di Alessandra Pierini
Chissà se i cento consorti nel momento in cui decisero di costruire un monumento “a ornamento della città e a diletto pubblico” si interrogarono sul suo futuro, sulle prospettive che avrebbe offerto alla città e su un progetto che ne motivasse la costruzione? Interrogativi che oggi, a distanza di 180 anni, in questo particolare periodo storico, sono inevitabili. L’occasione per parlare di Sferisterio è stato il convegno “Macerata e lo Sferisterio, prospettive per la rassegna lirica maceratese” organizzato dalla Camera di Commercio di Macerata e dall’associazione culturale Spes, la cui presidente Paola Ballesi ha assunto il ruolo di moderatrice. Un convegno a due facce che ha visto nella prima parte gli interventi dei rappresentanti delle istituzioni volti a sottolineare l’importanza dello Sferisterio per l’economia territoriale e la necessità di unire le forze in un progetto culturale per far fronte ai tagli nazionali e nella seconda parte i tecnici, gli esperti dei settori artistico ed economico che hanno fatto emergere, con forza, problematiche e scelte sbagliate.
Punto di rottura tra le due fasi, di tono completamente diverso, l’accorato intervento di Franco Malgrande, direttore tecnico del Teatro alla Scala di Milano, che ha fatto saltare ogni retorica: «Non mi sembra, come ho sentito dire questa mattina che tutto vada bene, i problemi ci sono e in questo contesto dovrebbero emergere. Ho i miei dubbi sulla qualità delle opere, la scelta di ruoli e incarichi è sempre stata fatta dopo una valutazione sulle persone e non in base a un progetto culturale per il quale scegliere la persona giusta. Dagli anni ’70 ad oggi, lo Sferisterio non ha creato assolutamente niente ed ogni anno si sta lì a pensare se vale la pena rifare la stagione. Negli anni ’80 addirittura si votava in consiglio comunale due mesi prima dell’inizio.»
Malgrande ha dato anche la sua ricetta: «Iniziamo a non far chiudere i ristoranti durante la stagione, a organizzare delle notti bianche, a creare un centro di coordinamento regionale che eviti che ci siano 3 orchestre in una regione così piccola. Interroghiamoci sui titoli proposti, è stato fatto qualcosa di diverso ma non possiamo cadere dalle nuvole se la gente non è venuta, gli sponsor vanno gestiti in un certo modo. Io devo tutto allo Sferisterio e a Carlo Perucci, sono partito da Piediripa e ho girato i teatri del mondo ma penso che dire che va tutto bene sia inutile.»
Molto duro anche l’intervento di Antonio Calafati, docente universitario ed economista, che, apparso deluso e demotivato, se l’è presa con quanto affermato dal primo cittadino in merito all’impatto del Sof sul territorio: «Io non sono politicamente corretto ma oggi mi tocca sentire che lo Sferisterio ha il 40 % di ricaduta sul territorio e che c’è una gestione straordinaria che a mesi dalla fine della stagione non conosce ancora il disavanzo. Lo Sferisterio è stato il giocattolo di parte della comunità ma è un giocattolo che sta per rompersi.» Calafati. Come è nel suo stile, ne ha per tutti e passa in rassegna tutte le fonti di reddito: «I contributi regionali vengono dati a prescindere, senza riconoscere il valore identitario, in passato avevate scelto persino un distributore di acque minerali come sponsor, i biglietti sono in calo e le donazioni unilaterali non ci sono. Altro punto focale è quello delle sinergie che lo Sferisterio può attivare in un progetto globale ma voi non avete un progetto culturale. Volete diventare città della cultura in un momento in cui lo stanno facendo tutti, in una fase in cui anche Firenze soffre e si interroga in maniera sofisticata su come migliorare l’impatto economico a fronte di una concorrenza spietata. »
Il convegno era iniziato con l’assessore regionale Pietro Marcolini che, nonostante i tagli nazionali, ha confermato il contributo regionale al Sof per il 2011: «Dobbiamo concentrare le risorse su obiettivi qualificati per vedere i risultati. Ad esempio per i festeggiamenti per Padre Matteo Ricci abbiamo speso 8 milioni di euro ma a Macao e Shangai ci hanno manifestato la disponibilità ad acquistare, non scarpe ma produzioni musicali.» Romano Carancini, sindaco di Macerata ha segnalato l’inadeguatezza dello statuto dell’associazione Sferisterio e ha sottolineato come il valore della produzione si ribalta per il 40% sul territorio. «Sono orgoglioso di essere presidente di una struttura tecnica, amministrativa, gestionale e artistica di prim’ordine. E’ bene che la città non si faccia del male insinuando che lo Sferisterio è un carrozzone.» Tiziana Tombesi, sub commissario provinciale ha annunciato la realizazione nel cine-teatro Italia di un collegamento con tutti i teatri del mondo che permetterà di trasmettere in diretta spettacoli dal resto del mondo.
Si è poi passati a discutere l’aspetto artistico con Maurizio Roi, vice presidente dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo( «Il programma del Sof 2011 è stato stilato senza sapere quanti fondi si hanno a disposizione, non è questa la dimensione giusta per operare. Serve la regionalizzazione del Fondo Unico per lo Spettacolo e una riorganizzazione della produzione culturale, consapevoli che il privato non può sempre risolvere i problemi»), Franco Malagrande e Ermanno Calzolaio, critico e membro del cda dello Sferisterio («Il Sof è un’occasione percepita come un peso e facciamo poco per diffondere la cultura musicale e la coscienza anche tra i giovani.»).
E’ stato Antonio Calafati ad aprire la sezione dedicata all’aspetto economico per poi lasciare spazio a Lauro Costa, vicepresidente della Banca delle Marche («Da 18 anni sponsorizziamo il volley e abbiamo creato una vera cultura pallavolistica mentre la nostra società cresce senza una cultura della musica») e Manuel Seri, avvocato tributarista che ha affrontato gli aspetti fiscali legati ai contributi.
Presenti nella sala gremita il senatore Alessandro Forlani, il rettore Luigi Lacchè, la preside della facoltà di economia Antonella Paolini, il direttore generale della Form Tiberi, professionisti del settore e rappresentanti dei vari schieramenti partitici cittadini.
Tra questi anche Giulio Silenzi che ha partecipato al dibattito: «Si fa un gran parlare ma mancano i fatti concreti, si riparte sempre da capo e da dati che dovrebbero ormai essere acquisiti. Sono sbalordito dal fatto che nel 2007 e 2008 abbiamo fatto un’esperienza straordinaria chiudendo con 200.000 euro di avanzo. Lì stanno le linee del futuro e tutto ciò che serve, invece si ricomincia da capo. La capacità di governo si vede nella chiusura in pareggio, se torniamo a disavanzi di 500.000 euro che qualcuno pagherà non è possibile guardare avanti.»
Bruno Mandrelli, segretario comunale del Pd che sta intanto lavorando per organizzare un’altra occasione di confronto, ha invitato ad evitare due logiche errate: «Non possiamo ripartire ogni volta come se fosse l’anno zero ed evitiamo anche di ripartire sempre da un anno scelto a caso a seconda delle occasioni. Abbiamo 45 anni di memoria storica e dobbiamo considerarla. Certo è che gli aspetti manageriali e tecnici vanno staccati dalla politica.» Sono poi intervenuti anche Pierpaolo Simonelli Paccacerqua de “La Destra” maceratese («Lo Sferisterio è malato grave, patologico, dobbiamo trovare la medicina »), l’assessore alla scuola Stefania Monteverde («Abbiamo in cantiere 4 progetti per la lirica. E’ un lavoro sotterraneo fatto con le risorse comunali, se avessimo 800.000 euro come il volley le cose sarebbero diverse») e Mario Cognini, maceratese che vive a Verona, opera nello spettacolo e genero di Carlo Perucci che ha richiamato l’attenzione su aspetti tecnici: «Anche Verona perde colpi, bisogna perciò ripensare il settore. A Macerata si parla di festival ma allora bisogna anche inserire musical e balletti oltre alle opere. La programmazione delle date è pessima, la stagione si svolge proprio nella settimana di luglio che viene svenduta dalle agenzie viaggi e mi pare singolare fare un’opera al Lauro Rossi, il cui risultato economico non può che essere negativo.»
I problemi, le opinioni e le soluzioni si accavallano, gli interrogativi aumentano ma la passione di molti interventi fa emergere la volontà di dare un futuro al Sof, ottimo punto di partenza per qualsiasi azione. La ricetta salva Sferisterio dovrà poi per forza contenere il confronto, l’apertura verso le esperienze già maturate, la consapevolezza che i frutti dell’operazione non potranno essere raccolti nel tempo che passa tra un’elezione e l’altra, la disponibilità a riflettere sui pareri critici e a rivedere l’organizzazione.
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«Da 2 mesi il cda dello Sferisterio è ostaggio della selezione della società che seguirà il marketing come se il problema dello Sferisterio fosse fare il depliant della stagione» lo ha detto questa mattina Ermanno Calzolaio del cda dell’associazione Sferisterio. Il vuoto sarà colmato presto. Lunedì infatti scade il termine ultimo per la presentazione dei progetti da parte dei soggetti che hanno manifestato interesse a prendersi cura di marketing e comunicazione del Sof. saranno cinque le agenzie maceratesi partecipanti: la Mirus che si è occupata dello stesso compito lo scorso anno, la Bert, Eventi Differenti, Esserci Comunicazione e Katia Piccioni.
(foto di Guido Picchio)
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Ecco dovedovevo andare stamattina!!! Lei Sandrò c’è stato? E’ che a giudicare dai Mammuth presenti mi sarei sentito troppo giovane. Aspettiamo l’estizinzione dei dinosauri…
non c’entra niente ma di Marcolini mi ricordo un mitico esame di economia politica: davanti a me in aula sospesa marcolini -vs- civettì ! E ricordando la preparazione del Nostro, sembrava un film de totò…. ciwi ce manchi !!!!!!
Cmq Sandro lei cera? ha fatto un intervento tipo:”Avete una bella faccia tosta a fare un dibattito sullo sferisterio cercando le cause quando le cause siete voi…” spero signor Sandro che l’abbia fatto, o la prossima volta tocca svegliarmi e andarci a me a farlo…
Visto che lo Sferisterio è sempre più un Pozzo di S. Patrizio si dovrebbe pensare ad una stagione biennale, una sorta di Sof2.
sigor.Malgrante e sig.Calafati vorrei esternarvi tutto il mio rispetto.bravi finalmente qualcuno che parla chiaro senza tanti giri di parole.
“volete diventare una citta’ di cultura(quidi non lo siamo mai stati n.d.a.)in un momento in cui lo stanno facendo tutti”
un esempio….”tuttingioco” a civitanova alta tra 4 palazzi con ancora teli e impalcature.(manifestazione inutile ricordarlo che doveva svolgersi qui da noi)!
“Non mi sembra, come ho sentito dire questa mattina che tutto vada bene, i problemi ci sono e in questo contesto dovrebbero emergere. Ho i miei dubbi sulla qualità delle opere, la scelta di ruoli e incarichi è sempre stata fatta dopo una valutazione sulle persone e non in base a un progetto culturale per il quale scegliere la persona giusta. Dagli anni ’70 ad oggi, lo Sferisterio non ha creato assolutamente niente…”.
LA RINGRAZIO, finalmente. Deve capire … a Macerata ciò non si può dire perchè va sempre tutto … benissimo.
Finalmente qualcuno che parla chiaro e con competenza… grazie a Malgrande per il suo intervento… magari potesse darci una mano…
Pessima una conferenza-dibattito nella quale alcuni importanti relatori se ne vanno prima che sia aperto il dibattito precludendo a se stessi ed agli intervenuti repliche e domande.
Profondamente maleducati quei politici che per qualsiasi motivo hanno abbandonato l’aula perchè un politico serio pianifica i propri interventi offrendo la massima disponibilità ai propri cittadini. In questo caso hanno pianificato uno spot elettorale.
Questo ha impedito al nostro sindaco (uscito presto) di replicare alle pesanti e condivisibili accuse di Calafati e Malgrande.
Ha anche impedito a me di fare una domanda-riflessione all’assessore regionale Marcolini al quale chiedo una risposta pubblica.
Questa la mia domanda: “è evidente a tutti coloro che amano viaggiare e che giudicano oggettivamente le cose che lo Sferisterio è una delle opere più belle ed emozionanti del panorama mondiale. E’ altrettanto evidente che pochissimi cittadini europei e mondiali lo conoscono (forse solo gli amanti della lirica) ed è per questo e cioè per la mancata conoscenza che versa in condizioni economiche gravi. Il turismo è l’unica strada che può risollevarlo.
Visto che siamo tutti d’accordo nel giudicarlo un patrimonio mondiale, come mai non compare nel bellissimo spot della Regione Marche che sta imperversando in tutto il mondo? ci sono stati problemi tecnici? come mai un assessore di Macerata non si è strappato le vesti per inserire lo Sferisterio nello spot?
Marcolini ha parlato, come tanti altri, di una società basata sull’immagine ed uno spot come quello porterà tantissime persone a chiedersi dov’è questo o quel bellissimo posto. Come mai Lo Sferisterio non c’è?!?!
Accuso lei, signor Marcolini, perchè era l’unico rappresentante di questa città in Ancona quando fu preparata la bozza del video e certamente Macerata non poteva aspettarsi balzi d’orgoglio dal suo ex primo cittadino che non ha mai disturbato il vescovo che si trovava a 100 metri dalui, figuriamoci se parlava con Spacca!!!
il video: http://www.youtube.com/watch?v=srHStR8HW_w
Me pare che l’idea delle notti bianche quanno c’é l’opera sia bona. Però all’opera vorrja annacce anche li cittadini qualunque senza svenasse e non li soliti vip.
… tutto nella norma, si continua a negare che i problemi dello Sferisterio partono da scelte di ruoli ed incarichi dettati dalla politica maceratese …..tanti avvicendamenti per creare “niente” oltre al rituale interrogativo, se vale la pena o meno di rifare una prossima stagione lirica …… gli autorevoli personaggi intervenuti al dibattito hanno sottolineato, con competente chiarezza, che non c’è uno straccio di progetto culturale, che ci si è appiattiti sulla scarsa qualità delle opere, inadeguate a partire dai titoli proposti. …… “ma non dobbiamo più disperare”, finalmente qualcuno degli apparati si è accorto che da 45 anni paghiamo per scelte miopi negli aspetti manageriali e tecnici, spingendosi fino al punto di riconoscere che questi ruoli vanno staccati dalla politica (pero??) ….. “forse non dobbiamo preoccuparci” neanche di un Sindaco, orgoglioso presidente di una struttura capace di garantire, con certezza (??), che il valore prodotto dallo Sferisterio ricadrà per un 40% sul territorio dimenticando solo di illustrarci quale altro disavanzo, prodotto da tanto genio, dovremo coprire prossimamente …. fa sorridere l’ assessore che ignorando quanti milioni di euro loro della politica hanno dilapidato negli anni sogna 800.000 euro che altri, con certezza, sapranno far fruttare molto meglio per semplice capacità. Spero abbia ascoltato l’esponente di BdM quando ha detto che in 18 anni, sponsorizzando il volley, sono riusciti a creare una vera cultura pallavolistica, parole chiare a cui aggiungere che solo grazie all’ impegno ed alla competenza di veri manager, nonostante un palazzetto prima promesso poi negato dalla politica, si è consentito a Macerata di trovarsi per mesi su giornali e televisioni da campione d’Italia,”a costo zero”, con un ritorno di immagine che se filtrato dalla politica sarebbe costato alla “suddita collettività” quanto l’ intera Arena ……per favore iniziate a fare qualcosa di concreto per lo Sferisterio, Grazie
Ritengo che le considerazioni di Calzolaio e di Malgrande non facciano una piega, sono esatte e sostanziali.
Cedo che come tutte le grandi questioni lo Sferisterio sia un argomento che va affrontato con una visione a 360°.
Ad esempio le “ricadute economiche” sono dirette (biglietti venduti) ed indirette (alberghi, ristoranti, negozi visitati dai turisti)
Ma se poi, involontariamente ovviamente, ci si scorda di fare gli scontrini o le fatture ecco che le ricadute economiche indirette non vengono tassate e quindi ecco che si sottraggono denari alle tasse che potrebbero servire anche per finanziare simili manifestazioni.
La pubblicità, per attirare i turisti, deve essere fatta in modo ragionato e non solo (come avvenuto in questi ultimi anni) alla “membro di segugio”.
Inutile pompare di pubblicità la Provincia poiché, presumibilmente, anche i defunti nei cimiteri sanno che in estate a Macerata c’è la Stagione Lirica.
Inutile spingere lo sferisterio con “toccata e fuga” in USA (come inutilmente fatto in gennaio di quest’anno) poiché saranno stati –forse- in 4 che, dagli USA, questa estate si sono spostati per una singola serata all’Arena…
Bisogna invece creare un “contenitore” di proposte capaci di stimolare il turismo (quindi non solo lo Sferisterio, ma anche Leopardi, ma anche il Mare di Numana, ma anche la città medioevale di Urbino, ma anche le Grotte di Frasassi, ecc.) ed affiancarli a un contenitore di programmi enogastronomici, artistici, culturali.
Si deve ammettere, senza sotterfugi e senza fare finta che sia altro, che dalla Ricciarelli in poi si sono fatti dei passi indietro e che il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione non sempre è stato all’altezza (sia sotto il profilo economico che soprattutto sotto l’aspetto culturale).
Ogni anno sembra quasi che le opere vengano scelte a casaccio, aggrappandosi disperatamente a quello che è il “tema conduttore” della Rassegna, senza preventivamente fare alcuna operazione di valutazione e ricerca, senza nessuno che studi complessivamente le risorse e le richieste, senza che vi sia programmazione poliennale.
Ma dietro tutto questo, a mio parere, ci dovrebbe essere un’organizzazione capace di promuovere il turismo sia a livello locale che Regionale.
Un’organizzazione capace di creare “movimento” verso le Marche e la Provincia di Macerata e non soltanto un altro carrozzone, creato per dare stipendi a qualcuno come, negli ultimi 20 anni, è quasi sempre stato.