“Possiamo fare ancora cose serie e responsabili!” E’ il commento che l’ex presidente della Provincia, Franco Capponi, ha lasciato su facebook linkando l’articolo del CM con l’intervento del segretario provinciale Augusto Ciampechini. Quest’ultimo è stato chiarissimo lanciando un appello a Pierferdinando Casini: “Non siamo meretrici, continuiamo con Capponi. Accettare l’ammucchiata che ci propone il Pd significherebbe perdere credibilità”.
In merito interviene Mario Lattanzi, segretario provinciale del Pdl: “Rispetto le riflessioni del segretario Ciampechini e capisco la difficoltà di una decisione autonoma rispetto alla linea nazionale. Ed al rispetto aggiungo l’apprezzamento per una posizione tanto coraggiosa quanto condivisibile. E non solo per semplice convenienza. Il segretario provinciale pone correttamente l’attenzione su un problema di fondo che va affrontato al momento di definire una coalizione. Si tratta della condivisione di alcuni principi base sia a livello politico che a livello amministrativo che non vanno dissociati da ideali comuni tra quanti decidono di stare insieme. Ed allora le parole dell’amico Augusto sono importanti non tanto e non solo perché auspicano la continuazione di una esperienza amministrativa a livello provinciale, interrotta bruscamente da una sentenza un po’ curiosa, ma perché richiama anche l’omogeneità di una coalizione che non può prescindere appunto da principi e ideali comuni. E PDL e UDC ne hanno molti.
D’altra parte un anno di Amministrazione provinciale ha dimostrato la validità del progetto basato appunto su questi presupposti. E su questi presupposti si può riprendere come chiedono gli elettori che hanno a cuore il Governo della Provincia e la salvaguardia di alcuni valori.
Se la Giunta provinciale fosse caduta per problemi interni di condivisione della linea politica o per il venir meno della reciproca fiducia, perplessità sarebbero comprensibili. Ma la Giunta Capponi è stata azzerata per motivi che non hanno niente a che vedere con l’azione politico amministrativa. A questa azione occorre che ridiano vita tutti i soggetti politici che l’anno generata non più tardi di diciotto mesi fa. E tra quei soggetti c’era l’UDC che diede un importante contributo alla vittoria.
Ci sarà modo di confrontarsi nella comprensione e nel rispetto delle varie posizioni. Ma l’auspicio è che ciò che di buono è stato fatto trovi continuità e non venga vanificato”.
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Principi ed ideali comuni, valori…ma Lattanzi di chi sta parlando? Se parla del Pdl di Berlusconi, della Lega e della Destra ha sbagliato di grosso.
“L’Italia ha bisogno di una profonda rigenerazione politica e morale…
L’Unione di Centro, partita dall’incontro tra l’esperienza storica dell’Udc con nuove realtà di movimento come la Rosa per l’Italia, i circoli liberal e i Popolari democratici … nasce per proporre ai cittadini italiani di tutti gli schieramenti che vivono il disagio del finto bipartitismo, al mondo del volontariato e dell’associazionismo laico e cattolico, un grande progetto politico: l’orizzonte di un nuovo partito popolare e liberale di governo…” (Unione di Centro, Manifesto per una nuova Italia): Chissà se Ciampechini queste cose le ha mai lette?