Renato Perticarari si dimette dalla presidenza della “Nuova Via Trento spa”. Non è un fulmine a ciel sereno e l’avvocato aveva già manifestato al sindaco Romano Carancini la sua disponibilità ad essere sostituito, prima ancora della delibera consiliare sulle nomine, in base alla quale uno stesso soggetto può ricoprire il medesimo incarico per non più di due mandati.
«A maggio – spiega a CM – ci siamo ritrovati con tutti i rappresentanti delle società partecipate ed eravamo tutti nella stessa condizione di precarietà, in attesa delle deleghe e del rinnovo delle cariche. Per tutti noi il Sindaco fece un decreto di nomina a tempo fino al 31 luglio. A quel punto pensavo che entro agosto la decisione sarebbe stata presa e invece così non è stato. Questo mi creava dei problemi, oltre che personali, anche funzionali. La proroga non può durare mesi, ad un certo punto bisogna venir fuori dalla precarietà. » A questo punto Renato Perticarari ha dato le sue dimissioni, nel corso di una riunione del cda. Gli altri due membri del consiglio hanno respinto le dimissioni. «Non c’è nessuna dietrologia nelle mie dimissioni, anche se capisco che da noi non è così frequente che qualcuno si dimetta per cui la cosa può stupire. Qualcuno, tra l’altro, poteva giocare sul fatto che io fossi l’unico superstite della delibera sulle nomine, delibera che ritengo assurda. L’atto firmato dal consiglio è frutto di un preciso momento storico e impone il ricambio solo in virtù del decorso temporale, obbliga l’avvicendamento senza garantire che sia necessario o opportuno. Avrei apprezzato che venisse redatta anche una delibera in cui si fissassero le regole per stabilire le nomine. La vera rivoluzione in un’ottica di meritocrazia, sarebbe stata chiedere curriculum ed attestati sui quali basare la scelta. In questo modo anche l’appartenenza partitica sarebbe passata in secondo piano. »
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Una precisazione. La delibera non è “assurda” è, invece, “stupida” nel senso che ho già chiarito e senza alcuna volontà di polemica con il Consiglio Comunale che l’ha adottata. E’ “stupida” come tutti i provvedimenti che assumono il tempo come unico criterio di loro applicazione, senza alcuna valutazione meritocratica. Quella delibera avrebbe avuto un senso compiuto se accompagnata da precisi criteri per la scelta dei “nominati”….peraltro, in tal modo, il Consiglio avrebbe più adeguatamente esercitato sue dirette prerogative, pur restando in capo al Sindaco la facoltà di nomina.