Dall’assessore all’Ambiente e Urbanistica del Comune di Cingoli Simone Marchegiani riceviamo:
«Finora ho sempre evitato di controbattere in merito all’argomento discarica. La mia posizione è stata sempre univoca. Quanto letto in questi giorni, sa tanto di fumus.
1)La Provincia ha oggi il dovere di risolvere il problema “discarica d’appoggio” in tempi rapidissimi visto che il costo di abbancamento da settembre lieviterà del 106,66% da quando il Cosmari non ha più una discarica propria. Cingoli contesta la scelta dei siti, non più idonei vista la vetustà del piano e la discutibile localizzazione fatta a suo tempo. 2) Oggi paghiamo lo scotto di una politica che negli ultimi 15 anni ha brillato per inconcludenza e incapacità nel programmare in maniera seria la soluzione deL problema. L’errore più grosso, fu iniziale quando furono individuati i siti idonei dalla Politecnica. La Provincia all’epoca doveva blindare quei siti, evitando che si investissero milioni di euro in ristrutturazioni edilizie che hanno oltretutto contribuito ad alleggerire la crisi nel settore edile locale.3) Si parla di cave dismesse, del recupero attraverso l’abbancamento di rifiuti. Oggi non devono esistere cave non sistemate. In convenzione è sempre previsto il recupero di cava con tanto di polizza fidejussoria che può essere escussa dal comune. Il privato per anni guadagna deturpando l’ambiente, si impegna in convenzione alla risistemazione del sito, ed ora, la nostra politica propone all’imprenditore anziché di recuperare il sito come per legge, di farlo abbancando rifiuti laddove un tempo c’erano boschi e torrenti.. Da questo si evince che la proposta ipotizzata zoppica e non poco. I cavatori risparmierebbero un bel po’ a non sistemare, anzi affittando il sito o cedendolo introiterebbero ulteriore moneta. La sistemazione lo ricordo è obbligatoria non esistono cave da sistemare, forse qualcuna chiusa 40 anni fa ma ad oggi si è rinaturalizzata da sola, quindi andremmo a riaprire una ferita cicatrizzata. Andrebbe quindi chiarito bene questo aspetto e la sua soluzione per evitare pastrocchi. Sembra più un pretesto per evitare di decidere il secondo e terzo sito in tempi brevi visto che la decisione non riguarderebbe certo Fosso Mabiglia.4) Ho letto della Valle del Rio Lacque. Valle con numerose attività estrattive presenti.Ipotizzare una ubicazione di discarica all’interno di questa Valle è cosa folle, trattasi della “Gola carbonatica della dorsale di Cingoli tagliata dal torrente Rudielle”. Trattasi di rocce carbonati che contengono l’importante acquifero di base della dorsale di Cingoli e che alimentano la sorgente di Crevalcuore ed il fiume Musone. La Gola del Rudielle o Rio Lacque costituisce la zona di alimentazione dell’acquifero ed è caratterizzata da vulnerabilità elevata. Nessuna tecnica per quanto avanzata, ad oggi è in grado di garantirci al 100% sull’impermeabilità futura, nessuno può sapere tra 10 o 30 anni cosa succederà. A testimonianza della presenza di acqua purissima, ci sono pozzi di captazione del comune di Cingoli e dell’APM che alimentano diversi comuni. Anziché pensare di verificare se si può ivi realizzare una discarica quasi sicura, amministratori responsabili dovrebbero blindare quella valle al fine di preservarla unitamente al suo preziosissimo contenuto per le future generazioni. Per quanto mi riguarda fin dal marzo 2010 avevo già espresso le motivazioni di cui sopra sia al Cosmari, che alla Provincia che all’Amministrazione Comunale di Cingoli.A Cingoli verificammo già senza successo la possibilità di altri siti nella zona nord del comune.5) Sappiamo perfettamente che oggi l’unica chance di non realizzare la discarica di Fosso Mabiglia è legata ai ricorsi che si stanno intraprendendo, altrimenti l’iter procedurale è completato e si stanno avviando le procedure di bando per la sua realizzazione. Non bisogna alimentare false aspettative. Noi siamo stati e siamo contro la discarica, condividiamo l’idea del Sindaco Conti di ammodernare il Cosmari al fine di mandare in abbancamento meno rifiuto possibile attraverso il riciclo e la produzione di energia, siamo d’accordo con l’idea che le discariche vadano in aree a basso impatto ambientale, ma questo conferma quello che il sottoscritto in nome e per conto del comune di Cingoli ha sempre ribadito in tutte le sedi ovvero che lo studio era viziato fin dall’inizio, che i siti individuati non fossero i migliori. Mi auguro, qualora gli ultimi ricorsi si rivelassero inutili, che il Presidente Pettinari, attui il cronoprogramma in tempi rapidi, al contrario Cingoli non avrebbe garanzie di durata. Infatti se la legge dirà che la discarica di Cingoli prevista dal Piano Rifiuti era valida, ed il piano stesso valido, non vedo perché per gli altri 4 comuni non debba valere la stessa cosa. Semmai devono giustificarci perché Cingoli è finito per essere primo sito sollevando Camerino dall’incombenza di partire. Ora che Cingoli sembra condannata, si comincia col dire che lo studio è vecchio mentre fino a 8/10 mesi fa lo studio era attuale. Se la Provincia ed il Cosmari ammettono falle nello studio questo vale prima di tutto per Cingoli. Fino a ieri tutti pronti a fare moralismo su Cingoli (ritenuto la causa dell’aumento della Tarsu) oggi che Cingoli sembra essere un capitolo chiuso ecco che si ricomincia con lo scaricabarile con le proposte alternative. Non bisogna prendere in giro i cittadini, per spostare i siti occorre rivedere il Piano dei Rifiuti o farne uno nuovo, in assenza del nuovo vale il vecchio. Rifare il piano comporterebbe una trafila lunga anni, e la logica conseguenza sarebbe che Cingoli avrebbe una discarica non per 7 anni ma almeno per 20 in quanto nessun sito sarebbe disponibile per la successione. Siamo alle solite, si stanno gettando le basi per una querelle infinita che penalizzerà Cingoli ed i suoi abitanti. L’assessore all’ambiente del comune di Cingoli è fortemente contro questo gioco al massacro, se Cingoli vince, vedrà riconosciute le sue ragioni, se Cingoli perde, avrà la sua discarica, ma tutti e dico tutti devono fare la loro parte, nessuno può pensare di svicolare lasciando solo un comune (parliamo di rifiuti di tutta la Provincia). Inoltre era chiaro con Capponi e lo è anche col neo Presidente Pettinari, nessuno può pensare di fare una discarica nell’area comprensoriale della precedente discarica. San Severino Marche realizzando un sito nella Valle del Rio Lacque per esempio, di fatto avrebbe una discarica molto distante da se, ma vicinissima a Cingoli, a pochi metri dal confine, finita quindi Fosso Mabiglia (a nord-est delle Frazioni di Botontano e Grottaccia), ne avremmo pronta una seconda a sud-ovest delle stesse frazioni, se poi Treia dovesse decidere per una discarica a confine, ecco la terza discarica a sud-est. Si sbandiera il Piano Provinciale dei Rifiuti, ma oggi è solo carta, lo si potrà definire tale quando sarà individuato all’interno dei papabili siti un cronoprogramma operativo che preveda più siti in sequenza, ad oggi un solo sito è stato imposto, ed esaurito quello saremo alle prese con l’emergenza. E’ qui che il Presidente Pettinari può dimostrare di fare la differenza».
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