Coach Jacopo Bologna
e la rivelazione Pallanuoto Tolentino

SERIE A2 - Le ragazze cremisi seconde alla fine del girone d'andata

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Il coach della Pallanuoto Tolentino Jacopo Bologna durante un time out

di Andrea Busiello

 

Arrivato nella formazione della Pallanuoto Tolentino con l’obiettivo di far bene, ci sta riuscendo alla grande. Stiamo parlando di Jacopo Bologna, allenatore della formazione tolentinate militante nel campionato di serie A2 femminile. Al termine del girone di andata la classifica parla chiaro: la Pallanuoto Tolentino è al secondo posto in graduatoria e l’obiettivo della società è quello di arrivare ai play off finali per poi giocarsi l’accesso alla massima serie. Noi, proprio con il coach Jacopo Bologna, siamo andati a fare il punto della situazione.

Coach, partiamo da questo secondo posto alla fine del girone di andata: se l’aspettava?

“Diciamo che è arrivato un pò a sorpresa ma ce lo teniamo stretto ben volentieri. Rispetto alla scorsa stagione abbiamo perso quattro giocatrici di spessore e francamente credevo che la cosa potesse pesare maggiormente ma le ragazze sono state davvero encomiabili ed ora ci troviamo in questa prestigiosa piazza d’onore”.

Dopo aver visto tutte le squadre in vasca, quale reputa la più attrezzata per il salto di categoria?

“Senza ombra di dubbio la Pallanuoto Firenze è di un altro livello rispetto a tutte le altre squadre. Dalla loro hanno quattro giocatrici che hanno giocato in serie A1 e questo in vasca fa la differenza”.

Obiettivo playoff (per la 2à e la 3à del girone) ampiamente percorribile: cosa ne pensa?

“Si, possiamo farcela a patto che continuiamo a lavorare con questa intensità. Credo che nella seconda fascia del torneo ci siamo noi, Cagliari, Trieste e Prato. Tra queste quattro squadre dovrebbero uscire le due che andranno a giocarsi la promozione ai play off. Noi ce la metteremo tutta per arrivarci a tale traguardo, poi alla fine della stagione tireremo le somme”.

Lei è uno dei tecnici più preparati d’Italia: cosa cerca di insegnare alle proprie ragazze?

“Il mio obiettivo è quello di dare loro un’impostazione per essere future giocatrici di A1 e perchè no anche della nazionale italiana. Ci sono diverse atlete che hanno ottime qualità e possono ambire a palcoscenici di grande spessore, su tutte posso citare il quartetto composto da Verducci, Ginobili, Budassi e Pierantoni che sono tutte nel giro delle nazionali minori”.

In ultimo, è bene mettere in risalto quali sacrifici ci sono dietro questo sport: quante volte alla settimana vi allenate?

“Dal martedì al sabato tutti i giorni, poi la domenica giochiamo. I sacrifici sono tanti anche perchè tante ragazze per venire a fare gli allenamenti fanno 70-80 km di strada tra andata e ritorno; purtroppo gli spazi acqua e gli orari non sono ideali ma ci dobbiamo adeguare alla situazione. Una cosa è certa: se l’obiettivo della società è quello di creare una squadra che possa giocare nel torneo di serie A1, ci vuole una maturazione da parte di tutta la città”.



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