di Alessandra Pierini
Gli inconfondibili volti di Mastro Lindo e della massaia del dado Star insieme sullo stesso cartellone pubblicitario. Sui manifesti formato gigante non ci sono né detersivi né prodotti alimentari né un messaggio pubblicitario che possa svelarne il significato. L’unico indizio è il logo della Camera di Commercio di Macerata. Così la pubblicità teaser torna nelle strade maceratesi.
Avevamo già parlato di questa tecnica promozionale, volta a stuzzicare i passanti, per la campagna pubblicitaria curata dalla Mirus per lo Sferisterio Opera Festival. A giugno infatti erano apparsi in città cartelloni che rappresentavano un volto di donna accanto alla scritta “C’è qualcosa nell’aria” e dopo 15 giorni si era svelato il messaggio finale “Sferisterio, senti che aria”. Questa volta però la Mirus non c’entra niente: «Non abbiamo studiato noi questa campagna ma siamo contenti che la Camera di Commercio abbia apprezzato questa tecnica, criticata da molti ma secondo noi innovativa e capace di attirare l’attenzione.»
La questione resta aperta: perché la Camera di Commercio ha scelto una pubblicità teaser? A chi avrà commissionato la progettazione? E soprattutto cosa vorrà promuovere con i suoi testimonial d’eccezione Mastro Lindo e Miss Star? Negli uffici della Camera di Commercio c’è il massimo riserbo. Nessuno vuole rischiare di rovinare l’effetto sorpresa. Bisognerà ancora attendere qualche giorno per sapere l’evoluzione della storia per immagini dei due protagonisti. Intanto il segretario Mario Guadagno si lascia scappare qualche elemento: «E’ una campagna diffusa su tutto il territorio regionale e volta a sottolineare il valore del brand. Possiamo solo dire che l’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con il mondo accademico.»
Attendiamo di conoscere il seguito, intanto, grazie a questi cartelloni, Mastro Lindo e la massaia Star ci sembrano un po’ più maceratesi.
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Se magari il Presidente Bianchi potrebbe spiegarci che fine ha fatto e sopratutto che cosa ha fatto l’Accademia.Grazie
Ma che vor dì su commnentu? De quale Accademia parlà sta signora? mica so capito io!
Propongo l’utilizzo dell’Orsetto Coccolino come animale domestico della coppia Lindo-Start che potrebbero concludere il quadretto di famiglia ideale adottando il bambino Ciripiripi Kodak e vivere in armonia nella casa del Mulino Bianco. Rappresenterebbero la quintessenza della felicità commerciale.
PS: ma Mastro Lindo e la signora Star sono 2 tra i milioni di fortunati che hanno potuto usufruire dei nuovi posti lavoro generati dal governo B.? Votano anche loro?
Caro Catilina voglio dire che la Camera de Commercio ha finanziato un’accademia, l’Adam, che a macerata non c’era bisogno visto che c’abbiamo quella di Belle Arti… che cosa ha portato a Macerata? Niende..
Ahhh adesso so capito! l’ADAMME quelli che ha fatto Macerata Spitale, lu gruppu de giovani rtisti mageratesi che fa conosce la città in giro per l’Italia e il mondo. Scì, scì adesso ho capito. Bè me sa che non la penzo come te cara patrizia (un nome a me caro in quanto anghe io patrizio). Secondo me l’Adamme è na cosà imbordande in cambo curdurale. Come mai ce l’hai co sì giovani ardisdi Patrì? spiegamen meglio che io so vecchiu e non me reccapezzo tando. E po’ scusa ma veramende me pare che L’Adamme è na cosa de produzione curdurale mentre l’Accademia de BBelle Arti è una struttura statale, finanziata morto bene e che soprattutto ha come scopo quello de fare formazione, mica produrre curtura. Urdima cosa; de Accademie a Magerada ce ne sta diverze, e me pare de capì che quessi vardasci de Adamme fa più riferimendo a quell’antra Accademia, quella dell’incantenati. SE chiama cuscì, me pare. Ossequi ossequiosi cara patrizia malavasi. Evviviva li giovani ardisti. non ze ne pole più de se facce vecchie.
Eh sci che ciaveamo bisognu de n’ardru carrozzò, e pò seri è gioane?Catilì più che vecchiu me pari un pò de parte.
Che ha fatto ste state si gioinotti, chi ha portato…io non so sentito cosa. L’Accademia de belle arti non produce cultura? Ma che dici? E poi sò sendido che quessi ha già finito lesperienza. Dimmelo tu che si più ardendro che fine ha fatto…che funziona solo l’estate?
Personalmente trovo poco edificante questo parlare in dialetto…che poi dialetto non è!!
E’ vero che questi forum devono avere dei limiti legati alla decenza, al rispetto delle opinioni altrui e all’uso di linguaggi puliti ma non sarebbe male che evitassimo anche commenti come quelli di Catilina o di Patrizia che sviliscono la trattazione di un tema e ne reprimono serietà e profondità.Chiedo scusa per l’intromissione ma ho trovato il tutto un pò svilente.
Posso essere d’accordo con Patrizia sull’inopportunità di questa accademia maceratese ma aver espresso un pensiero in quel modo triviale ne legittima l’allontanamento.
Chiedo scusa per l’intrusione ma alcuni amici mi hanno segnalato il link di questa discussione. Non entro nel merito della questione, per l’Adam parlano i fatti e gli amici di Cronache Maceratesi ne sanno qualcosa. Però voglio chiedere alla signora “Paola Malavasi” se esiste davvero, dato che non è stato possibile riscontrare un suo reale profilo facebook. Mi auguro di poterla incontrare presto e confrontarmi con lei anche sulla mia età (giovane o vecchio?) che comunque è di 39 anni forse portati male. Se non fosse possibile incontrarla di persona mi sorgerebbero alcuni gravissimi dubbi sulla sua reale esistenza e allora sarebbe di una gravità enorme e segnalo la cosa anche alla redazione di Cronache Maceratesi. Paola Malavasi è stata un’ottima poetessa; Paola Malavasi è morta a Venezia nel 2005 a 40 anni. Nel caso ci fosse omonimia, come ripeto ci si può incontrare e discutere sorridendo, ma se così non fosse ci troveremmo davanti ad un’azione di una grettezza e di un macabro degno solo di una persona con gravi problemi psichici.
Mi chiamo Patrizia no Paola!
E perchè offendi?No ho problemi psichici e l’età era riferita al fatto che non c’ai ventanni.Per me quelli so giovani
Io ho detto solo la mia che secondo me non cera bisogno di un altra accademia a Macerata.
Comunque….se ti innervosisci!
Cara Patrizia come si evince dal tuo commento, dall’utilizzo dei puntini di sospensione, dal mancato rispetto degli spazi e dall’esclamativo finale, qui l’unica nervosa sei tu. Non era mia intenzione offenderti, anche perchè trovo molto bello interagire con chi ha problemi psichici, ma se permetti qualche dubbio sulla tua identità lo conservo. Detto questo resto in attesa di incontrarti per poter discutere e confrontarsi su quanto hai scritto, sempre se esisti davvero. Sorridendo, sempre sorridendo.
Per anni l’Accademia di Belle Arti non ha certo navigato/brillato per tanti motivi.
Pochi iscritti, difficoltà nel reperire finanziamenti, presumibilmente non sempre la dirigenza all’altezza, poca intereazione con la città…
Francamente di un’altra isituzione culturale, quasi doppione della prima, in questa stagione di non brillantissima economia non è che proprio se ne sentiva così urgentemente bisogno.
Ed allora val la pena di chiedersi: perchè, invece che sostenere (anche finanziariamente) l’esistente -magari ampliandone l’offerta culturale- se ne crea un’altra????
Una delle possibili risposte, che con la Cultura nulla c’entra, è che se investo nel “giochino” di un altro avrò un peso marginale, ma se il “giochino” è tutto-solo-esclusivamente mio sarò io a gestire.
Quindi una delle possibili risposte (che con la Cultura nulla c’entra) è economica: io cerco finanziamenti, io cerco risorse, io non delego a nessuno e quindi la progettualità resta tutta in mano mia.
Questo comporta, inevitabilmente, che il nuovo -per farsi strada- dovrà trovare qualche eccellenza ed emergere (e relegare in secondo piano l’esistente) poichè, altrimenti, si rischia di avere due mezze locomotive (l’esistente ed il nuovo) che arrancano in salita, invece di averne una sola (nuovo e esistente assieme) che potrebbe filare spedita.
Ma di eccellenze non mi sembra di vederne molte all’orizzonte, ma sarò io che con la mia cultura fasulla vedo molto poco…
Quindi, se si sarebbe voluto far del bene alla Cultura cittadina nel senso pià amplio ed alto del termine, il nuovo avrebbe dovuto avere l’umiltà di collaborare ed intereagire con l’esistente mettendo da parte il problema economico.
@ GIANFRANCO Bravissimo, se si vuole veramente qualcosa si investe su quello che già ce e si potenzia non sono riuscita a spiegarmi ma condivido in pieno.
@SERI guardi forse non sarò una letterata come lei ma non mi sarei permessa di fare riferimento a delle malattie mentali per offendere qualcuno che motivo avrei di essere nervosa se non sono chi dico di essere?
Dopo il ragionamedo di Cerasi spiegace tu che fine farà l’Accademia. Non potevate darli a quella di Belle Arti che a una storia importante?
Di buon grado e con la necessaria tranquillità tento di dover dire la mia rispetto all’Adam che rappresento. Il progetto Adam è totalmente diverso rispetto a quello che avete in mente e ne deduco che non lo conoscete con la dovuta specificità. L’Adam è un gruppo di artisti e intelletuali (23 ad oggi con date di nascita variabili dal 68 al 84)che ha scelto a gennaio dello scorso anno di mettersi insieme e di lavorare insieme con lo scopo di valorizzare il territorio e se stessi. Potete verificarne i curricula e la produzione dei primi 10 mesi di Adam sul sito di Adam http://www.adamaccademia.com .
Ciò che ci si ostina a non voler capire (e secondo me in questo c’è un po’ di malafede, spero inconscia) è che Adam non è e non sarà mai un doppione dell’Accademia di Belle Arti ma tutt’altro. L’Accademia di belle arti è una importantissima istituzione cittadina ma non ha gli stessi scopi dell’Adam. Nell’Adam ci sono registi cinematografici e teatrali, musicisti classici e pop, ci sono filosofi, poeti, ed attori. Ovviamente ci sono fotografi, pittori scultori ed esperti in teconologia digitale. Insomma basta poco a comprendere l’enorme differenza che c’è tra Adam ed Accademia di Belle Arti. A me sembra, e di questo me ne dispiaccio, che la questione che voi (Gianfranco e Patrizia Malavasi) ponete è legata ad una esclusiva questione economica. Spero non sia così, sarebbe lesivo delle vostre intelligenze che reputo comunque di spessore, sempre se Patrizia Malavai esiste. Insomma, sorridendo di nuovo vi chiedo se alla fine si finisce sempre a parlare di soldi? perchè non ci confrontiamo sull’impatto sociale che la poesia ha su questa città? (vi invito a venire l’8 novembre alla terza serata della Tribù dalle pupille ardenti nei locali del sestante). Perchè non ci confrontiamo su come potenziare le eccellenze culturali che Cerasi non vede (ma non le vede perchè non le vuole vedere e anche perchè se non si offrono opportuntà a chi si occupa di cultura e vive in questo luogo inevitabilmente il soggetto in questione è costretto, come molti, a formarsi e praticare la sua arte in luoghi diversi da questo). Conclusione, per me definitiva, poi non intervengo più: State criticando 23 eccellenze maceratesi (che presto aumenteranno come da statuto Adam) perchè a questi 23 è stata data una possibilità? Ripeto, incontriamoci e parliamone.
Tenendo presente che alcuni dei “soci” dell’Accademia li conosco personalmente e ne riconosco l’impegno, la sperimentazione e il lavoro continuo a ritenere sbagliato, dal mio personalissimo punto di vista, l’approccio.
Teniamo però presente che il mio intervento è esclusivamente da non-poeta e non-filosofo, molto terra terra poiché mi sento, come dice Guccini, “eterno studente perché la materia di studio sarebbe infinita
e soprattutto perché so di non sapere niente”…
Si finisce sempre a parlare di soldi parchè è ben difficile distinguere l’eccellenza quando poi si fa commistione tra città e persone e quando, tramite il veicolo della cultura cittadina, poi vi è un frutto molto personale.
Io trovo molto riduttivo e fuorviante ritenere che la cultura (in tutte le sue manifestazioni, artistiche e o meno)cittadina possa trovare giovamento da un eventuale eccellenza nata in città.
Poiché John Lennon, un esempio a caso, ha sicuramente lasciato un’impronta indelebile nella storia, non solo musicale, ma non mi sembra abbia dato poi così gran lustro alla città di nascita, se non sotto il profilo di un certo turismo (anche se poi i “luoghi” dei Beatles ne sono molti di più a Londra che a Liverpool).
Pertanto se domani avessimo, in città, un Picasso o un Montale non è che la città di Macerata avrebbe “punti in più sotto il profilo culturale” se non, eventualmente e di riflesso post mortem dell’eccellente, sotto il profilo di convegni, mostre, ricorrenze.
E sebbene il tessuto sociale, la propria storia, la propria città possa essere un punto di partenza è altrettanto vero che poi l’eccellente (sempre se lo avremo) avrà nel suo background altre 100 cose, 1000 esperienze, 10.000 libri e un universo di intereaz<ioni umane che, con la città di Macerata, non c'entrano un fico secco.
Ed è qui altro motivo fuorviante e riduttivo pensare che la città, e solo la città, formi l'artista o il cantante o il filosofo.
Ma per tornare a monte del discorso (chissà poi perché sempre a monte e mai a valle), come si diceva una volta, credo che l'unione delle diverse esperienze e ricerche avrebbe, a mio avviso, potuto creare un diverso caleidoscopio di progettualità e di idee mentre ora mi sembra che ci siano "2 convergenze parallele" dirette alla stessa stazione ma che (per mille motivi) rischiano di non incontrarsi mai, se non di sfuggita e per sbaglio e comunque con il rischio di parlare lingue diverse.
per Seri: scrivo quindi esisto se sei un filosofo dovresti discutere delle idee non delle perzone.Io ti chiedo il programma dell’Adam e tu mi parli di questa tribù che non so neanche che e.
Io sono contenta che si da la possibilità a 24 perzone di fare qualcosa ma siccome avete preso tanti soldi possiamo sapere almeno il progetto?sennò fate la fine di tuto in gioco.Un estate s’è sparati tutti i colpi e poi più niente.se deve venì la gente a presentà i suoi libri dovrebbero loro pagare .Ecco perchè dico che era meglio co si soldi fare qualcosa di veramente mportante per la città e pensare ad avvicinare i ragazzi alla poesia e alla cultura sennò ve la dite e ve la cantate fra voi e basta.