Dall’Associazione Maceratiamo riceviamo:
Il 13 maggio è scaduto il termine fissato dalla legge (art. 2, comma 1 della Legge 04/04/1956, n. 2121 e succ. modificazioni) entro il quale i comuni hanno l’obbligo di predisporre “speciali spazi da destinare, a mezzo di distinti tabelloni o riquadri, esclusivamente all’affissione degli stampati, dei giornali murali od altri e dei manifesti” per la propaganda relativa ai referendum del 12-13 giugno 2011. Data l’importanza dell’appuntamento referendario, abbiamo inoltrato richiesta di assegnazione di uno di tali spazi per la propaganda, cosiddetta, indiretta.
Ad oggi, 14 maggio, non solo il comune di Macerata non ci ha contattato, ma non ci risulta neanche aver predisposto tali spazi, che vanno individuati, come dice la normativa, “nelle località più frequentate ed in equa proporzione per tutto l’abitato”. Abbiamo pertanto provveduto a rilevare l’inadempienza dell’amministrazione comunale, inviando apposita comunicazione al sindaco e al prefetto.
Consideriamo questa inadempienza estremamente grave, in quanto limita fortemente la possibilità per i cittadini di essere informati sui quesiti referendari, e va in senso diametralmente opposto a quella partecipazione che questa amministrazione si vanta di perseguire.
Le televisioni, e in qualche misura una parte degli altri media tradizionali, evitano di parlare dell’argomento, cercando di far passare l’appuntamento in secondo piano; una sorta di contro-campagna referendaria che, allineandosi ai voleri di gran parte dei partiti politici e delle lobby che difendono i propri interessi economici, vuole evitare la partecipazione e quindi il raggiungimento del quorum. Un metodo assolutamente ipocrita per difendere leggi che mirano solo a difendere gli interessi di qualcuno e a compiere l’ennesimo saccheggio dei beni pubblici.
Siamo convinti che questo appuntamento referendario rappresenti un’occasione fondamentale per i cittadini di esprimersi su questioni di primaria importanza. Al di là quindi delle rispettive posizioni, che possono essere favorevoli o contrarie, faremo tutto ciò che è possibile per informare le persone e per spingerle a partecipare attivamente al voto.
Privatizzazione dell’acqua, ritorno all’energia nucleare e uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge sono argomenti sui quali non si può tacere, scelte le cui conseguenze ricadranno su di noi e sulle generazioni future. Ogni atteggiamento che limita le possibilità di informazione su questi temi è un atto criminale, e a questi noi ci opporremo in ogni modo”.
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vabbe ma tanto sul nucleare sono già tornati indietro
forse non si farà nemmeno il referednum…
Le possibilità che il referendum sul nucleare sia cancellato dai patetici tentativi del governo sono in realtà, e per fortuna, estremamente poche.
In ogni caso va ricordato che gli interventi del governo non hanno “cancellato” affatto il ritorno al nucleare dai suoi obiettivi, ma solo “rimandato” la cosa di un paio di anni. Lo stesso capo del governo ha dichiarato di voler rinviare tutto fino a quando l’opinione pubblica non sarà un po’ più “tranquilla”.
http://www.rainews24.it/it/video.php?id=23009
http://blogeko.iljournal.it/2011/dietrofront-sul-nucleare-disinnescato-il-referendum-e-gabbato-lo-santo
Non dimentichiamoci poi che oltre a quello sul nucleare, che è fondamentale, ci sono altri tre quesiti almeno altrettanto importanti: due sull’acqua e uno sul legittimo impedimento.