene convogliato nel mio terreno e si sà che di furbastri è pieno il mondo col risultato che l’ultimo pulisce per tutti o peggio ancora che il fosso si occluda del tutto per mancanza di manutenzione.
Riguardo al fatto che il sig. Tartari propone di demandare i compiti del Consorzio di Bonifica alla Provincia mi vengono da fare due considerazioni: la prima è che le province non si sa nemmeno che fine faranno, la seconda è che mi pare che abbiano il loro bel da fare per manutenere le strade non avendo personale (ad esempio erbacce al ciglio o che invadono la carreggiata) da impegnare nell’operazione, il che comporterebbe ulteriori appalti con un aumento certo dei costi di Bonifica ed un aggravio della tassazione che ricadrebbe sul contribuente.
Un piccolo appunto, se proprio lo si vuol fare, è stato nel trovare come esemplificazione il paragonare un Consorzio ad un condominio, il che ovviamente ha dato subito il destro per una ricerca nel codice civile da parte del sig. riobioffi, che avrebbe potuto anche cercare, oltre che le norme sul condominio, quelle relative ai Consorzi.
Le cose sulle quali non mi trovo daccordo sono i metodi di applicazione della tassazione ma queste sono politiche decisionali che spettano al consiglio di amministrazione consortile; quello che farei è di cercare di stipulare accordi con tutte le Amministrazioni Comunali perchè tutte contribuiscano al funzionamento del Consorzio ma si badi bene “senza ulteriore aggravio di spese relativamente alla tasse comunali” in quanto i cittadini già pagano la tassa sullo smaltimento delle acque sia chiare che nere; i comuni usano i fossi privati? quindi paghino a chi li manutiene la cifra che per logica spetterebbe per il lavoro eseguito.
Vorrei inoltre aggiungere che è facile dire “non pagate quel tributo” in momenti in cui è un cavallo docile da cavalcare, più difficile andare a trattare con le Amministrazioni Pubbliche (quella magari sarebbe stata una bella idea e non dire non pagate la tassa col bel risultato che Equitalia poi infierisce sul malcapitato che ci ha creduto), più difficile ancora ammettere che una volta tanto, visto che questo Consorzio funziona è bene che lo si mantenga vivo e vegeto.
Buona serata a tutti