E’ negativo il parere espresso dal Comune in merito all’installazione dell’impianto fotovoltaico a terra, nell’area a nord di Sforzacosta denominata Boschetto Ricci. La valutazione sull’impatto ambientale dell’impianto, espressa dai Servizi tecnici del Comune, è un atto richiesto dalla Provincia, organismo competente al rilascio dell’autorizzazione alla ditta che ne ha chiesto l’installazione. Il no del Comune di Macerata si basa sulla comparazione degli aspetti paesaggistici e tecnici previsti nel progetto di impianto fotovoltaico, con quanto stabilito dalla normativa nazionale e dal Regolamento edilizio del Comune, recentemente integrato da disposizioni in linea con uno sviluppo sostenibile del territorio. Per il Comune, il progetto presentato dalla Societa’ Nereo Marche Energia, non si pone in linea con gli obiettivi prefissati dalla politica ambientale dell’Amministrazione, quelli cioè di non sottoporre il territorio a sollecitazioni che non può gestire e smaltire nel tempo e che si concretizzano, tra le altre, in quattro criticità. Innanzitutto la dimensione dei pannelli, superiore al limite previsto nel Regolamento edilizio, in secondo luogo la viabilità interna, particolarmente incisiva e visibile anche da notevole distanza che andrebbe a costituire una vera e propria infrastruttura stradale. In più la superficie del campo fotovoltaico (superficie irradiata) pari a poco più di 138mila metri quadri e di molto superiore a quanto consentito dalla norme e infine l’installazione della Centrale Terna di connessione alla Rete di distribuzione nazionale, che a parere dei tecnici comunali, risulta particolarmente impattante e sovradimensionata rispetto all’impianto. A tutto ciò si aggiungono altri aspetti tecnici relativi all’impatto sulla morfologia del terreno che vedrebbe modificate le caratteristiche intrinseche e paesaggistici. Da questa serie di valutazioni, il parere negativo espresso dal competente Servizio tecnico del Comune alla richiesta di installazione di impianto fotovoltaico nella zona del Boschetto Ricci.
Nei mesi scorsi, contro il fotovoltaico a Boschetto Ricci si era schierata, per la prima volta nelle Marche, anche Legambiente. A febbraio i militanti del movimento avevano manifestato anche con bandiere e striscioni per protestare contro il maxi impianto (leggi l’articolo). Anche i cittadini avevano fatto sentire la sua voce e persino il testamento di Teodoro Ciccolini, ultimo erede della famiglia proprietaria che donò il patrimonio di famiglia al Sovrano Ordine di Malta chiedendo che diventasse una dimora per cavalieri.
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Era ora!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie a tutti quanti hanno partecipato con il Comitato Boschetto Ricci, di cui faccio parte, alla battaglia contro il mega fotovoltaico.
E’ un altro esempio di come l’ambiente vada tutelato da tutti al di fuori dei partiti ( esistono ancora i partiti?) o colori politici.
Su quel terreno potranno tornare FINALMENTE i girasoli nell’ambito di quella rotazione agronomica che colora la valle in un modo unico,stupendo…
GRAZIE
@ prenna
Io aspetteri ad esultare.
Se in Italia circola il detto “fatta la legge, gabbato lo Santo” non vorrei che poi per vie traverse (a proposito che fine ha fatto la SUAP Giorgini, non c’era un ricorso in atto???), magari cambiano una virgola al progetto o aggiungendo una fontanella si riesca a soperare ogni ostacolo…
Solo quando, fisicamente, vedremo quell’area restituita all’ambiente potremmo esultare.
Il fotovoltaico va installato sui tetti e sui capannoni industriali. Non sui campi.
Bene ha fatto il Comune a dire no. Certamente bisogna continuare a vigilare, e mai abbassare la guardia; tuttavia, questo stop è un buon segnale.