Riparte la caccia
pareri a confronto

Stagione venatoria al via oggi con la preapertura che già provoca polemiche. Al riguardo pubblichiamo due interventi di diverso tenore, del presidente provinciale della Federazione italiana caccia e del Delegato regionale della LAC Associazione vittime della caccia

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Stagione venatoria al via oggi con la preapertura che già provoca polemiche. Al riguardo pubblichiamo due interventi di diverso tenore, del presidente provinciale della Federazione italiana caccia e del Delegato regionale della LAC Associazione vittime della caccia:

federcaccia“Il cacciatore: la sentinella del territorio lavora e collabora alla effettiva gestione del territorio con gli ambiti territoriali di caccia, le istituzioni, gli agricoltori, gli ambientalisti; partecipe in prima persona ai censimenti della fauna selvatica, al controllo delle specie in sovrannumero, predispone con gli agricoltori le colture a perdere per alimentare la fauna nei periodi critici invernali, partecipa alla prevenzione degli incendi boschivi ed è parte attiva della gestione del territorio finalizzata alla conservazione della fauna selvatica e ad un prelievo venatorio sostenibile nel rispetto delle norme che regolamentano l’attività venatoria. In questo contesto i cacciatori maceratesi si preparano alla preapertura della stagione venatoria 2011. Sicuramente il calendario venatorio 2011/2012 non rispecchia le legittime aspettative del mondo ventorio che aveva avanzato delle richieste in piena sintonia con le normative europee. Lo stesso dicasi per il prelievo in deroga per la specie storno, la normativa vigente non permetterà di evitare i gravi danni alle colture agricole. A tal proposito comunque la Regione Marche ha chiarito nei comuni in cui è consentito il prelievo della specie storno nei periodi consentiti dalla specifica delibera, nel raggio di 100mt da vigneti, uliveti e frutteti, il divieto di utilizzo di richiami di qualsiasi tipo ciò deve intendersi riferito alla specie storno e non alle specie per le quali è consentito il prelievo venatorio consentito dal calendario venatorio 2011/2012. Certi ministeri invece di emanare delle circolari che non recepiscono le specifiche direttive comunitarie, dovrebbero aprire gli occhi per vedere il caos urbanistico e le continue colate di cemento che stanno distruggendo il nostro territorio, inoltre tantissimi terreni agricoli sono stati occupati dall’istallazione di pannelli fotovoltaici con il rischio concreto di stravolgere l’agricolturaa e l’ambiente. Nell’augurare un in bocca al lupo ai cacciatori maceratesi, invitandoli alla massima prudenza nell’uso delle armi e al rispetto verso tutti i cittadni che insieme con loro usufruiscono per le loro attività delle nostre campagne. Ai fini di evitare anche quell’assurda strumentalizzazione che ricorre ogni qualvolta i mezzi di informazione parlano con tanto clamore di un incidente di caccia – cosa che invece non avviene per altri numerosi e non meno gravi incidenti in attività sportive o altro genere – Il rispettole delle colture agricole oltre che imposto dalla normativa vigente è un nostro dovere civico come cittadini-cacciatori e non dobbiamo mai dimenticare che siamo ospiti sui terreni degli agricoltori. Rispettiamo sempre le normative che regolano l’attività venatoria perchè siamo cacciatori e non bracconieri – i quali vanno isolati e segnalati alle autorità competenti – ; l a FIDC Provinciale di Macerata in merito mette e disposizione per tutti i cittadini le proprie 46 Guardie Venatorie Volontarie che operano su tutto il territorio provinciale e per chi eventualmente volesse segnalare e contattare le stesse, può telefonare tutti i giorni allo 339/5981898.”
Sergio Natalini Presidente FIDC Macerata

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uccellino-ass.vittime-caccia“Anche quest’anno nelle Marche ed in altre 14 Regioni italiane non si comincerà a cacciare la terza domenica di settembre, come sancito dalla Legge nazionale sulla caccia, ma già agli inizi del mese. Per le Marche i giorni di preapertura saranno il 3 e il 4 settembre. La motivazione è sempre la stessa: permettere ai cacciatori di sterminare le miti tortorelle che altrimenti, dopo i primi temporali ferragostani, se ne volerebbero via in altri lidi, sicuramente più tranquilli di quelli italici. Oltretutto si tratta di una motivazione che, stante i profondi cambiamenti climatici in atto negli ultimi decenni, ormai non ha più alcuna giustificazione scientifica e faunistica, visto che ormai, come quest’anno, l’estate raggiunge il suo culmine proprio dopo ferragosto. Stiamo parlando, quindi, di una “deroga” alla legge sulla caccia particolarmente deleteria, che dovrebbe essere applicata solo in casi eccezionali, ma che invece ormai è diventata una regola e che i politici applicano puntualmente per accontentare la parte più becera ed estremista del mondo venatorio. Cacciare ai primi di settembre, infatti, ha un gravissimo impatto sulla fauna per vari motivi: perché si è in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di molte specie, in quanto molti individui giovani non sono ancora maturi. Inoltre si spara quando sul nostro territorio sono presenti ancora molte specie protette migratrici, che possono così essere oggetto di sicuro disturbo, ma anche di possibile abbattimento. Si tratta quindi dell’ennesima conferma di come la gestione della caccia nelle Marche, come nel resto d’Italia, venga fatta non sulla base dei dati scientifici e dei pareri degli esperti, ma semplicemente sulla base delle esigenze dei cacciatori. E il fatto che il calendario venatorio venga varato dai politici sempre alla fine di luglio o ai primi di agosto, quando cioè poi non ci sono più i tempi per un eventuale ricorso al TAR da parte delle associazioni ambientaliste, la dice lunga sulla chiara malafede dei nostri amministratori regionali. I quali se ne infischiano altamente anche della Legge Comunitaria varata dal Parlamento lo scorso anno, con la quale si era fatto ancora più esplicito l’obbligo per le Regioni di commisurare i propri calendari venatori a quanto indicato dalle Direttive Comunitarie e a quelle che sono le reali situazioni e le vere esigenze delle popolazioni animali. Anche per questo le principali associazioni ambientaliste ed animaliste italiane hanno richiesto ufficialmente al Governo l’impugnazione delle varie leggi regionali sulla caccia, compresa quella delle Marche. Entro settembre ci sarà l’atteso pronunciamento…”
Danilo Baldini – Delegato regionale della LAC per le Marche



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