Massimiliano Bianchini
Da Sport Massimiliano Bianchini, ex assessore alla cultura e attuale consigliere comunale della lista Pensare Macerata, riceviamo:
Appare quasi banale definire inopportuna la spesa di 600.000 euro per la statua di Padre Matteo Ricci in particolare in un momento storico in cui i tagli la fanno da padroni e le spese devono essere ridimensionate, ancor più scontato se si pensa che a rischiare in termini di tagli sono servizi fondamentali alla persona come quelli sociali.
E’ forse il caso di riappropriarsi di vecchi saggi proverbi dei nostri anziani che facevano “Di necessità virtù” e lanciare un simposio (il cui peso economico sarebbe certamente inferiore e potrebbe addirittura arrivare alla sola fornitura della materia prima) in cui artisti locali
possano misurarsi dando vita ad opere che attraverso il vaglio di una giuria qualificata possano essere dislocate in luoghi della nostra città ritenuti idonei e rendere così omaggio a Padre Matteo Ricci in una formula nuova meno costosa e che valorizza le eccellenze del nostro territorio.
Ecco perché non dico solo no ad una statua su Padre Matteo Ricci che viste le mutate situazioni economiche degli ultimi anni (pensate solamente al mancato arrivo di fondi ministeriali per le celebrazioni su Padre Matteo Ricci) ma ripropongo un’idea lanciata qualche anno fa da importanti scultori locali e non che vogliono dare il loro contributo per valorizzare la figura più importante della nostra città di tutti i tempi. Infine sarebbe una prima sperimentazione tramite concorso di idee che tanto farebbe bene a Macerata.
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meno statue ,meno processioni e più opportunità di lavoro e sano svago x i nostri giovani.
Posizione interessante, anche perchè se il costo totale della statua è 650.000 euro, mi chiedo chi dovrà essere lo scultore.
Secondo me si potrebbe andare oltre la retorica del monumentalismo con tre iniziative molto meno costose:
1) Intitolare la piazza a Matteo Ricci;
2) Installare una fontana sopra le tracce della neviera, ora ricettacolo di sporco;
3) Rivestire la porta della chiesa di S. Giovanni con pannelli di bronzo che raccontano la vita del missionario gesuita, previo rifacimento del sagrato.
Infine ricordo che Cecco Bonanotte è un artista di fama internazionale, è nato a Porto Recanati e si è formato nel nostro Istituto d’arte. Alcune delle sue opere si trovano a Porto Recanati: un monumentino in Piazza Brancondi, un pannello sul bancone della Banca delle Marche e le formelle sulla porta della chiesa del Preziosissimo sangue.
Uan settimana fa c’era un post celebrativo su Padre Matteo Ricci, ora si palra dell’impossibilità di trovare e su un preventivo di cui nessuno sanulla e fatto sulnulla, una cifra a caso insomma, degna del milgior centrosinistra.
nessuno ha mosso nomi e congomi, però il preventivo c’è, assurdo!!!
Dettociò facciamolo fare gratis a un artista locale giovane (questa politica di NON pgare i giovani poi è assurda) e c’è gente che crede cmq che i 650.000 euro sarebbero reinvestiti in atttività giovanili (utopia). Facciano preventivi ben fatti con nomi cognomi, materiali poi se ne riparlerà.
Mi sembra che già una statua a Matteo Ricci ci sia in città, e vi è anche una via a lui intitolata.
Quindi di una nuova statua non se ne capisce proprio la necessità.
Inoltre, come avevo già avuto modo di scrivere, queste celebrazioni che, a tutti i costi, cercano di ingrandire l’importanza storica del gesuita, mi paiono francamente eccessive.
Comprendo che si festeggino personalità importanti, per convenzione, nel paese natale anche se (come nel caso di Matteo Ricci) NON esiste alcun legame tra il personaggio e la città (che ha lasciato da bambino).
Ma cercare di ingrandire l’importanza di Matteo Ricci per per la chiesa e per la città di Macerata è un’oprazione francamente molto discutibile.
Fino a 2 anni fa la stragrande maggioranza dei maceratesi poco-nulla sapeva del gesuita, a testimonianza che (se fosse stato così importante) ci sarebbero state prima mostre, incontri, discussioni… Insomma l’interesse intorno al personaggio sarebbe stato di gran lunga antecedente alla ricorrenza.
Inoltre, continuare a fare finta che è una fighura importante per i cinesi, è comntinuare a distorcere la realtà.
E’ importante per i cattolici cinesi (delle grandi città, poichè non credo che nello sperduto villaggio si sappia chi cavolo sia) ma numericamente i cattolici cinesi sono il 2 di coppe a briscola quanto comanda bastoni.
Inoltre non mi sembra nemmeno che per la Chiesa di Roma sia un personaggio così fondamentale perchè, nemmeno a livello clericale, vi è stato mai un grosso interesse fino a poco più di 2 anni fa.
Ridicolo poi cercare, in ogni modo, di raffiguare Matteo Ricci quasi allo stesso gradino (di importanza) di San Francesco, cosa che da oramai 1 anno si sta cercando di fare in tutti i modi….
Il Vescovo ha indicato da tempo lo scultore che dovrà realizzare l’opera: Cecco Bonanotte. Ritengo che più dei costi ci sia da valutare il peso dell’opera in quanto piazza Vittorio Veneto è stata inspiegabilmente svuotata grazie ai contributi della ricostruzione post-sisma. Spesso i fondi pubblici o di fondazioni bancarie, se utilizzati impropria, contribuiscono più a distruggere che a conservare gli edifici pubblici.
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/cronaca/2010/02/18/294329-statuta_padre_ricci.shtml
Come non essere d’accordo con Massimilinao Bianchini vista la spaventosa spesa (600mila euro!!).
Vorrei ricordare a tutti che mille problemi sono nati e sussistono per il restauro e riposizionamento del meraviglioso orologio della nostra torre civica completo di bellissime figure in movimento che sicuramente rappresenterebbe un’attrattiva turistica maggiore rispetto ad una statua (il grande P.M. Ricci attrae turismo anche se non ha una statua).
Dovrebbe essere il ragionamento di tutti, visto che per trovare 120mila euro per le scuole sono stati fatti i salti mortali.
Eppure c’è chi spingerà questa operazione adducendo magari che i soldi arriveranno da associazioni e fondazioni varie.
Ma queste fondazioni dove prendono i soldi? Questi soldi non hanno anche loro delle priorità “etiche” cioè non è più logico donarli per ambulanze (come è stato fatto) e per emergenze sociali piuttosto che farci costruire una statua?
Aggiungo che come cittadino vorrei essere informato sul dettaglio delle spese che portano ad un preventivo a dir poco “pazzesco”. Abbiamo artisti locali che probabilmente per la sola soddisfazione di farlo, potrebbero togliere un paio di zeri!!!
600.000 euro per una statua?????? ma stiamo scherzando??? in quali tasche vanno a finire quei soldi???
Debbo fare un distinguo su artisti locali e non.
Credo convintamente, infatti, che gli artisti – se tali – siano patrimonio dell’umanità e non di un campanile. Anzi, continuare a ribattere sulla tematica geografica (come su quella generazionale, per esempio) finisce solamente per dare cittadinanza alla cattiva arte.
In tal senso, sono fermamente contrario anche all’incarico ad artisti locali solo perché potrebbero chiedere di meno: si tratta a mio dire di un criterio non condivisibile, almeno quanto quello che stanzia una cifra a cinque zeri come emolumento di un artista, quantunque bravissimo (e questo, soprattutto, in tempi di crisi nera).
E’ un problema che sento pressante anche in campo letterario e che, per questo, mi chiama – in un certo senso – in causa.
Un artista non solo bravo, ma con una cifra stilistica unica (altrimenti rientriamo nell’artigianato di ottima fattura, mentre l’arte è un’altra cosa…), non ha prezzo. Che prezzo potrebbe avere una scultura inedita di Michelangelo? Che prezzo un inedito del recanatese Leopardi rispetto a un inedito di Foscolo? Si può comprendere, semmai, che l’inedito da realizzare necessiterebbe di spese accresciute nel caso della scultura per l’acquisto dei materiali (rispetto a carta e inchiostro per i poeti); ma al di là delle spese vive, le opere dell’artista (come dello scrittore) sono impagabili. Misurarle quantitativamente significa sminuirle. Si può e si deve, invece, misurarle qualitativamente (le opere, non gli autori): un’idea potrebbe allora essere quella di un progetto nazionale/internazionale con una giuria nazionale/internazionale, aperto davvero alla partecipazione di tutti.
Se poi non vi fossero cifre astronomiche da stanziare, potremmo – mi si perdoni l’idealismo di ritorno… – verificare anche la “passione” degli artisti: passione nel senso latino del verbo “patior – patiri” e non solamente in quello italiano di un amoroso entusiasmo, per giunta assai “sonante”…
Applicando l’efficace metodo a qualunque comparto dell’arte e della cultura (non solo in tempo di vacche magre, cioè…) forse riusciremmo meglio a discernere.
Cecco Bonanotte è l’artista piu’ indicato per realizzare un’opera per Padre Matteo Ricci. Sia per aver già lavorato su temi religiosi e legati all’Uomo (basta vedere la Porta dei Musei Vaticani) sia per il suo legame profondo con l’Oriente.
Capisco che il costo sia considerevole, ma se si vuol lasciare un segno come intende fare il nostro Vescovo non si puo’ affidare un lavoro di tale importanza a una qualsiasi persona. E mi stupisco come Massimiliano Bianchini, nostro assessore alla cultura per dieci anni e che apprezzo, possa ridurre un’opera d’arte a un mero valore economico.
Cecco Bonanotte, di cui ammiro anche la Porta del Museo di Luxembourg a Parigi, ha la sensibilità necessaria per interpretare al meglio Padre Matteo Ricci.
Se il tuo vescovo vuole lasciare un segno che se lo paghi (ma con i soldi suoi non con quelli della diocesi o della cittadinanza), tanto più che stasera in ossequio a sorella povertà è a cena con il Rotary & C. http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1061601
Sta scritto “è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno dei cieli”
Concordo.
Anche se ho visto che ci sono tanti che spingono il cammello, ma non vuole passare.
Invece chi ha un conto allo IOR sembra passare nella corsia preferenziale…
600.000 euro per una statua?
Torno da Londra con 4 alcolizzati di diverse nazionalita’ a voi la scelta e ve ne faccio fare due al 20% della vostra.
Pagamento in 5 anni a tasso zero.
Statue,scale mobili…………ma avete mai pensato seriamente di andare a lavorare?
Se è il vescovo che la vuole, se la paghi, o almeno, inizi a pagare l’ICI.
Questa storia dimostra chiaramente che non è vero che non ci sono i soldi nelle amministrazioni, ma che ci sono solo per certe cose… o per certe persone!!
La gente di Macerata parla e non sa niente di arte, poi i politici li portano in giro. allora cercando nei siti d’arte levalutazioni per artisti famosi per opere di 52 cm si leggono valutazioni da 1000 a 4000 euro, gente che cmq espone alle biennali. 52 cm cmq è poco, ma la sproporzione è davvero molta. Io per 5000 euro una statua di uno che ha esposto alla biennalela la farei fare, anche 10.000 euro tò, però 600.000 magari è un artista strafamoso che ci viene gente da tutto il mondo poi, non è da sottovalutare quandi eh! ^_^
Ha ragione Bianchini, mi rimangio tutto dopo aver letto l’intervento di un architetto che parla di bozzetto, dimensoni e artista. Spesa eccessiva anche se 3MT è molto alta e l’artrista è di buona fama (Cecco Bonanotte appunto), il gioco non vale la candela.