di Alessandra Pierini
Tanti, tantissimi si sono riuniti ieri pomeriggio nella Sala Convegni dell’Abbazia di Fiastra, dove tra le bandiere de La Destra, partito organizzatore dell’incontro, si è ricordata la figura di Giorgio Almirante, storico fondatore della destra italiana dalle riconosciute capacità oratorie e persuasive, digrande carisma e devoto al lavoro. «In Parlamentoparlò ininterrottamente per 9 ore e un quarto, senza alterare il tono di voce sostenuto e senza bere neanche un sorso d’acqua» ha ricordato Giulio Andreotti,ex collega in Parlamento, nel documentario “Almirante l’Arcitaliano” che proiettato ieri sera ha catturato l’attenzione dei tanti presentiin sala che hanno seguito la storia per immagini dei momenti più significativi della vita politica e personale del leader di Msi.
Fischi e urla di indignazione hanno scosso la sala quando sul video è apparso il volto di Gianfranco Fini, scelto da Almirante come suo successore, rivelatosi poi però molto lontano, per idee e valori, da quel futuro che gli era stato affidato.
«Pensa come se non dovessi morire mai»: sono queste le parole di Almirante che chiudono il documentario e che hanno suscitato l’applauso sentito dei presenti tra i quali i dirigenti de La Destra Pierpaolo Simonelli Paccacerqua e Simone Livi, il consigliere regionale Erminio Marinelli, l’ex Presidente della Provincia Franco Capponi e con lui Umberto Marcucci e Fabio Pistarelli.
Ospite d’onore della serata è stata Donna Assunta Almirante che ha accompagnato e sostenuto Giorgio per un lungo tratto della sua vita. Donna Assunta, molto vivace e diretta, ha ricordato quando suo marito non riusciva a dormire perchè erano stati uccisii giovani del Msi o quando tornava dal Parlamento con un cappotto diverso dal suo, preso per errore: «Il più bersagliato era Forlani – ha raccontato – mi telefonava a casa e mi chiedeva di controllare e in effetti dovevo rimandare ilcappotto dall’autista». Donna Assunta ha fatto riferimento anche all’attualità, criticando la politica di oggi e il disinteresse nei confronti dei politici e dei voti.
(Foto di Guido Picchio)
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VERGOGNA
Capponi – da Presidente – rende omaggio ai Martiri di Montalto, da candidato “bacia la mano” all’ultimo residuato bellico del fascismo.
Complimenti per coerenza e per la magnifica parabola politica: da democristiano a post-fascista!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Giorgio_Almirante
Giorgio Almirante, semplicemente un gran signore… non come i politici attuali sia di destra che di sinistra
Giorgio Almirante, semplicemente un gran signore… non come i politi attuali sia di destra che di sinistra
…. ascoltare e comprendere gli opposti , senza preconcetti di parte, appartiene solo a chi è certo di saper vivere delle proprie idee ….. idee capaci di regalare un giusto stimolo al pensare vero …… purtroppo oggi, siamo in totale assenza di idee, nessuno ascolta, tutti parlano, pochi sanno cosa dicono
Firmatario nel 1938 del Manifesto della razza, dal 1938 al 1942 collaborò alla rivista La difesa della razza come segretario di redazione.
l 3 settembre del 1943 venne firmato l’Armistizio di Cassibile reso noto l’8 settembre. Alla creazione della Repubblica Sociale Italiana Giorgio Almirante passò a Salò, arruolandosi nella Guardia Nazionale Repubblicana con il grado di capomanipolo. Successivamente, dopo aver ricoperto il ruolo di Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura Popolare di Mussolini passò al ruolo di tenente della brigata nera dipendente sempre dal Minculpop. In questa veste, al pari delle altre camicie nere, si impegnò nella lotta ai partigiani in particolare in Val d’Ossola e nel grossetano. Qui, il 10 aprile 1944, apparve un manifesto firmato da Almirante in cui si decretava la pena della fucilazione per tutti i partigiani (definiti “sbandati”, all’interno del manifesto) che non avessero deposto le armi e non si fossero prontamente arresi. Nel 1971 il manifesto – ritrovato nell’archivio comunale di Massa Marittima, pubblicato da l’Unità il 27 giugno 1971 e poi riconosciuto come autentico in sede giudiziale – susciterà roventi polemiche per via della feroce repressione antipartigiana compiuta dai fascisti in quelle zone: a titolo di esempio basti ricordare che nella sola frazione di Niccioleta, a Massa Marittima, tra il 13 ed il 14 giugno 1944 vennero passati per le armi 83 minatori.
Il 10 dicembre 1969 Almirante in una intervista al giornale tedesco Der Spiegel dichiarò che, a suo avviso, la battaglia contro il comunismo avrebbe giustificato ogni mezzo e che era venuto il momento di non fare più distinzioni fra mezzi politici e militari.
Agli inizi degli anni sessanta si batté contro la nazionalizzazione dell’energia elettrica
Il 26 gennaio 1986 parlando al Teatro Lirico di Milano, Almirante definisce le formazioni partigiane «bande che ebbero come emblema il ladrocinio e l’assassinio»
Il 18 marzo 2009 l’ex deputato missino Giulio Caradonna, iscritto alla P2, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera ha rivelato come Licio Gelli, maestro venerabile della Loggia P2, iniziò a finanziare il MSI proprio su sollecitazione di Almirante:
« Gelli è una bravissima persona. […] Da lui mi aveva mandato Almirante: “vedi un po’ di parlare con questo signore, perché senza il suo assenso i soldi ai partiti non arrivano”. La missione ebbe successo, e Gelli aiutò Almirante. […] Giorgio mi espresse la sua eterna gratitudine.
http://infame.noblogs.org/post/2008/08/11/la-morale-esemplare-di-un-fucilatore/
ma non si chiama ABBADIA???
Vergogna Chi? Cosa?
@stefano: in lingua italiana il più delle volte abbadia o abbazia vengono usati come sinonimi. In genere alcuni usano “abbazia” per indicare la chiesa e altre costruzioni annesse e “abbadia” per indicare tutto il complesso, terreni compresi.
In una vera, compiuta democrazia tutti hanno diritto di libera manifestazione del pensiero (art.21 della Costituzione Italiana)dalla signora Assunta Almirante a terroristi riconosciuti come tali dalla giustizia.
Vergogna sarebbe non saper giudicare e quindi scegliere la propria parte.
la vera vergogna è che in regiona ancora oggi nel 2011 dove il fascismo non ha piu tanto valore se non valore storico vengono stanziati fondi fino a 90 mila euro per associazzioni contro il fascismo. questa è una vergogna 90 mila euro buttati via invece di aiutare le pioole aziende in crisi.