Ben 200.000 articoli, potenzialmente pericolosi per la salute, e per un controvalore stimabile di oltre 250 mila euro sono stati sequestrati in due centri commerciali, uno a Macerata e uno a Tolentino, gestiti da cinesi. I due centri commerciali sono stati oggetto di due distinte operazioni, condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia della Guardia di Finanza di Macerata, al termine delle quali sono stati denunciati i titolari delle due attività, residenti a Macerata e Teramo per aver messo in vendita anche 20.000 giocattoli privi della marcatura CE.
Le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Macerata, nel corso di una più ampio contesto operativo di prevenzione nel settore della tutela del mercato dei beni e servizi e del “made in Italy”, nonché dei consumatori e della repressione delle violazioni alle norme previste dal codice al consumo e dell’illecita commercializzazione di prodotti contraffatti, hanno effettuato un controllo nella sede di un esercizio commerciale nella Zona Commerciale di Tolentino, gestito da un cittadino di origine cinese.
Dopo i primi riscontri documentali sulla provenienza della merce posta in vendita, i finanzieri hanno controllato tutta la merce presente all’interno dei locali commerciali e si sono accorti che per numerosi prodotti, mancavano le indicazioni che, per legge, devono accompagnare i prodotti posti in vendita.
Sono stati pertanto sequestrati 200.000 articoli tra giocattoli, prodotti per l’igiene e benessere della persona, casalinghi, cancelleria, bigiotteria e ferramenta, prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana e/o per l’ambiente. Per la maggior parte di questi prodotti, risultati privi dei requisiti tecnici previsti dalla normativa contenuta nel “codice” al consumo è scattato il sequestro amministrativo.
Circa 20.000 articoli, prevalentemente giocattoli ed adesivi, sono stati invece sequestrati penalmente poiché carenti dell’attestato di conformità CE (sinonimo di qualità certificata), nonché di tutte le altre indicazioni riferibili alla composizione ed alle istruzioni per l’uso nella nostra lingua.
Il titolare dell’esercizio commerciale – un trentanovenne residente a Macerata – per le violazioni riscontrate è stato segnalato alla locale Autorità Giudiziaria ed alla Camera di Commercio di Macerata per i provvedimenti di rispettiva competenza. Stessa sorte per il titolare del negozio di Macerata, un trentasettenne residente a Teramo. Nel suo negozio la Compagnia di Macerata ha sequestrato altri 7.000 articoli tra giocattoli, prodotti per l’igiene e benessere della persona, casalinghi e bigiotteria, prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana e/o per l’ambiente. Per circa 300 giocattoli è scattato anche il sequestro penale in quanto risultati privi della prescritta marcatura CE.
Il susseguirsi di operazioni di questo genere negli ultimi tempi confermano l’importante ruolo della Guardia di Finanza nella tutela del mercato spesso insidiato.
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Tutti che ce l’hanno coi clandestini , chi con la manodopera straniera perchè viene a rubare posti di lavoro in Italia, chi coi vucumprà che si fanno il mazzo lungo i litorali d’estate, chi coi musulmani, ma coi cinesi ” regolari” che invadono i nostri mercati di zozzerie , che trasformano interi profili urbani e vie storiche con le loro obbrobriose insegne esterne – lo scorso anno, ora è stato smantellato, nel cortile di una fabbrica lungo la strada Regina, era stato eretto anche un tempietto in piena visibilità – non sento mai tanto livore, chissà perchè. Forse perchè fanno girare soldi, perchè sono pieni di soldi, perchè pagano affitti senza badare a spese o perchè comprano locali in contanti per migliaia e migliaia di euro con tagli da 500 ? .Qualche leggina per contrastare altrettanto efficacemente queste abnormità, come fatto con le politiche dei respingimenti verso i disgraziati morti di fame …no? Perchè no? Autoregolamentazione di mercato? Libera concorrenza?
Grazie infinite quindi, alla Guardia di Finanza per quel che fa a posteriori.
Come risolvere il problema ?????
FACILE E SEMPLICE
Non entrare mai in questi negozi e non acquistare mai la merce dai cinesi (commercianti??????)
alla fine tornano casa ………………………………………………………………………
ci sono tanti negozi di ITALIANI SERI che garantiscono il prodotto e SENZA PROBLEMI
DOVETE CAPIRE CHE NESSUNO VI REGALA NIENTE ,
SE VUOI LA MERCE BUONA ,
LA DEVI PAGARE IL GIUSTO COSTO !!!!!!!
COMPRA SEMPRE MADE IN MARCHE O REGIONI LIMITROFE ,
NON SBAGLI MAI !!!!!!!!!!!!!
complienti ..alla Guardia di Finanza x i loro lavoro
Io non sono razzista, perciò ho dislocato la mia produzione, parte in Cina, parte in Somalia, parte in India, parte in Romania, perchè lì pago la manodopera con un piatto di riso o di couscus. E la mia Regione, laboratorio etico-politico del tutto razionale, mi ha dato pure dei buoni incentivi con i soldi del contribuente mite ed operoso. Se poi andassi in crisi, perchè magari ho preferito buttare i profitti in finanza piuttosto che in azienda, allora metterò in cassa integrazione i dipendenti degli stabilimenti civetta italiani con la certezza che, sulla spinta anche di provvidenziali manifestazioni sindacali, lo Stato e la Regione troveranno ancora il modo per togliermi le castagne dal fuoco a scapito del contribuente italiano e si metteranno anche speditamente alla ricerca di qualche cinese, o indiano, o russo per rivendergli le mie aziende in crisi. Di me tutto si può dire, meno che sia razzista e che non mi sforzi di promuovere la coesione e la solidarietà nazionale ed internazionale.
Ma io mi domando…ma come fà la gente a comprare quella roba??eppure io vedo i negozi vicino casa mia sempre con via vai di clienti italiani…. bohhh!! vabbè che bisogna risparmiare,ma un minimo di amor proprio ci vuole!!
Oggi a Porto Recanati sono entrato,per curiosità, in un nuovo negozio cinese. A parte le considerazioni che si possono fare o non fare sulle merci , mi ha colpito un altro aspetto: le corsie tra le file di scaffali.
Trattandosi di un self-service credo che le corsie, ai fini della sicurezza, debbano avere una larghezza minima da rispettare e debbano essere anche sgombre al fine di una rapida evacuazione in caso di incendio. Non sarebbe il caso che gli organi competenti procedessero a verificare se in questo tipo di negozi vengono rispettate le normative sulla sicurezza?
e ora cominciano anche i parrucchieri cinesi… costo irrisorio.. ma la qualità? l’igiene? la sicurezza?
Fate vobis.
Personalmente più sto lontano dai cinesi e più sono tranquillo. Ho letto tanti, forse troppi libri sulla Cina antica e moderna. Un solo filo lega il loro passato al presente… i soldi. Un unico pensiero hanno in testa, il denaro e per farlo sono disposti a tutto. Occhio..
A chi interessa l’argomento Cina, suggerisco i libri di Terzani, Rampini, Faligot.
@ Giuseppe
Concordo in pieno con la tua opinione, ma hai mai vistoun organo ispettivo (Asur, Inail, Inps, Agenzia Entrate ecc. ecc.) che si mette contro un extracomunitario con il rischio di………..,meglio rompere le scatole agli italiani.