“Chi non ha avuto il coraggio di fare delle scelte non si lamenti adesso scaricando le proprie responsabilità sugli altri: è questo in estrema sintesi il pensiero del presidente del Cosmari, Fabio Eusebi, in merito ai ricorsi dei Comuni contro il Cosmari in relazione agli aumenti tariffari che interessano esclusivamente i comuni che non hanno avviato il porta a porta, e che di conseguenza si trovano molto al di sotto del limite minimo di legge fissato ad oggi al 45%.
“E’ necessario” afferma Eusebi “chiarire alcuni aspetti rappresentati con poca chiarezza e obiettività. Va evidenziato innanzitutto che i Comuni che hanno fatto opposizione in sede amministrativa sono, allo stato attuale, Macerata, Cingoli e Pollenza e quindi 3 Comuni dei 57 della nostra provincia. Tutti gli altri si sono espressi con chiarezza e convinzione in favore della proposta di delibera presentata dal cda Cosmari relativa alla nuova tariffa 2010 che incentiva economicamente i comuni più virtuosi nel differenziare. Tale impostazione deriva da decisioni assembleari che da anni mirano ad incrementare i livelli di raccolta differenziata attraverso il porta a porta, sistema di raccolta che i Comuni sono continuamente incentivati dalla stessa Regione Marche ad adottare (l’ultimo provvedimento di qualche giorno fa con cui sono stati assegnati gli incentivi per la messa a norma dei Centri di raccolta comunali solo a quei comuni che hanno attuato la raccolta porta a porta di almeno una tipologia di rifiuti). Va inoltre rilevato che tutti i Comuni che effettuano oggi la raccolta tramite il sistema “porta a porta” hanno sostenuto negli anni di avvio del nuovo servizio costi sensibilmente maggiori rispetto a chi oggi ricorre contro la nuova tariffa ma va anche messo in evidenza, ed è cosa non da poco per le amministrazioni che governano, che tali comuni si sono assunti i rischi politici e amministrativi della sperimentazione sul loro territorio di un nuovo sistema di raccolta innovativo e complesso che oggi è diventato sicuro e privo di rischi per chi volesse avviarlo ora perché già sperimentato. Dunque merito a chi ha avuto coraggio, ha compreso la portata ambientale dell’iniziativa e la sua necessità alla luce della difficoltà di reperire nuovi siti discarica ed è andato incontro a maggiori costi nella fase iniziale di avviamento. E’ questa la sostanza del problema, chiarissima sotto ogni aspetto è difficile da confutare visto che sino allo scorso anno i maggiori costi li hanno sostenuti, paradossalmente, proprio i comuni più virtuosi che raccolgono “porta a porta”. E’ necessario inoltre ricordare che il rispetto del limite minimo di legge previsto al 45% consente comunque vantaggi tariffari per l’abbancamento in discarica anche ai Comuni che si trovano molto al di sotto di tale limite a causa dell’abbattimento in termini assoluti (minori RSU in discarica) e di riduzione della tassa di conferimento in discarica per il fatto che la stragrande maggioranza dei comuni ha superato di gran lunga il limite di legge (siamo ad oggi al 62% di media). Va chiarito che in questo contesto non è certamente addebitabile alla sola discarica di Fermo la necessità di copertura del bilancio, in quanto se è vero che dall’utilizzo della stessa discende comunque un incremento dei costi dovuto per lo più al maggior equo indennizzo e trasporto, è anche vero che molte altre voci concorrono allo sbilancio nei termini noti, per cui si è reso necessario attuare la politica tariffaria in questione”.
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ll fatto paradossale è che nella città di Macerata, un’imbarazzata Amministrazione, ha deciso di sperimentare la raccolta differenziata (“all’americana”…così l’hanno chiamata sui giornali!?) dal 20 agosto nella zona “produttiva” di Sforzacosta e nella frazione di Piediripa; ma che senso ha sperimentare una pratica avviata e ben collaudata dalla maggior parte dei Comuni della Provincia? Va anche ricordato che la raccolta differenziata funziona bene su aree vaste e non su singoli quartieri dove il cittadino ha la possibilità di buttare i rifiuti nei cassonetti poco distanti dove la raccolta differenziata non è prevista. Non solo non funziona se effettuata solo in un singolo quartiere, ma la raccolta differenziata senza una previa attività di sensibilizzazione nei cittadini sui vantaggi economici e ambientali che questo tipo di raccolta comporta, non conduce a risultati soddisfacenti. Senza una giusta informazione, la raccolta differenziata diventa per il cittadino solo una complicazione quotidiana. Perché differenziare è prima di tutto una questione etica e culturale: una gestione sbagliata dei rifiuti non solo grava economicamente sulle spalle dei cittadini ma danneggia l’ambiente. Per questo la sperimentazione proposta dal Comune di Macerata è solo un modo per perdere tempo perché quello che manca realmente è una vera strategia per la raccolta dei rifiuti. Dobbiamo arrivare a situazioni di emergenza per renderci conto che è una scelta obbligata avviare la differenziata? Aspettiamo l’indignazione dei cittadini per operare una scelta concreta in tal senso? Lo ripetrò fino a perdere la voce in Consiglio, finchè l’Amministrazione non deciderà di affrontare seriamente il problema!
IL PROBLEMA A MACERATA SI CHIAMA SMEA .
LEI SAPRA’ CERTAMENTE CHE NON RISOLVENDOLO IN TERMINE TECNICO-ECONOMICO- PRATICO NON SI ARRIVERA’ MAI ALLA DIFFERENZIATA MODELLO COSMARI.
NON A CASO I COMUNI CHE HANNO FATTO OPPOSIZIONE MACERATA POLLENZA CINGOLI SONO SERVITI DA SMEA ,CHE CON TUTTO IL RISPETTO PER L’AZIENDA NON E’ OGGI STRUTTURATA PER IL PORTA A PORTA MODELLO COSMARI.
QUINDI??????
TROVATA LA CAUSA RISOLTO IL PROBLEMA.
AHHH…. DIMENTICAVO SEMPRE CHE SI VOGLIA…….
P.S. LA “SPERIMENTAZIONE” COSIDETTA’ A PIEDIRIPA E’ UN AUTENTICA PAGLIACCIATA POICHE’ BASTA SPOSTARSI DI APPENA 500 MT E SI TROVANO ANCORA I CLASSICI CONTENITORI. E POI COME GIUSTAMENTE SOTTOLINEA LEI NON C’E’ UN BEL NIENTE DA SPERIMENTARE.
C.S.
La raccolta differenziata Macerata la dovrebbe fare , non iniziarla a sperimentare.
Come ex abitante di Sforzacosta vorrei tuttavia ricordare al presidente del Cosmari che da anni chi abita nella zona intorno all’inceneritore ( i cittadini di Sforzacosta e Casette Verdini) subisce enormi disagi causati dalle puzze che escono da un impianto antiquato( e forse anche mal gestito) disagi di cui nessuno si è mai preoccupato. A parte il ridicolo indennizzo percepito dai comuni di Macerata e Pollenza , è possibile che queste persone debbono ricevere oltre il danno anche la beffa di vedersi aumentare le tariffe dei rifiuti ? Io penso che ci debba essere anche la possibilità di chiamare a rispondere il Cosmari dei disagi causati . Se gli altri comuni hanno raggiunto certe quote di differenziata forse sarà anche merito di chi da anni si pappa la puzza della loro immondizia .
@Cartechini
Sicuramente sono io che ho capito male ma ai molti incontri, conferenze e dibattiti sul Cosmari, che si sono succeduti in quewsti anni, mi sembra di aver inteso che il camino funziona perchè viene alimentato con molti rifiuti, teoricamente riciclabili (carta e plastica) ma che èsicurissimissimo.
E che la puzza, purtroppo, deriva dalla fermentazioned dell’umido ma che comunque non è nociva.
Insomma se non ho capito male abbiamo un impianto che -chissà per quale miracolo- è un fiore all’occhielo della politica e della gestione dei rifiuti in ambito planetario….
Un impianto che, fin dalla sua progettazzione era largamente in anticipo sui tempi: 20 anni fa era avvenieristico ed oggi è modernissimo…..
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Peccato però che poi, questa favoletta, si scontra con la realtà delle cose: quando da noi progettavano il Cosmari sembrerebbe che altrove in Italia simili impianti venivano chiusi perchè obsoleti….
Quindi sembrerebbe che, al di la di quanto dicano, il nostro impianto nasceva già cadaverico in partenza, con tecnologie già obsolete, con una progettualità ampiamente superata.
Ma siccome non sono un tecnico mi fido di quello che ci ripetono da anni: l’impianto non è inquinante, è sicuro, non fa male alla salute, l’aumento in Italia di patlogie cancerogene vicino agli inceneritori è solo uno sfortunato caso….. Però…..
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Però, sinceramente, io non abiterei a Sforzacosta ne vicino a questi impianti di smaltimento dei rifiuti attraverso i camini (adesso rinominati “termovalorizzatori”: cambiato il nome e, sembra, non siano più cancerogeni per legge!!!!)
COSMARI NO,DISCARICHE NO,TERMOVALORIZZATORI NO,FERMO NO, CINGOLI NO.TROVATELA VOI LA SOLUZIONE PER POSIZIONARE GIORNALMENTE CENTINAIA DI TONNELLATE(NONOSTANTE L’ELEVATA PERCENTUALE DI DIFFERENZIATA) DI RIFIUTI INDIFFERENZIABILI CHE ___NOI TUTTI___ “PRODUCIAMO” IN PROVINCIA!!!
FATELO E IL COSMARI O CHI PER LORO SARA’, CREDO, LIETO DI ASCOLTARVI.
Non credo ci sia bisogno di intervenire in difesa della famiglia…. Adesso il presidente è Eusebi.
E’ PROPRIO VERO CHE C’E’ LIBERTA DI ESPRESSIONE E PAROLA…..A VOLTE ANCHE SENZA SENSO COMPIUTO.