Ha avuto inizio ieri, lunedì 4 ottobre, il corso “Operatore commercio estero” presso l’Università degli Studi di Macerata – Palazzo Compagnoni delle Lune.
Il corso, che prevede 400 ore di lezione ed esperienze formative e di stage in azienda e all’estero in Germania e in Belgio, è organizzato da Confindustria Macerata con il finanziamento della Provincia tramite il Fondo Sociale Europeo. Sono previste inoltre collaborazioni e testimonianze di esperti dell’Ice – Istituto per il Commercio Estero e dell’Istao di Ancona.
Nella giornata di avvio del corso è risultato rilevante l’intervento del Dottor Pier Alberto Cucino, il funzionario dell’Ice Roma che ha sottolineato l’impegno dell’Istituto nel sostegno alle imprese, in particolare al territorio marchigiano particolarmente orientato all’estero con oltre l’80% della produzione dei settori moda. L’Ice già da tempo elabora progetti formativi e specialistici sul commercio estero, ed anche in questo caso ha dato il suo supporto per sostenere l’esperienza che gli allievi affronteranno durante il percorso formativo.
Il vice-presidente di Confindustria Macerata delegato per l’Internazionalizzazione Luca Guzzini, ha sottolineato l’importanza della formazione per lo sviluppo economico delle aziende, precisando che “l’azienda non ha valore senza le proprie risorse umane che, se adeguatamente formate, producono un prezioso valore aggiunto per la crescita dell’impresa e la sua capacità di competere in un mercato sempre più complesso e globale”.
Il preside della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Macerata Prof. Francesco Adornato è intervenuto ribadendo l’impegno dell’Università nei confronti del territorio e nei confronti delle imprese. L’Università è impegnata in particolare con il Master in “Relazioni Internazionali” ed con il progetto “Incoming” ad altre attività formative specifiche realizzate in collaborazione con Confindustria Macerata finalizzate alla creazione di competenze e validi riferimenti internazionali preziosi per l’internazionalizzazione delle imprese locali
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Ancora un ennesimo corso che non darà il posto di lavoro a nessuno.
Visto che il corso è organizzato dagli industriali ma il finanziamento è della Provincia tramite il Fondo Sociale Europeo (quindi lo paghiamo tutti noi) quali impegni si prendono i vari Guzzini ecc.? Quello di assumere almeno il 50% degli idonei, o il 30% o sono lì solo per farsi pubblicità?
E poi la Gelmini vuole privatizzare le università! Se lo stile è questo andiamo bene: il pubblico paga e il privato decide…
@Angeletti
Come al solito il massimo del risultato con il minimo dello sforzo.
Visto che il pubblico sembra finanziare cose inuitili:
stavo pernsando di organizzare un corso (in loco) specializzato sul turismo nelle Maldive (Resort extralusso, ovviamente).
Oppure un corso sulle possibilità economiche Italia/India (in India ovviamente, catena Oberoi).
O ancora potrei chiedere un finanziamento (a fondo perduto, come ovvio che sia) per portare una 50 di persone in giro per il Mondo (scambi culturali, ovviamente) con la nave -dura solo circa 3 MESI- (cabine minisuite esterne, ovviamente, poichè dobbiamo stare comodi)
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Certo è che, se deve essere questa la sinergia tra privato (che riceve senza dare nulla) e pubblico (che paga a fondo perduto), meglio che simili iniziative non vengano più fatte….