di Roberto Scorcella
Ancora un drammatico incidente sul lavoro in uno dei cantieri della Quadrilatero. Un operaio è morto dopo essere precipitato da un cestello mentre lavorava all’interno di una galleria in costruzione a Fonte delle Mattinate, frazione di Serravalle del Chienti al confine con l’Umbria. L’uomo, per cause ancora da accertare, si trovava insieme a un collega quando improvvisamente entrambi sono precipitati al suolo da circa venti metri.
La vittima è un romeno, C.C. le sue iniziali: l’uomo non aveva i documenti con sé, ma, sembra, solo un foglio, come l’altro operaio rimasto ferito in modo grave, T.J., di cui non si conosce neppure la nazionalità. I due erano nel cestello di una gru, dov’erano saliti per impermeabilizzare la volta della galleria (l’opera rientra fra quelle di cui è contraente generale la società Val di Chienti); il cestello, a un certo punto, si è sganciato dal braccio della macchina e i due operai sono precipitati a terra. C.C. sarebbe morto sul colpo, mentre il collega, quando sono giunti i soccorsi, era cosciente. E’ stato trasferito in eliambulanza nell’ospedale regionale di Torrette.
E’ il secondo incidente mortale in pochi mesi che avviene in uno dei cantieri della Quadrilatero Marche Umbria spa, la società pubblica di progetto incaricata di realizzare collegamenti interni fra le due regioni (ha cantieri in funzione nelle province di Macerata, Ancona e Perugia).
Lo scorso dicembre, Rosario Lo Russo, operaio salernitano di 58 anni, morì sul colpo travolto dal crollo di una centina in una galleria in costruzione a Cifo di Foligno.
Un altro grave incidente si era invece verificato a febbraio nella galleria in costruzione a Maddalena a Muccia: un grosso masso staccatosi dalla volta investì il cestello gru dal quale due operai stavano posizionando una rete metallica, scaraventandoli a terra da un’altezza di 4 metri. Due operai rimasero feriti in maniera molto seria.
Immediata la reazione dei sindacati. Cgil, Cisl e Uil hanno inviato subito una nota unitaria con la quale viene proclamato uno sciopero di otto ore: “In attesa che la magistratura disponga eventuali sequestri e faccia piena luce sulla dinamica della tragedia, proclamato uno sciopero unitario di otto ore, a data da destinarsi, di tutti i lavoratori delle imprese coinvolte nel tratto Val di Chienti della Foligno-Civitanova, per dire basta alle morti sul lavoro e denunciare con forza le condizioni in cui operano i dipendenti delle ditte affidatarie.
Già da anni avevamo denunciato i rischi di un opera che vede il coinvolgimento massiccio di lavori in affidamento, che espongono i lavoratori a rischi e a ricatti di ogni genere.
Riscontriamo che ci sarebbero stati dei ritardi gravissimi dei soccorsi se ciò dovesse corrispondere alla verità, evidenzierebbe mancanze e deficienze intollerabili.
In questi anni abbiamo avuto confronti con tutti i protagonisti di questa opera, dalla Quadrilatero alla Regione Marche, sino all’ultima delle imprese coinvolte, evidenziando i rischi ed ottenendo impegni concreti, a quanto pare questi sono rimasti sulla carta.
Non eravamo e non siamo disposti a tollerare questo stato di cose, nei prossimi giorni coinvolgeremo tutti i lavoratori della tratta in assemblee per decidere insieme quali ulteriori iniziative adottare”.
(Foto di Guido Picchio)
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Ancora una volta morti sul lavoro, ancora una volta stranieri. I nostri codici sono zeppi di leggi sulla sicurezza, ma finchè unico Dio è il denaro e le ditte lavorano a prezzi stracciati avremo sempre poveri Cristi. Pensiamoci in questa settimana santa in cui ricordiamo proprio la passione del Cristo.