Due ali bianche collegano
le rive del Potenza

La posa in opera del nuovo ponte

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di Alessandra Pierini

Due arcate di un bianco puro e luminoso collegano da questa mattina le due sponde del fiume Potenza, a 900 metri più a valle del ponte Pertini. Se nel 2005 la riapertura del ponte sul Potenza, unica via per l’attraversamento, era stata vissuta come soluzione ad un’emergenza e ritorno alla normalità, tutt’altro significato hanno assunto le operazioni di posa in opera che hanno preso il via questa mattina. Il cantiere, le enormi gru e l’andirivieni degli operai si è trasformato in uno spettacolo inedito che ha dato la sensazione di assistere alla realizzazione di un’opera imponente e significativa per il territorio. Non è di certo una semplice costruzione di servizio, non è solo funzionale all’obiettivo di attraversare il fiume ed offrire una via alternativa agli automobilisti. Il nuovo ponte, appena nato, ha già una sua dignità e pretende di farsi notare e di diventare un simbolo. In tutto il mondo, da Hong Kong a San Francisco, da Brooklyn a Siviglia, da Firenze a Reggio Emilia, i ponti sono sempre più  strutture architettoniche monumentali e identificano i luoghi che attraversano caratterizzandoli. Chissà che non possa essere questo il destino del nuovo gioiello maceratese…

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Sono le 8 del mattino a Villa Potenza, lungo il fiume è già iniziato il passeggio di residenti e curiosi che si avvicinano al cantiere per vedere finalmente dal vivo la nuova costruzione. Alle 5 gli operai si sono messi al lavoro per la posa in opera della prima arcata che , già sollevata, svetta verso il cielo e dà una prima idea di quello che sarà il risultato finale. I lavori proseguono: qualcuno armaggia con i cavi, qualcun altro prende le misure, c’è poi chi carica pesi enormi e chi documenta il tutto con foto e riprese.
Il nuovo ponte, progettato dallo studio Niccolini-Dall’Asta di Ancona,  è a campata unica  per una lunghezza di 115 metri, non ha alcun pilastro in acqua e costituisce l’opera più complessa dell’intero nuovo raccordo stradale ed anche finanziariamente essa rappresenta circa la metà dell’intero investimento di oltre dodici milioni di euro. E’ composto da 2 archi in struttura d’acciaio, ognuno dei quali pesa 180 tonnellate. Sono stati realizzati nello stabilimento metalmeccanico Meloni Tecno Handling di Tolentino. Per la posa in opera sono necessarie  2 autogru da 200 tonnellate che sostiene le arcate ai lati e una da 400 tonnellate al centro che ne sorregge un’altra da 800 tonnellate di cui esiste in Italia un unico esemplare, quello che abbiamo davanti. Una volta sollevati gli archi e messi in posizione idonea, saliranno due saldatori specializzati che li congiungeranno in modo che rimarranno in posizione inclinata e convergente tra di loro. Poi saranno issati dei cavi in acciaio, anche questo bianco che sosterrà il fondo stradale.
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Lamberto Pettinari, “non sono parente di Antonio Pettinari” ha precisato è il  titolare della Pema, ditta realizzatrice dell’opera. E’ impegnatissimo, rilascia interviste e accoglie gli ospiti  (ha invitato autorità e esperti del settore), ma come può allunga lo sguardo per controllare  come procedono i lavori: “A Macerata abbiamo fatto 15 anni fa il ponte di Fontescodella, poi ci siamo aggiudicati questo lavoro e realizzeremo anche sul fiume Chienti il ponte dell’Annunziata all’altezza di Montecosaro. Siamo un’impresa marchigiana, esistiamo da 70 anni e ci piace fare impresa ad un certo livello. Con questo ponte abbiamo dimostrato che opere importanti si possono fare anche con aziende locali e questa è una struttura pensata e realizzata da marchigiani. Persino i pilastri bianchissimi rimarranno tali grazie all’utilizzo di un calcestruzzo brevettato dalla Italcementi con la consulenza dell”Università Politecnica delle Marche.” In prima fila nella tribuna d’onore, allestita per l’occasione, accanto al buffet, c’è Mario Sensini, capo di Gabinetto della Giunta Capponi, euforico per l’andamento dei lavori: “E’ un’opera importante, significherà molto anche per gli abitanti e potrà avere importanti sviluppi, ad esempio c’è la predisposizione per la passerella pedonale e ciclabile.” Arriva in stampelle anche Giampaolo Muzio, dipendente del Settore Lavori Pubblici della Provincia, in malattia in seguito ad un incidente: “Sono un po’ acciaccato, ma non mi potevo perdere questo momento!” esclama.

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Alle 10,00 il flusso dei visitatori comincia ad aumentare: qualcuno spunta dalla campagna e dai campi di granoturco, molti hanno con sè la macchina fotografica per immortalare le fasi salienti dell’operazione. Mentre gli operai spostano con grossi camion da una zona all’altra del cantiere, arriva l’ex vice Presidente della Provincia Tonino Pettinari. “Ho sempre sostenuto che avrei speso diversamente questi soldi. Devo ammettere che questo ponte è molto bello come sosteneva all’epoca della progettazione l’allora presidente Silenzi, ma avrei scelto di proseguire per un tratto di strada in più.”
Poco dopo arriva anche Tiziana Tombesi, sub-commissario della Provincia di Macerata e si intrattiene con i dirigenti e con Silvano Marchegiani, segretario generale della  Provincia di Macerata.
Il caldo si fa intenso e il sole a picco si riflette sul bianco lucente dell’arcata già sollevata, l’altra rimane a terra.
Passa ancora mezz”ora. Il cantiere è un formicaio di operai in caschetto bianco che si spostano da una parte all’altra, controllano, salgono e scendono dalle basi per la seconda arcata ma non si muove ancora niente. Intanto arriva a nche l’ex Presidente della Provincia di Macerata Franco Capponi.

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Sono le 11,00 e un cavo comincia a sollevare la pesantissima arcata ma è solo un falso allarme, bisogna ancora attendere. Le tre gru vengono posizionate in posizione corretta e i motori girano al massimo. Ci siamo. Un cavo inizia piano piano a distendersi e solleva l’arcata che nel giro di qualche minuto prende una posizione esattamente simmetrica all’altra, in piedi da ore. Tutti si affollano e rimangono a lungo con il naso all’insu ad attendere il punto massimo. E’ fatta, ma i lavori continuano e continueranno tutto il giorno.
Il nuovo ponte sul Potenza sarà ultimato questa sera e riempirà Macerata di orgoglio ed ambizioni. Resterà invece inesaudito, speriamo per poco, un desiderio, quello di poterlo realmente percorrere per provare l’effetto che fa.

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Tonino Pettinari e Lamberto Pettinari

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Quello di oggi è stato il primo e più complesso “passo” per la posa in opera del ponte che sarà completato nell’arco dei prossimi mesi.
D’ora in avanti la costruzione del ponte procederà di pari passo con il completamento della nuova strada, i cui lavori erano iniziati lo scorso anno.
La nuova bretella stradale ha una lunghezza di 1.935 metri, suddivisi in due tratti, con tre rotatorie. La prima di queste è quella già realizzata in prossimità del ponte Pertini. Da qui la nuova strada prosegue parallela al fiume fino a superare l’area del Centro Fiere dove poco dopo si sta realizzando il moderno ponte. Superato il fiume, la strada prosegue per poi collegarsi sull’attuale strada “77” tra Villa Potenza e Sant’Egidio, con un tracciato sempre all’interno del territorio amministrativo di Macerata.
L’intera nuova opera stradale, oltre ad aumentare il livello di sicurezza per la circolazione del traffico nell’intera zona, soddisfa altre finalità: in primo luogo realizza un’alternativa all’unico attuale attraversamento del fiume ed inoltre decongestiona in parte il “nodo” stradale  di Villa Potenza, soprattutto in corrispondenza di Borgo Peranzoni.
L’impresa Pema, appaltatrice sia dei lavori del ponte, sia della strada, prevede di ultimare tutte le opere e consegnarle alla Provincia entro la fine del corrente anno.

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Giampaolo Muzio e Tonino Pettinari

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Silvano Marchegiani e Tiziana Tombesi

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Franco Capponi, Tonino Pettinari e Pierpaolo Simonelli Paccacerqua

 

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