di Andrea Busiello
Arrivare a 500 presenze in carriera è un traguardo gratificante, a prescindere dalle doti tecniche e dalla categoria in cui si è giocato. Sabato a Castelraimondo ha raggiunto questo traguardo Giammarco Polizzi, valoroso difensore ormai 36 enne in forza alla Settempeda. Noi di Cronache Maceratesi lo abbiamo ascoltato per ripercorrere un pò tutti i passi della sua carriera agonistica, dall’esordio ai gol più belli senza dimenticare gli allenatori che lo hanno allenato, i compagni di squadra ed i risultati conquistati in questo lasso di tempo.
Salve Polizzi: arrivare a 500 presenze in carriera è un risultato storico…
“Si, è davvero un risultato incredibile. Sono felice della mia carriera da giocatore. Arrivare a 500 presenze fino a qualche tempo fa mi sembrava utopistico ed invece ci sono arrivato: sono felice”.
Si ricorda il suo esordio in prima squadra?
“Certo. Avevo 14 anni, era il 1988 e si giocava Macerata Calcio-Loreto, io ero con il Macerata Calcio e lì ci fu il mio esordio in Prima categoria, un’emozione fortissima. Ancora ricordo quel giorno magnifico”.
Il suo primo gol?
“Sangiustese-Ostra Vetere 1-1 nel campionato d’Eccellenza. Realizzai il pareggio della Sangiustese al 90′, anche questo è un bel ricordo che mai dimenticherò”.
E’ stato allenato da diversi mister: ne ricorda uno in particolare?
“Sergio Calcabrini. E’ stato il migliore che ho avuto, siamo simili di carattere e per questo ci capivamo al volo”.
Qualche episodio curioso che le viene in mente in questi anni da calciatore?
“Quello che ricordo con maggiore soddisfazione è sicuramente la vittoria del campionato di Promozione con l’Elpidiense Cascinare nella stagione 2006/07”.
Quest’anno il suo obiettivo è quello di portare la Settempeda in Prima categoria: ci riuscirete?
“Farò di tutto per portare la Settempeda in Prima categoria. Questa è l’ultima stagione da giocatore per me e voglio chiudere in bellezza. Ripeto, voglio assolutamente portare la Settempeda in Prima categoria quest’anno”.
E quando appenderà le scarpette al chiodo cosa farà?
“Bella domanda alla quale non so cosa rispondere. Di sicuro voglio rimanere in questo ambiente, non so se nelle vesti di allenatore o dirigente ma il calcio è la mia passione. Sarà dura farne a meno da giocatore”.
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