Il Comitato dei familiari sull’Ircr: “Le uniche vittime sono gli anziani”

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Le dipendenti dell'Ircr venerdì scorso in Consiglio comunale

Scrive il Comitato dei rappresentanti dei familiari e degli ospiti della Casa di riposo di Villa Cozza:

“In merito alla vicenda del recente consiglio comunale  (leggi l’articolo) sulla trasformazione dell’ENTE  IRCR in azienda pubblica o fondazione, il comitato dei familiari vuole ricordare che di recente all’ingresso principale  di Villa Cozza, è stata ricollocata una lapide  di marmo che ricorda i tanti benefattori, che attraverso vari lasciti, hanno contribuito a formare il patrimonio immobiliare dell’IRCR a beneficio degli ospiti della Casa di Riposo “Villa Cozza”. Chissà se sarà il caso di preparare anche una targa ricordo intestata ai malefattori della Casa di Riposo ?

Basta con la politica raccontata e speculativa sugli anziani, basta con le vicende interne ai partiti, si abbia per lo meno il  rispetto di quei tanti ospiti (genitori-nonni), a maggioranza non autosufficienti che, insieme ai familiari, ai vari operatori sociali, devono affrontare la quotidianità di una struttura sia essa protetta o casa di riposo.

La legge sulla trasformazione delle IRCR è datata 2008 e solo  il 27 giugno 2011 (scadenza dei termini 30 giugno 2011) il consiglio comunale di Macerata si appresta a discutere,  quando sia il personale IRCR,  i sindacati (la CGIL ha raccolto un numero considerevole di firme a sostegno dell’azienda pubblica), i rappresentanti dei familiari, alcune forze politiche ne hanno discusso ampiamente ed in modo approfondito scegliendo la trasformazione in azienda pubblica, tenendo conto degli interessi preminenti degli anziani che vanno al di la dei delle logiche dei partiti o dei vari comitati o di alcuni politici locali. L’amministrazione comunale dovrà pure tener conto dell’opinione dei  vari soggetti interessati (al di la della solidarietà),  anche in base al progetto avviato “ macerata partecipa”, giunta itinerante che incontra i quartieri e  alle recenti scelte sull’acqua come bene comune, pubblico..

Alcune  forze politiche hanno espresso la necessità, il bisogno di approfondire la tematica della trasformazione per tutelare il patrimonio dell’IRCR  con strumenti giuridici idonei a beneficio degli ospiti. Intenzione lodevole peccato però che la realtà gestionale degli immobili dell’IRCR in questi ultimi anni, gestita sempre dalla stessa maggioranza, addirittura qualche consigliere ha fatto parte dell’ex CdA (Consiglio di Amministrazione dell’IRCR),  è stata diversa dalle intenzioni, dai propositi: vedi lottizzazione IRCR-Via Ghino Valenti,  riqualificazione struttura Villa Cozza, Piazza Mazzini ecc. Inoltre invitiamo questi  tutori del patrimonio immobiliare, qualora non l’avessero già fatto, ha porre attenzione ai bilanci consolidati dell’IRCR per verificare quanti e quali sono gli introiti derivanti dai canoni, dagli espropri ecc, quante sono le entrate derivanti dalle vendite degli immobili, quanti e quali sono gli immobili residuali.  I mancati  introiti di Piazza Mazzini, i canoni di affitto non percepiti , le recenti vicende giudiziarie, non fanno altro che aggravare lo stato sociale dell’anziano-ospite.  Ogni volta sentiamo dire che l’Ente non ha soldi , eppure gli ospiti pagano rette che vanno circa  dalle  33 (ospiti  autosufficienti) alle 53 euro giornaliere (ospiti non autosufficienti), non è prevista una retta per semi-autosufficienti. Sono ospiti che hanno lavorato una vita per avere diritto ad  una anzianità dignitosa e decorosa  con pensioni , come ci ha ricordato l’INPS e l’ISTAT  di recente, qualora ce ne fosse stato bisogno,  non assolutamente  adeguate alle rette richieste (quasi la metà dei pensionati continua ad avere redditi “da fame”), a meno che non si goda di  un vitalizio parlamentare o regionale o di pensioni  d’oro. Pertanto, l’unico modo per tutelare il patrimonio dell’ENTE e quindi la dignità dell’ospite è quello di tenere lontana certa politica”.



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