La statua di Cristo
più alta del mondo
divide la Polonia

Polemiche come a Macerata

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Mentre a Macerata si è acceso il dibattito sulla realizzazione della statua a Matteo Ricci in piazza Vittorio Veneto, un monumento voluto dal Vescovo che costerà 600.000 euro, in Polonia si assiste a un caso quasi analogo, seppur di portata ben più grande.

Una statua di Gesù alta 33 metri – uno per ogni anno vissuto – ma 36 con il suo piedistallo e 51 con il basamento aggiuntivo. E’ la più alta del mondo, anche più di quella già imponente del Cristo del Corcovado che domina la baia di Rio De Janiero. Si trova nella cittadina di Swiebodzin nella Polonia occidentale,  è stata ideata da un sacerdote in pensione, Sylwester Zawadzki e sarà inauguarata il prossimo 21 novembre dopo cinque anni di lavori. Solo la testa pesa 32 tonnellate.

Eppure, in tempi di crisi (si legge in varie agenzie) il costo della statua, un milione e duecentomila euro (il doppio del costo previsto per quella dedicata a Matteo Ricci a Macerata) ha scatenato non poche polemiche. Ma padre Zawadzki non demorde: l’opera, sostiene, porterà molte migliaglia di pellegrini in questa sinora sconosciuta cittadina polacca,

Il Cristo di Swiebodzin ha diviso l’opinione pubblica e molti fedeli: alcuni si dicono «orgogliosi», altri – soprattutto cattolici -, non vedono di buon occhio questo progetto megalomane. Il capo degli ispettori dei lavori è stato persino oggetto di minacce: ignoti hanno distrutto il parabrezza della sua auto con dei mattoni. I sostenitori, però, sperano che il colosso possa attrarre folle di pellegrini e di conseguenza rifocillare le casse vuote dell’amministrazione locale. Aspirano insomma a fare di Swiebodzin una seconda Cestocova, l’importante luogo di pellegrinaggio conosciuto per il suo santuario della Madonna Nera.

Ciononostante, alcuni esperti hanno espresso forte preoccupazione sulla tenuta della statua: «Non reggerà più di vent’anni, poi andrà in pezzi», ha spiegato un ingegnere ai media del Paese, sottolineando che «le fondamenta non sono abbastanza profonde». Critiche si sono levate anche per lo svolgimento dei lavori: Zawadzki viene infatti accusato di aver pagato gli operai con salari irrisori e di essere ricorso persino ai detenuti del carcere cittadino per risparmiare sui costi. Tutto «in nome della fede». Il giornale Gazeta Swiebodzinska ha intrapreso in queste settimane una campagna contro l’opera definita senza mezzi termini un «mostro», al pari con le «orribili icone dell’era comunista» erette nei luoghi pubblici. «La statua non ha nulla a che fare con l’insegnamento cristiano – scrive il giornale – anzi, fa di noi lo zimbello di tutto il Paese».



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