Da Giuseppe Pieroni, segretario provinciale dei Comunisti Italiani:
Continuano, e si aggravano, i disagi dei cittadini di Colbuccaro, dopo il cedimento del pilone del ponte sul fiume Fiastra. Siamo passati, come del resto facciamo tutte le settimane, a verificare lo stato d’avanzamento dei lavori. Ovvero sia, lo stato di “non avanzamento” dei lavori. Perchè questo è! Dopo l’insediamento del cantiere ( con la chiusura del ponte), le successive trivellazioni di verifica del terreno circostante, avviati nei giorni successivi all’alluvione, nulla più è stato fatto. Affissi i cartelli ” vietato l’ingresso ai non addetti ai lavori”, ci chiediamo – chissà dove saranno, ora, gli addetti? – ahh…saperlooo….
I residenti, gli operatori artigianali, commerciali, i coltivatori dell’intera zona, hanno tutte le ragioni di essere preoccupati per il futuro delle loro aziende, per i maggiori costi ricadenti sugli stipendi di lavoratori, che, per poter raggiungere il luogo di lavoro, nella zona industriale di Corridonia, distante pochissimi chilometri, debbono sobbarcarsi un percorso alternativo, molto ma molto più lungo e disagevole. Ancor più gravi i disagi per le imprese commerciali, artigianali esistenti in quest’aria, (Rifornimento di benzina con lavaggio, i bar, i supermercati, panetterie, pizzerie ecc..) che iniziano a soffrire in maniera molto evidente la mancanza della clientela di passaggio. Cresce il disagio di quei cittadini, specialmente anziani, che dovendo raggiungere il comune di residenza, debbono necessariamente prenotarsi una completa mezza giornata, se va bene, da dedicare “all’impresa”. Senza pensare quali e quante sarebbero le difficoltà per gli abitanti dell’intera frazione, qualora, cause accidentali obbligherebbero la chiusura della circolazione nella rotonda posta all’altezza dell’incrocio con la statale 76 (Sforzacosta). Una frazione quasi completamente isolata avente a nord, il fiume Chienti, a sud, la superstrada e nella collina una piccolissima via di “fuga” con carreggiata ridottissima, mentre ad est il ponte crollato. Sarebbe, facciamo tutti gli scongiuri del caso, una situazione estremamente grave e pericolosa per tutti.
Quello che si temeva al momento del disastro, tempi lunghi, burocrazie, ecc. sembra oggi, sempre più realistico. L’assenza assoluta di informazioni ufficiali da parte delle Amministrazioni a cui competono le operazioni di sistemazione del ponte e di ripristino della viabilità, non fanno altro, che, allarmare gli operatori e “incavolare” ancor di più, noi residenti. Non sono sufficienti certamente i “chiacchiericci” fatti circolare tra i cittadini, sui modi e sui tempi previsti per il completamento dell’opera per dimostrare una corretta informazione e per garantire un pò di serenità . Vi è il bisogno di avere informazioni precise, su quanto si sta progettando di fare e i modi e tempi di attuazione di ciò. Richiediamo per questo, al sindaco del comune di Corridonia, ai responsabili, preposti, dell’Amministrazione provinciale risposte precise e tempi certi. Saremo attenti osservatori, e su questo si valuterà la volontà e l’interesse dimostrato dalle singole amministrazioni”.
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