di Alessandra Pierini
Brutta sorpresa per i 23 dipendenti della Df di Porto Recanati. Al loro ritorno a lavoro, dopo le ferie, hanno ritrovato l’azienda vuota. Non c’erano gli amministratori, nè le commesse da elaborare, erano sparite anche alcuni macchinari e strutture da lavoro e neanche il server funzionava per la mancanza della necessaria manutenzione. I dipendenti devono ancora avere gli stipendi di giugno, luglio e agosto e non hanno al momento nessun tipo di garanzia sul loro futuro, per questo hanno deciso di chiedere l’intervento della Cgil provinciale e questa mattina, insieme ai fornitori dell’azienda, hanno presidiato lo stabilimento aziendale e, con il segretario della Cgil Aldo Benfatto, hanno incontrato il sindaco di Porto Recanati Rosalba Ubaldi per esporre le loro preoccupazioni.
La Df, nata negli anni 90, quando aveva sede a Recanati, si occupa di costruzioni e di progettazione e in passato ha realizzato opere significative quali la realizzazione del G Hotel di Ancona e recentemente del Cosmopolitan, albergo di Civitanova inaugurato lo scorso aprile. Qualche mese fa l’azienda è stata venduta da titolare alla Fish International, azienda si San Benedetto che, come dice il nome, si occupa di pesce. Oltre ad un nuovo amministratore unico, in azienda sono entrati diversi collaboratori i quali in un primo momento hanno promesso, a parole, di poter garantire un futuro professionale alle figure già inserite.
Col passare del tempo, però, la situazione è peggiorata: il lavoro ha cominciato a scarseggiare, gli stipendi non sono stati pagati, finchè è arrivata la notizia delle ferie anticipate per tutti.
«Siamo stati mandati in ferie – raccontano i lavoratori – poi il 29 mattina, alle 7, siamo rientrati nello stabilimento e non c’era nessuno. Per qualche ora siamo rimasti a guardarci senza far niente perchè non c’erano lavori e non c’era nessuno che potessi indicarci il da farsi. Abbiamo tentato di metterci in contatto telefonicamente con l’amministratore e i suoi collaboratori ma solo alle 10,30 finalmente uno di loro ci ha risposto. Quando sono finalmente arrivati ci hanno chiesto di restituire le chiavi e i telefoni aziendali e ci hanno comunicato che non ci sarebbero più serviti perchè noi lì non saremmo più rientrati. Continuano a promettere che pagheranno gli stipendi mancanti ma non hanno neanche iniziato una pratica per la mobilità».
Tra i dipendenti ci sono impiegati dell’amministrazione, dell’ufficio tecnico, commerciali e operai che al momento non vedono alcuna prospettiva per il futuro e avanzano forti dubbi sull’operazione di vendita effettuata dal titolare della Df: «Da quando l’azienda è stata ceduta – raccontano ancora i dipendenti – nei parcheggi hanno cominciato ad apparire delle Porsche e il vecchio titolare ha ancora delle proprietà. Questo ci fa temere che l’operazione sia stata confezionata per far riempire le tasche a qualcuno e lasciare in mezzo alla strada tanti altri, compresi i fornitori che hanno perso migliaia di euro».
Tra i giovani lavoratori, le esigenze sono tra le più disparate. «Io e la mia ragazza lavoravamo entrambe alla Df – ci spiega un tecnico – e ora ci troviamo a dover pagare il mutuo senza avere entrate fisse». Altri sono padri di famiglia, qualcuno teme di non riuscire a sostenersi neanche nei prossimi mesi.
Aldo Benfatto, segretario Cgil, ha già attivato una serie di iniziative per trovare una soluzione: «E’ necessario far cessare immediatamente il rapporto di lavoro con la Df perchè i dipendenti vengano inseriti nelle liste di mobilità e possano avere un’indennità nel giro di pochi mesi. Intanto abbiamo fissato per venerdì un incontro con il Prefetto di Macerata per metterlo a conoscenza dell’accaduto».
Anche Rosalba Ubaldi si è impegnata con i lavoratori per trovare una soluzione: « Ho tentato invano di mettermi in contatto con la vecchia proprietà quindi innanzitutto vedremo di identificare un interlocutore aziendale con cui poter parlare in maniera seria. Poi cercheremo di far valere la pressione che può fare un Comune. E’ anche fondamentale per me capire quale attività questi signori vogliono iniziare a Porto Recanati».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
non ho piu’ parole!!!!
se non sono stati licenziati regolarmente possono avanzare delle pretese, ma hanno firmato dei documenti qualdo l’azienda è stata acquisita dalla fish? mi pare strano che x 4 mesi nn pagano gli stipendi e questi sò stati zitti e muti…. mah!
da galera…non ci sono più gli amministratori di una volta.
Solidarietà a tutti voi, però questa è la fine che l’Italia farà a breve tutta se non ci svelgiamo…
adesso qualche sapientone della CISL ci dirà che chi sciopera è un “demente” e che le cose vanno bene perchè ci sono loro che sono riformisti. Queste sono le “riforme” : operai licenziati! L’italia è un paese del cavolo, per non dire altro, con sindacati del cavolo!
@paolo simo angeletti
sono un lavoratore della DF……
i lavoratori della DF non sono stati licenziati; la DF è una srl è la vecchia proprietà ha ceduto le quote di partecipazione, non ha cambiato ragione sociale e/o partita iva, quindi non c’era nulla da firmare!! gli stipendi sono 3 perchè “guarda caso” tutto questo è avvenuto a ridosso delle ferie (mese di agosto) e ad agosto quali uffici sono aperti?!?! sono 3 mesi compreso agosto che è interamente di ferie!!! dove vai a prendere i proprietari se anche loro sono in ferie?!?! nessuno è stato zitto e muto: in azienda sono stati fatti incontri e in quelle sedi sono state avanzate le giuste richieste, che ripeto con agosto di mezzo, sono state disattese adducendo ogni volta scuse diverse e alquanto labili. I dipendenti non sono stati muti, piuttosto hanno tenuto un atteggiamento di grande senso di responsabilità verso l’azienda cercando di capire il momento difficile che si attraversa, fino a che dal 29 agosto scorso al ritorno in azienda si è deciso di puntare i piedi e pretendere ciò che nel pieno diritto di tutti coloro che hanno lavorato e debbono percepire lo stipendio.
senza nessuna vena polemica: magari meglio informarsi meglio di come è la situazione no!?!? troppo facile dare giudizi affrettati sia in un verso che nell’altro.
Buona serata
@ Paolo Barabucci
tu pensi che il problema è l’amministratore?!?!? :)))))) noi l’abbiamo visto solo 2 volte quello nuovo!!!!!!
Certo che, come scritto, se un’impresa specializzata in progettazione e costruzioni cede delle quote ad un’altra impresa che si occupa di tutt’altro ci si sarebbe atteso un piano industriale, un progetto da portare avanti, un idea di cosa si sarebbe andato a fare…
Invece qui sembrerebbe che siano state dette tante belle parole, ma fatti concreti proprio nulla: un pò come il pesce, che dopo tre giorni puzza…
Quello che appare singolare è che, avendo poco da fare e non chiudendo nuovi contratti, ci sia stato un via-vai di macchinone, come a lasciar intendere chissà quali accordi, chissà quali incontri, chissà quali nuove prospettive….
Ed altrettanto singolare è che sia stato il “benservito” senza nemmeno iniziare le pratiche di mobilità….
I nomi!!!…vogliamo i nomi e cognomi di questi “Imprenditori” amministratori e soci più o meno occulti…li vogliamo in prima paginaaaaa..è sufficiente una semplice visura camerale e chiedo agli amici di CM di pubblicarli..!
..un tempo si sarebbe detto: ..pagheranno caro pagheranno tutto..ma oggi i loro mentori e numi tutelari siedono in parlamento e si sà..cane non morde cane..
..mala tempora currunt..