Brucia ancora la Golden Plast di Porto Potenza Picena, l’azienda di suole e materiali in plastica dove ieri pomeriggio si è sprigionato un gigantesco rogo nel magazzino delle materie prime.
E’ consigliato non mangiare ortaggi
L’integrità dei terreni agricoli e delle coltivazioni di ortaggi dopo la ricaduta di polveri e peci saranno verificate grazie a un programma di monitoraggio predisposto per i prossimi giorni dall’Arpam. In via cautelativa, nelle zone dove la presenza di polveri e ceneri a terra è evidente, si consiglia di non consumare ortaggi. L’area più colpita di estende fino a due chilometri ad est e nord-est dallo stabilimento.
Ercoli: conta riprendere la produzione
La Golden Plast (Gruppo Eurosuole) fa capo all’ex presidente di Confindustria Macerata Germano Ercoli; fondata nel 1999, è un’azienda leader nella produzione di suole in poliuretano e manti erbosi sintetici. Ancora da chiarire le cause dell’incendio, ma Ercoli ha detto che conta di riprendere la produzione appena possibile. Ercoli infatti vorrebbe riprendere l’attività già lunedì prossimo: “Ho telefonato a vari fornitori perché mi facciano avere in tempo utile la materia prima che è andata perduta nell’incendio”.
Le indagini: non esclusa nessuna ipotesi
Nessuna ipotesi è esclusa, a partire da quella di un incendio doloso, per il rogo scoppiato nel magazzino della Golden Plast. Vigili del fuoco e carabinieri non hanno raccolto elementi utili a stabilire le cause dell’innesco, mentre Rosaria Ercoli, della famiglia titolare dell’azienda, sottolinea che “il fuoco è divampato da una tettoia”. Il fratello Germano, fondatore della società, spera che non si tratti di un gesto volontario, ma ripete che quel materiale “non prende fuoco da solo. Ci vuole una temperatura di almeno 180-200 gradi. Poi però il fuoco non lo ferma più nessuno”.
I danni sono ingenti
Il magazzino di materie prime e di prodotti finiti, che occupa una superficie di 4.000 metri quadrati, è andato completamente distrutto. E’ stato costruito a una cinquantina di metri di distanza dalla fabbrica, e questo ha consentito di salvare il reparto produttivo, completamente automatizzato. Secondo la società i dispositivi antincendio hanno funzionato “perfettamente”, ma questo non ha impedito alle fiamme di propagarsi.
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Mi dispiace quello che è accaduto, mi dispiace per l’imprenditore Ercoli,per gli operai e per la popolazione che purtroppo resta coinvolta e potrebbe rischiare danni per la salute.
Nel pomeriggio stavo andando a Portorecanati e vedevo in lontananza la colonna di fumo, una cosa impressionante.
Mi dispiace, dicevo, per l’imprenditore di cui mi è tornato in mente un brano in un articolo di CM a proposito della Giorgini:
“….Germano Ercoli va avanti chiedendo a Romano Carancini di prendere una strada diversa: “Non possiamo tollerare che la passata amministrazione abbia lasciato la palla alla nuova. Conosco Romano Carancini e mi sembra una persona seria, dice che ha dato la sua parola. Carancini è sottoposto al ricatto di una famiglia o poco più, deve assolutamente tirare fuori un po’ di personalità e agire in modo sensato. Spero che Carancini e la sua Giunta si ravvedano perchè un Comune non può andare contro libere attività imprenditoriali serie. Se il Sindaco pensa di dover mantenere la parola data per motivi ideologici la sua è una giunta fragilissima.”
Ercoli annuncia anche ricorsi e rivendica l’importanza delle aziende: “Questi amministratori o pseudo amministratori che non esercitano la loro responsabilità quando sono chiamati a farlo devono pagare. L’azienda agricola non si mantiene, servono aziende che facciano vivere i dipendenti. Noi abbiamo per anni riversato ricchezza sul territorio perciò difendiamo la legalità e le imprese serie.”
Confindustria, tramite il suo vicedirettore Niccolò ha anche precisato che l’area in cui vorrebbe insediarsi la Giorgini è agricola e non ha alcun tipo di vincolo: “Il vincolo va messo e motivato. Principio cardine deve comunque essere la continuità amministrativa che non può essere in balia di piccole minoranze…..”
Anche nelle migliosi aziende e con i migliori imprenditori , come si vede, possono accadere disgrazie ed allora è imnportante che gli amministratori pubblici siano molto attenti.
Mi dispiace doverlo dire, ma penso che qualcuno debba delle scuse al sindaco Romano Carancini.
dopo che la piccola fukushima di ercoli ha “riversato sul territorio ricchezza” sotto forma di fumo nero mi domando:
1) chi ha “consigliato” di non consumare ortaggi? il responsabile della sicurezza della fabbrica, il tecnico dell’arpam, dell’apm, del settore ambiente della provincia, dell’osservatorio climatologico o dell’assam, i medici della asl (asur, azur), i controllori del corpo forestale, i vigili del fuoco o quelli della polizia municipale-provinciale?
2) chi ha firmato il CPI (certificato prevenzione incendi) rilasciato dai vigili del fuoco?
3) chi controlla se nel magazzino vengono stoccate le giuste quantità di materiali e macchinari dichiarate nel CPI?
oltre alle scuse a carancini andrebbero fornite, ai cittadini (e a quella stupida categoria dei contadini che ancora si ostina a piantare l’insalata a marzo), informazioni trasparenti, pubbliche ed ufficiali. sempre che si riesca a trovare l’ufficio “competente”
Avit non fare il disfattista.
Non importa chi ha consigliato di non mangiare ortaggi: l’importante è che alle notizie ci si creda senza riserve.
Del resto lo sanno tutti che in Europa è stata l’Italia l’unica nazione ad aver sentito di meno la crisi mondiale, così come hanno detto Silvio & Giulio.
La FIAT non lascerà mai l’Italia, come ha detto Marchionne.
La situazione a Fukushima è (quasi) sotto controllo ed infine per le colonne di fumo della Golden Plast non ci sono pericoli di sorta e non è stato riversato nell’aria nulla di nocivo, come sembrerebbe aver detto nei giorni scorsi qualcuno (non meglio identificato) dell’ARPAM…
Quindi pensa positivo 🙂
@gianfranco
…finchè son vivo, finchè son vivo 🙂