di Alessandra Pierini
Massimo Montesi e Roberto Broccolo sono i due candidati alla Segreteria Provinciale del Pd. Le candidature ufficiali sono state presentate ieri e la votazione è prevista per il 31 ottobre quando gli iscritti maceratesi saranno chiamati a scegliere. Nei giorni scorsi Broccolo, “franceschiniano”, sindaco di Urbisaglia, aveva risposto agli appelli all’unità del partito dichiarandosi disponibile a fare un passo indietro sulla candidatura ma questo non è bastato a far convergere le preferenze su un unico nome.
A distanza di poche ore dall’ufficializzazione delle candidature, Massimo Montesi, “bersaniano” e aspirante sindaco di Matelica alle ultime elezioni, ha convocato una conferenza stampa per presentarsi. «Oggi il Pd è un partito diverso rispetto a quando è nato – ha detto Montesi – non è rappresentato da un unico leader ma da dirigenti competenti e carismatici, ora deve diventare anche un partito utile alla società che affronta problemi concreti e che sia forte e riconoscibile. La divisione non serve, io mi sento molto unitario e l’unità può essere raggiunta anche con il confronto purchè sia fatto sui temi» Nel documento congressuale “Prepariamo giorni migliori per la provincia di Macerata e il Pd” condiviso e sottoscritto dagli iscritti al PD della provincia di Macerata con il quale si sostiene la candidatura di Massimo Montesi, un punto importante è rappresentato dalle elezioni provinciali del prossimo anno.
Quali le novità in ambito locale? «In provincia – spiega Montesi – dobbiamo rinnovarci rispetto al passato, dobbiamo superare i problemi e costituire un’alleanza che ci permetta di vincere unendoci anche a forze nuove. In Provincia il partito così com’è non può rappresentare tutti, a livello nazionale c’è un partito l’Udc che è molto vicino alle nostre posizioni e il nostro primo obiettivo è governare i territori. Il modello regionale ci piace e cercheremo di ripeterlo, anche lavorando sul nostro partito.» Secondo Montesi questo non vuol dire escludere la sinistra: «Noi non vogliamo marginalizzare nessuno. Forse qualcuno si vuole autoescludere ma non siamo noi a porre il problema.»
Sostiene la candidatura di Massimo Montesi anche l’assessore regionale sSara Giannini: «Il Pd è la forza più grande del centro sinistra. Qualcuno ha pensato che la discussione su temi concreti fosse sintomo di divisione ma il partito non esiste senza confronto. Dobbiamo invece confrontarci col territorio e con gli iscritti perché i nodi che non si sciolgono vengono al pettine sempre durante le elezioni. Il congresso è un momento di crescita per il partito e io ho firmato il documento che abbiamo condiviso con molti iscritti perché credo che dobbiamo costruire un partito autonomo e autorevole che non sia figlio politico di nessuno e che in vista delle provinciali sia in grado di stringere alleanze Per questo abbiamo bisogno di un segretario autonomo che se ne occupi a tempo pieno. Un passo indietro da parte di chi dal partito ha avuto tanto, e io sono una di questi, è doversoso.»
Presente anche Daniele Salvi, Organizzatore Regionale del Pd.
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Forse c’è qualcosa di diverso. Non dalla scuola di partito, ma dalla faticosa esperienza nella gestione dei problemi locali sta gemmando qualche seme di speranza? Bella contesa tra le due scuole. Chi vincerà il Palio?
Non conosco Broccolo, ma mi dicono che è persona degna. Invece, conosco bene Massimo Montesi E SO che è persona assolutamente degna. Il fatto che ci siano due persone serie a confrontarsi per la Segreteria Provinciale attenua in parte il fatto che il mio appello alla unità, non solo formale, del PD provinciale sia rimasto lettera morta. Anzi, qualcuno si è addirittura spinto a dire che è stato troppo tardivo, come se la “colpa” fosse di chi ha deciso troppo tardi di esprimere tale esigenza di unità…..le stranezze della politica!
Al di là di ciò, apprezzo le affermazioni di Montesi che, riportando a realtà l’uso un pò distorto che del documento dei “50” (che sul punto poteva essere scritto meglio…) è stato fatto in merito alla strategia delle alleanze, ha chiarito che “non vogliamo marginalizzare nessuno”. E’ la manifestazione di una chiara volontà inclusiva (salvo autoesclusioni) che è esattamente ciò che tutti (indipendentemente da chi vincerà il Congresso) saranno costretti a cercare di fare se si vorrà provare seriamente a vincere le elezioni provinciali che (forse) si terranno…..ovviamente sperando che nel frattempo l’UDC (o una parte rilevante di essa) non ritorni nell’alveo del centrodestra….