di Alessandra Pierini
E’ soddisfatto della sua esperienza scolastica, crede che l’impegno e la volontà siano le doti fondamentali per riuscire nel lavoro e aspira ad un’attività autonoma: è questo il ritratto dello studente maceratese che emerge dallo studio “Autoimprenditorialità giovanile e femminile”, presentato questa mattina e commissionato ad Enrico Fassone dalla Camera di Commercio di Macerata e dal suo Comitato per l’Imprenditoria Femminile che hanno così voluto fornire linee guida ed indirizzi precisi a chi vuole avviare una propria attività d’impresa.
«Siamo in un momento di difficoltà – ha detto il Presidente della Camera di Commercio Giuliano Bianchi – è in calo il numero di persone che lavorano ed è basso il tasso di imprenditorialità, questo è molto rischioso perché senza impresa non si vive. Dalla ricerca che abbiamo voluto emergono due dati significativi: il primo è la volontà dei giovani di invertire la rotta e ripeto il mio appello agli imprenditori ad assumere giovani che introducano in azienda una nuova mentalità, il secondo è che ci sono spazi in cui operare nelle imprese e che la differenza tra uomo e donna nel campo ha un peso sempre minore.»
Si è rivolta ai molti studenti presenti nella Sala Guizzardi, Ivana Marchegiani, Presidente del Comitato per l’Imprenditoria Femminile di Macerata: «L’impresa è mettersi in gioco e portare la propria personalità e cultura nella produzione per essere capaci di affrontare il mercato. Per questo dovete credere nella formazione, noi da parte nostra vi sosterremo anche cercando di capire quali sono i settori in cui i giovani possono mettersi in gioco.»
E’ stato lo stesso Enrico Fassone, autore della pubblicazione “Autoimprenditorialità giovanile e femminile. Propensione e opportunità in Provincia di Macerata” a spiegare il metodo utilizzato nel corso della ricerca e i risultati ottenuti. «Il progetto comprende due ricerche: la prima ha visto la somministrazione di un questionario di 15 domande a risposta chiusa a 894 giovani delle classi quarte e quinte degli istituti medi e superiori e del primo anno delle Università di Macerata e Camerino, la seconda, invece, si è svolta con interviste dirette a un panel qualificato di circa 50 opinion leader locali tra i quali imprenditori, funzionari pubblici, rappresentanti di istituzioni ed associazioni, professionisti e membri del comitato per l’imprenditoria femminile.»
Molto interessanti sono i risultati delle due ricerche. «I giovani maceratesi – ha spiegato Fassone – sono molto soddisfatti della propria esperienza scolastica e la loro aspettativa è che la scuola faciliti l’ingresso nel mondo del lavoro, specialmente negli istituti tecnici. L’86,10% dei giovani mette l’impegno e la volontà al primo posto nella classifica delle doti necessarie per farsi strada. Il 50% degli intervistati aspira ad attivare un’impresa e il posto fisso non è più il sogno agognato com’era in passato.»
Tra coloro che intendono avviare un’attività di impresa è il settore dei servizi quello più vocato, soprattutto tra le donne. Gli studenti danno molta importanza all’esperienza e alla capacità di lavorare, quindi a fattori che dipendono da se stessi, più che al mercato e chiedono alla scuola e all’Università di fornire le competenze necessarie al raggiungimento dell’obiettivo personale.
Passiamo invece alla seconda ricerca. «A giudizio degli opinion leader intervistati – ha sottolineato Fassone – l’offerta di prodotti e servizi, per quantità e qualità, in provincia di Macerata, è di livello alto per i settori industria e artigianato, di livello medio per agricoltura e commercio e al di sotto della media per le attività connesse al terziario avanzato, settore visto come mercato in forte crescita e con una domanda di servizi che non trova risposta nell’area.»
La ricerca ha rintracciato anche, per ogni settore, le attività ad elevata potenzialità. Nel settore agricolo vengono segnalate la coltivazione di erbe aromatiche, il florovivaismo e l’apicoltura, nel settore industriale il trattamento e lo smaltimento rifiuti, la produzione di prodotti dietetici e di pasta e piatti pronti e la produzione di oli, nell’artigianato sono state segnalate la produzione di calzature su misura, la lavorazione di produzione in pelle e cuoio di alta qualità, lavorazione legno e restauro mobili e antichi. E’ il terziario avanzato a lasciare i maggiori margini di azione con le attività di strategie di comunicazione via web, ricerche e formazione del personale, le agenzie di lavoro temporaneo, consulenza di marketing, agenzia web, consulenza per il commercio elettronico, consulenza alla certificazione di qualità, consulenza nell’area sicurezza, gestione e organizzazione delle risorse umane, ricerche di mercato, consulenze all’internazionalizzazione, infopoint e prenotazioni, tutte segnalate come idee high performance.
In tutti i settori presi in esame la gestione femminile non diminuisce la potenzialità delle attività, anzi in alcuni casi è anche vantaggiosa, ad esempio nel commercio.
Dei temi presentati hanno discusso nell’ambito di una tavola rotonda le imprenditrici Maria Pia Luchetti, Orietta Maria Varnelli, Giuliana Giacinti e Antonella Mazzarella, Barbara Pojaghi, docente dell’Università di Macerata, Patrizia David dell’Università di Camerino e Antonella Giannuzzi, referente dell’Ufficio Scolastico Regionale.
(Foto di Guido Picchio)
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