Matteo Ricci si riprende il “Padre”
E forse anche il monumento

Il Consiglio comunale approva la mozione con la quale si impegna l'amministrazione a patrocinare iniziative in cui venga sottolineato il carattere religioso del gesuita

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di Alessandra Pierini

«Il Consiglio comunale impegna l’amministrazione ad incentivare iniziative che sostengono la figura di Padre Matteo Ricci e a patrocinare iniziative  sul maceratese denominato “Padre Matteo Ricci”». E’ questo il testo “partorito”, per riprendere il termine usato dal presidente del consiglio Romano Mari, e approvato dal consiglio dopo due ore di discussione. La mozione, presentata dalla consigliera Deborah Pantana (Pdl), ha stimolato una lunghissima serie di interventi e ha riportato l’attenzione sulla questione del monumento dedicato al celebre gesuita, fortemente voluto dalla Diocesi di Macerata, alla costruzione del  quale il Comune avrebbe dovuto contribuire con un importo di 100.000 euro ma l’intervento era stato rinviato, scatenando non poche polemiche, per mancanza di fondi. Intanto, a distanza di qualche mese, le cose sono cambiate e il nuovo bilancio, che viene discusso proprio questa sera in una riunione di maggioranza, prevede in un fondo di riserva un importo di 25.000 euro destinato a Padre Matteo Ricci e corrispondente a una delle quattro rate con le quali il Comune doveva erogare il contributo. Intanto il sindaco Romano Carancini era a Strasburgo per l’inaugurazione di una mostra dedicata naturalmente a Padre Matteo Ricci.

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Deborah Pantana

La mozione è stata presentata, come ha spiegato la Pantana, dopo che i consiglieri hanno ricevuto l’invito alla mostra “Matteo Ricci. Modello di umanità” in cui il gesuita è stato privato dell’appellativo di Padre che secondo l’opposizione è strettamente legato alla figura dell’illustre maceratese. «Che piaccia o meno – ha sottolineato la consigliera Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore) – Padre Matteo Ricci ha avuto una formazione religiosa. Diamo a Dio quel che è di Dio». Di diverso avviso Antonio Carlini (Pensare Macerata) che ha detto la sua in un coraggioso intervento: «Se il vescovo non avesse sottolineato l’assenza dell’appellativo nessuno si sarebbe accorto di questa non grave mancanza». Se da una parte Stefano Blanchi (Comunisti Italiani) ha definito la questione strumentale (“Sarebbe come costringere i recanatesi a chiamare Leopardi Conte Giacomo Leopardi”), dall’altra Massimo Pizzichini (Udc) ha parlato persino di «ostracismo nei confronti del clero e della chiesa».
Secondo Bruno Mandrelli (Pd) è stata attivata una incomprensibile guerra di religione: «Questa mozione è un processo alle intenzioni che va respinto in un’ottica laica della politica».

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Antonio Carlini con Massimiliano Bianchini

La prima ad introdurre il tema del monumento è stata Deborah Pantana (Pdl) che ha ricordato gli impegni presi dall’amministrazione con la curia maceratese. «E’ un’occasione persa – ha detto Uliano Salvatori (Pdl) – in paragone i 7.500 euro spesi in piazza Mazzini per togliere una fontana con acqua potabile funzionante e metterne una che non funziona, in rapporto è molto di più». Mentre Anna Menghi (Comitato Anna Menghi) ha ribadito che la vecchia amministrazione aveva delegato alla curia l’organizzazione delle iniziative a favore di Padre Matteo Ricci e Pierpaolo Tartabini (Sinistra per Macerata) ha invitato a ritirare la mozione, Daniele Staffolani (Pd), subito ripreso dal capogruppo Narciso Ricotta, ha dichiarato: «Personalmente e per mia formazione, voterò a favore della mozione».
Fabio Pistarelli (Pdl) ha invitato a sottrarsi dalla guerra ideologica: «Prendiamo la figura nella sua interezza».
Dopo una lunga pausa sospensiva, durante la quale i capigruppo si sono confrontati sul tema, il testo iniziale della mozione è stato emendato riducendo il forte divieto che prevedeva l’atto iniziale di non patrocinare nessuna iniziativa che non contenesse l’appellativo “Padre”.

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Uliano Salvatori (Pdl)

La mozione emendata è stata votata favorevolmente da maggioranza ed opposizione, esclusi Ivano Tacconi (Udc),Gabriella Ciarlantini (Verdi), Stefano Blanchi, Alessandro Savi e Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani e Luciano Borgiani della Federazione per la Sinistra. Si sono astenuti Claudio Carbonari (Pdl), Massimo Pizzichini (Udc), Francesca d’Alessandro e Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore che hanno dichiarato: «Pensiamo che serva un atto di coraggio e ci piacciono le cose chiare. Questa mozione non lo era».Visibilmente soddisfatta Deborah Pantana: «Con questo atto è finita la polemica sterile e si può ricominciare a parlare del monumento da fare».

E’ iniziata poi la discussione sull’ecozona che dal primo febbraio interesserà il Comune. “”Interesserà meno di un veicolo su 10” ha detto l’assessore Ubaldo Urbani presentando il provvedimento. La discussione e la votazione sono state rimandate a domani.

La seduta era iniziata con numerose interrogazioni. Hanno iniziato i Comunisti Italiani che hanno interrogato l’assessore Pantanetti sui disagi dovuti a neve e ghiaccio: «Le misure prese sono state sufficienti e tutte le arterie principali sono state liberate» ha precisato l’assessore.
E’ stata poi la volta di Francesco Formentini (Pdl) che ha interrogato l’assessore Marco Blunno sulla valorizzazione del compendio demaniale delle ex Casermette e sull’incarico affidato alla P&M Planning & Management srl di redigere un piano per l’area. Blunno: «Non si è fatto nulla dell’indagine ma è interesse dell’amministrazione prendere contatto in futuro».

Ancora Formentini ha poi chiesto a Blunno indicazioni sulla riqualificazione del Centro Fiere: «Intendiamo dar seguito agli obiettivi della vecchia amministrazione- ha detto l’assessore – soggetti locali hanno manifestato il loro interesse e stiamo valutando come procedere».
Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore) ha poi presentato con grande partecipazione l’interrogazione sui lavori di ristrutturazione degli asili nido comunali. «Gli asili nido – ha spiegato l’assessore Stefania Monteverde – l’amministrazione ha provveduto ad una variazione di bilancio che prevede 17.000 euro per gli arredi degli asili e 8.000 per le mense. Tra le priorità della Giunta c’è la manutenzione delle aree verdi».

Ha continuato Fabrizio Nascimbeni di Macerata è nel cuore che ha presentato un’interpellanza sul mutuo acceso dal Comune per il complesso natatorio di Fontescodella. Deborah Pantana (Pdl) ha chiesto precisazioni in merito all’assegnazione di un incarico ad un architetto per la realizzazione del progetto che consenta al Comune di Macerata di partecipare al bando della Fondazione Carima per la costruzione di una casa di riposo (riportiamo le interrogazioni di Nascimbeni e Pantana in un articolo a parte).

Interrogazione sempre della Pantana sulle modalità di assegnazione degli incarichi all’interno dell’Associazione Sferisterio e su chi pagherà il debito accumulato tra il 2009 e il 2010.
«L’associazione – ha spiegato il vicesindaco Irene Manzi – non è un organismo comunale, non è espressione di una sola giunta e non è soggetta al codice degli appalti, nonostante questo si stanno mettendo in atto delle procedure concorrenziali per la scelta dei soggetti fornitori. Per quanto riguarda i debiti, negli ultimi anni non è stato necessario nessun intervento a posteriori. Ulteriore azione di trasparenza si farà mettendo da quest’anno a disposizione i bilanci».

La risposta è stata definita “gravissima” dalla consigliera Pantana: «L’associazione Sferisterio prende i soldi dal Ministero e a cascata da tutti gli enti fino ad arrivare al Comune di Macerata. Nel momento in cui si prendono i soldi dei cittadini le sembra corretto non fare un bando per conferire incarichi. Non chiedo le sue dimissioni solo perché mi vergogno della sua risposta».



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