di Alessandra Pierini
Quante sono le famiglie maceratesi in cui il marito, dopo il matrimonio, ha scelto di assorbire il cognome della moglie? Poche, pochissime, forse nessuna. Per trovarne un raro esempio bisogna addentrarsi nelle campagne di Mogliano dove in un bel casolare immerso nella natura è possibile incontrare Anna Beatrice Edward, i suoi due bambini gemelli e il marito Ingvar Korn, diventato Ingvar Korn Edward,dopo il matrimonio. Quando gli facciamo notare che per noi è molto strano, Ingvar sorride. Per lui non c’è nulla di strano. Nei paesi nordici è assolutamente normale e capita molto spesso.
Questa abitudine non è certo simbolo di emancipazione femminile ma è il chiaro segnale di una mentalità differente in cui la scelta di assumere come cognome di famiglia quello della donna di casa avviene molto spontaneamente, senza neanche porsi il problema.
La famiglia Edward non vive stabilmente a Mogliano ma l’intenzione è di allungare più possibile la permanenza nelle campagne maceratesi. Per quanto l’uomo si sforzi di allontanarsi dalla natura, tagliando il viscerale legame,capita sempre più spesso che il suo richiamo si faccia sentire e diventi proporzionalmente più intenso man mano che la distanza aumenta. E’quanto sta accadendo ad Anna Beatrice Edward, a suo marito, ai suoi due bambini gemelli e a molti dei componenti della loro famiglia allargata. La famiglia Edward risponde all’esigenza naturale una volta ogni due mesi, a Natale a Pasqua e per cinque settimane in estate durante le quali mollano tutto, da Stoccolma alle 4 del mattino saltano su un aereo e, dopo 8 ore e uno scalo a Monaco, raggiungono Mogliano, dove hanno acquistato e ristrutturato un rudere immerso nelle campagne maceratesi. «Normalmente lavoriamo – spiega Anna – noi organizziamo corsi di formazione per leader e manager in tutto il mondo dalla Russia, alla Repubblica Ceca, dall’india al Sud Africa e in giro per il mondo. Come possiamo veniamo nelle Marche e vorremmo anche aumentare il tempo che passiamo qui in campagna». Perché proprio a Mogliano? «Noi amiamo tutta l’Italia e i suoi gioielli- sottolinea Anna – ma le Marche sono state una scoperta. Questa è un’area favolosa, meglio della Toscana e del Piemonte. E’un tesoro nascosto che abbiamo trovato tramite internet. Amiamo il paesaggio,il fatto che non ci sono tanti turisti, la genuinità, il cibo, i contadini, le pecore. Ogni volta che veniamo visitiamo le città, andiamo a Macerata, a Civitanova oppure passeggiamo nella campagna».
Ora Anna e Ingvar hanno investito molto nella loro casa di campagna e hanno deciso che il loro investimento diventi qualcosa di più che una semplice casa per le vacanze. Da qualche anno stanno lavorando perché si avveri il loro sogno marchigiano. Ci mostrano orgogliosi la loro vigna che hanno impiantato 3 anni fa e che il prossimo settembre, per la prima volta, produrrà vino. Sono esperti del settore ma si faranno aiutare da professionisti locali: «Vogliamo produrre vino di altissima qualità perciò ci faremo affiancare da figure di esperti». Prima tra tutti Maja Gnjidic, anche lei innamorata delle Marche, che è l’amministratore dell’azienda agricola che sorgerà presto tra le campagne moglianesi. Gli Edward hanno già acquistato un’altra casa dove realizzeranno le camere di un agriturismo e l’economia locale non potrà che trarne benefici.
Intanto il primo ad essere molto felice dell’arrivo della famiglia svedese è un cagnolino del canile comunale. Gli Edward lo hanno adottato e portato in Svezia dove il cucciolo potrà realizzare il suo “sogno svedese”.
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Complimenti alla famiglia Edward, un’ottimo esempio di come valorizzare la nostra campagna e la nostra terra marchigiana! Un ottimo esempio di quanto noi italiani siamo i piú ciechi nel riconoscere quanto di buono abbiamo. Un ottimo esempio di quanto il turismo e la crescita economica delle aree rurali , non sia solo un volantino o uno spot, ma sia radicato nella belezza e senso profondo dei nostri paesaggi. Il problema , non per fare polemica , ma per dare un ulteriore testimonianza dal nostro territorio, é che di famiglie come la Edward , nel caso delle meravigliose campagne di Cingoli, si nella zona per intenderci dove il Cosmari vuole fare una mega discarica provinciale, di famiglie appunto ce ne sono almeno cinque nel raggio di 900 metri! Ed il sogno del vigneto lo hanno gia realizzato da tempo! E si da prima che il Cosmari decidesse . Cosa devono pensare queste famiglie? A loro Cronache Maceratesi perché non fanno un bel servizio? (O pubblicano solo la propapaganda Cosmari? ) Abrebbero forse questi “stranieri” purtroppo molte piú cose da dire della famiglia Edward, su come non solo i sogni ma anche la realtá venga infranta da chi cinicamente ed in maniera miope decide le sorti dei cittadini ( anche stranieri).
di queste bellisiime famiglie nordeuropee che i sono trasferite nelle campagne della nostra provincia ne conosco gia’ diverse e tutte concordi a preferire le Marche a regioni a noi piu’ vicine e famose.
bene,benissimo cosi.forse solo noi autoctoni non ci rendiamo veramente conto delle nostre fortune ma piano piano sono convinto che colmeremo il gap(cosmari,pannelli fotovoltaici,ecc, permettendo).
Le scelte fatte da queste famiglie nord europee ci debba far riflettere ad apprezzare ancora di più il territorio in cui viviamo!!!
la nostra ricchezza è il territorio, non guastiamolo con lottizzazione selvagge e strutture mastodontiche di pannelli fotovoltaici. Stiamo facendo la stessa politica del governo che taglia i soldi al nostro patrimonio artistico, che potrebbe fruttare ricchezza per tutta la nazione. E’ ila nostro oro nero. Mah…..
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