Piastra logistica a Civitanova
Per il sindaco di Montecosaro
“E’ un inutile attentato all’ambiente”

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Stefano Cardinali

La Quadrilatero spa, società pubblica costituita per la realizzazione del progetto infrastrutturale “Quadrilatero” volto a collegare Marche ed Umbria,  opera in un’ottica di area vasta. Tra i tanti progetti e le iniziative studiate dalla società sono previste anche delle piastre logistiche cioè aree create con l’obiettivo di  sviluppare una maggiore competitività dei distretti di riferimento, con il potenziamento delle strutture logistiche e di servizi La piastra, oltre a fornire le strutture per la logistica ed i servizi complementari, possono essere dotate di un’area per la sosta dei Tir con relativi servizi di prima necessità (impianti di lavaggio, autofficina,ecc.). La Quadrilatero spa ha previsto la creazione di una piastra logistica a Civitanova Marche. Su questa scelta fa le sue considerazioni Stefano Cardinali, sindaco di Montecosaro, Comune interessato dalla futura realizzazione della “piastra”.

«In questi giorni si fa sempre più intenso il dibattito in regione sul livello di Pm10 (le tristemente famose polveri sottili) presenti sul nostro territorio e sulla possibilità concreta che in diversi Comuni della provincia di Macerata e non solo, si creino delle ecozone, aree e strade che non potranno essere transitate da mezzi pesanti o non in regola con le normative europee sulle emissioni di CO2.
Questi possibili provvedimenti e restrizioni del traffico, oltre ad essere di difficile applicazione viste le scadenze (entro il 15 novembre 2010 le ecozone dovrebbero già funzionare) mi fanno tornare alla memoria il problema della “piastra logistica ” che la Quadrilatero spa ha previsto, indicando come area leader 2  Civitanova Marche ma che di fatto cade a poche centinaia di metri dal centro abitato di Montecosaro Scalo.  Il progetto della “piastra” non è stato mai abbandonato dalla società anzi, in questi giorni sembra riprendere vigore ed essere in via di definizione.
Abbiamo sempre espresso forti dubbi sulla sua utilità per il nostro distretto calzaturiero che ha ridimensionato la propria attività produttiva e che quindi non necessita di spazi come quelli previsti. Il rischio che si corre è quello di creare una cattedrale nel deserto, coprendo per sempre, con migliaia di metri cubi di cemento, l’unico filtro naturale che abbiamo in direzione est e compromettendo definitivamente il nostro territorio senza che questo ne abbia reali benefici economici, anzi compromettendo anche le poche attività agricole e turistico ricettive oggi presenti.
In passato abbiamo anche valutato con i tecnici della Quadrilatero e quelli della Regione Marche, la possibilità di ridimensionare la “Piastra”, creando zone di filtro con alberi e spazi verdi ma a distanza di anni e dopo vari tentativi, secondo noi, il risultato non cambia anzi, proprio alla luce dei risultati sulle PM10 e vista la precaria situazione ambientale del nostro territorio, invito calorosamente tutti i responsabili a ripensare al progetto e, lo ripeto, prima di commettere un ulteriore “attentato alla natura” e compromettere definitivamente il territorio, pensino cento volte al danno che si creerebbe per Montecosaro e per l’intero distretto. Ci proponiamo per collaborare alla realizzazione di un progetto che vada nella direzione giusta, verso una reale valorizzazione delle aree magari riprendendo seriamente e concretamente il discorso della metropolitana di superficie, nella valorizzazione dei nostri prodotti agricoli e zootecnici, nella valorizzazione delle attività ricettive e nella creazione di spazi di qualità in grado di accogliere e guidare il “turismo degli outlet” alla scoperta delle nostre splendide province (Fermo e Macerata) che non sono sicuramente apprezzate e conosciute come invece meriterebbero.»



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