di Roberto Scorcella
Che si sia credenti oppure no, le parole di Paolo Brosio inducono a una profonda riflessione. Anche ieri sera nella Sala Convegni di Sarnano, il giornalista ha parlato per oltre un’ora e mezza di fronte a un pubblico ammutolito che ha seguito con un silenzio quasi sacro una storia di conversione e di fede partita poco meno di due anni fa, quando Brosio, come racconta nel suo primo libro “A un passo dal baratro”, a seguito di drammatiche vicende personali era caduto in un tunnel fatto di droga, alcool, sesso, ambizione e convinzione di essere il migliore.
Invitato dalla Comunità montana dei Monti Azzurri nell’ambito della manifestazione “Tra… monti e pagine”, Brosio è arrivato a Sarnano per presentare “Profumo di lavanda”, il suo secondo libro, la naturale prosecuzione di “A un passo dal baratro”, che a quindici giorni dalla sua uscita è già ai primissimi posti delle classifiche di vendita della saggistica.
Ma Brosio, introdotto dal sindaco Franco Ceregioli e dal presidente dell’ente comunitario Giampiero Feliciotti, ha parlato ben poco del suo secondo libro, se non per raccontare storie di persone. Quelli che per chi crede sono veri e propri miracoli. Ha parlato della sua vita, del successo professionale inarrestabile e dei contratti sostanziosi che gli facevano entrare soldi da tutte le parti. Poi il crollo. La separazione traumatica dalla seconda moglie (una ragazza cubana che lo ha lasciato e ha avuto un figlio da un amico comune), la morte del padre, l’incendio doloso del Twiga, un locale dove aveva investito praticamente tutti i suoi soldi: da qui Brosio sprofonda nell’abisso della droga, del sesso sfrenato e talvolta comprato, dell’alcool. Fino alla svolta, repentina e inaspettata e al primo viaggio a Medjugorje.
«Fino a quel momento, pensavo di avere tutto: dolce vita, popolarità, ricchezza. Credevo d’essere al centro del mondo. Il mio scopo era giocare a tennis, giocare a calcio, andare in bicicletta, correre dietro alle belle ragazze, passare da una festa all’altra, essere invitato dai vip. Credevo che firmare grossi contratti con le televisioni fosse la cosa più importante, nella vita. Però evidentemente mi sbagliavo…»
La sua vita cambia radicalmente e oggi Brosio è un uomo che scoppia a piangere come un bambino quando racconta al pubblico la grande attesa che ha di tornare in Bosnia per riabbracciare “i suoi ragazzi”, gli ospiti di un orfanotrofio che la sua fondazione finanzia. Paolo Brosio è un uomo che arriva alla Sala Convegni con uno zaino colmo di immagini sacre e medagliette della Madonna che regala invitando a portarle agli ammalati. Paolo Brosio è una persona che, quando chi scrive arriva a prenderlo in albergo per accompagnarlo alla Sala Convegni, trovi inginocchiato nella hall a recitare l’Ave Maria.
Arrivato a Sarnano nel primo pomeriggio, ha avuto subito bisogno di un dottore per un fortissimo dolore ai denti. Imbottito di antibiotici non ha voluto rinunciare alla serata programmata alla Sala Convegni e stamattina alle 6 è ripartito per Milano dove è stato ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio Cinque in un “confronto” dai toni anche accesi con Alessandro Cecchi Paone. Mercoledì, ricorrenza dell’Immacolata Concezione, Matrix gli dedicherà un’intera puntata. Insomma, un fenomeno vero, capace di vendere 240mila copie del suo primo libro e di catalizzare l’attenzione della gente.
Scettici, curiosi, credenti, atei, malati, disperati: “a me non importa cosa pensa la gente. Io ora ho Gesù e la mia adoratissima Gospa (la Madonna in croato, n.d.r.) nel cuore. Venite con me a Medjugorje, passate un capodanno diverso. Partiremo il 29 dall’aeroporto di Pisa e resteremo per cinque giorni. So che le Marche sono lontane da Pisa, ma ne vale la pena e si potrà contribuire ad aiutare i bambini che soffrono”.
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buon viaggio Paolo nulla ti farà indietreggiare continua la strada intrapresa e fa’ si che in molti ti seguano
beh noi marchigiani siamo molto cattolici!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
ma niente niente , ti fossi fulmimnato il cervello con tutta quella roba nei tuoi trasgressivi festini a viareggio e ora ce voi fa crede che Cristo è morto de freddo?? Mah…..Io metterei due UOVA! Eheheheheheh…
….era caduto in un tunnel fatto di droga, alcool, sesso, ambizione e convinzione di essere il migliore…
Cioè erano molto alte le probabilità che il cevello fosse fuorigiri, come una betoniera.
Quindi, in Tribunale, come teste sarebbe quantomeno poco attenedibile