Favole di inizio agosto

Storie dalla politica maceratese

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di Giuseppe Bommarito

Nel congedarmi sino alla fine del mese dagli amici e dai lettori di Cronache Maceratesi, che ringrazio di cuore per l’attenzione che prestano ai miei articoli e per i commenti che scrivono (anche quelli negativi, perché aiutano a crescere), vorrei evitare, almeno per questa volta, di parlare di droga, di alcol, di criminalità organizzata (tutte cose orribili), e raccontare invece, per tirarci un po’ su di morale prima delle ferie, alcune favolette, come sempre prese dalle nostre cronache locali.

La prima favoletta ce l’ha raccontata Narciso Ricotta, un collega avvocato, bravo e molto sveglio, capogruppo del PD in Consiglio Comunale. L’amico Narciso ha raccontato nei giorni scorsi ai cittadini di Macerata che tutto lo scontro in materia urbanistica tra la maggioranza di centro sinistra ed il Sindaco nascerebbe da un problema di competenze. Il problema, nonostante il sangue che schizza da tutte le parti, sarebbe infatti solo quello di distinguere esattamente le competenze del dirigente rispetto a quelle del Sindaco (nonché Assessore all’Urbanistica), così come bisognerebbe fare chiarezza tra le funzioni dello stesso Sindaco e quelle della Commissione Ambiente e Territorio. Favoletta molto edificante, caldamente raccomandata ai minori di 14 anni.

La seconda storiella viene dal neo Presidente del Provincia Pettinari, il quale, incurante delle critiche e delle pressioni, continua incredibilmente a non assegnare le deleghe ai suoi già nominati e stipendiati assessori provinciali e continua anche a dire che li sta valutando per capirne meglio le singole inclinazioni. Favoletta poco credibile, nonostante gli sforzi, tant’è che non è presa per buona non solo dai cittadini (tutti imbufaliti per questa vicenda, anche moltissimi di quelli che hanno votato per il buon Tonino), ma anche dagli stessi assessori (per ora delegati al tutto e al niente), i quali, secondo me, forse un po’ umiliati da questa faccenda veramente assurda, si sentono come degli scolaretti in attesa della pagella, oppure come quei raccomandati assunti per forza da un imprenditore, il quale però, siccome non li voleva assumere e li ha messi dentro solo perché non poteva dire di no, non ha nulla da fargli fare e quindi prende tempo dicendo loro: “Mettetevi un po’ lì e fate i buoni. Intanto guardatevi intorno senza dare troppo fastidio, mi raccomando. Comunque state tranquilli, perché alla fine troveremo qualcosa da farvi fare”.

La terza favoletta ricorda le bugie di Pinocchio e riguarda il neo assessore provinciale (anche lui al tutto e al niente) Torresi, dell’IDV. Raggiunto da una richiesta di rinvio a giudizio per una brutta storia di appalti nel Comune dove è Sindaco, non solo non si è dimesso  (né da Sindaco, né da Assessore provinciale), ma continua a tenersi ben stretti anche tutti gli altri incarichi in seno al suo partito. Intendiamoci, io non conosco nel dettaglio la vicenda e spero che Torresi venga assolto in pieno, perché la condanna di un Amministratore Pubblico, a  qualsiasi partito faccia riferimento, è pur sempre un macigno che cade sulla testa della collettività. Però adesso non si può non ricordare che l’IDV, partito che più puro non si può, ha sempre proclamato l’esigenza di farsi da parte non appena si viene raggiunti anche dall’ombra di un sospetto e si è sempre battuto contro la concentrazione degli incarichi. E qui, mentre parecchi nasi si allungano per le bugie, cercasi disperatamente un commento, non in politichese, per carità, dell’amico Guido Garufi.

L’ultima favoletta, veramente soporifera, da raccontare quindi dopo le ore 23 per favorire il sonno, la intitolerei “La bella addormentata nel bosco” e riguarda (per “par condicio”) il centro destra, quello ufficiale guidato da Fabio Pistarelli, che a suo tempo diceva minaccioso: “Al centro sinistra non perdoneremo nulla, saremo vigili e li incalzeremo in continuazione”. Beh, diciamo la verità, questi del centro sinistra si stanno letteralmente scannando giorno dopo giorno, ma, se non ci fossero i giovani consiglieri che si sforzano di intervenire sulle questioni specifiche più significative, da quelle parti, salvo un improvviso risveglio quasi fuori tempo massimo, si registrerebbe una inquietante calma piatta.

Scherzavo, naturalmente, non se ne abbiano a male gli amici che sopra ho nominato. Ogni tanto buttiamolo un po’ a ridere. Però, per favore, alla ripresa di settembre si ricordino che le favolette, in questa situazione, in questo momento storico così difficile, ai cittadini non bastano più, e che i problemi reali, dalla droga alla sanità, dalla crisi economica ai nodi irrisolti dello sviluppo della nostra città, incombono.

 



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