Ancora sopralluoghi e ispezioni nei laboratori di etnia straniera ma anche controlli sui pubblici esercizi e sulle attività turistiche delle zone costiere: questi gli obiettivi dei primi giorni di agosto della Direzione provinciale del lavoro di Macerata e del Nucleo Carabinieri Ispettorato Lavoro a contrasto del lavoro sommerso e irregolare.
Dietro il coordinamento del Direttore, dott. Pierluigi Rausei, e del vice-comandante del NIL, Appuntato Martino Danilo Di Biase, i Carabinieri e gli Ispettori del Lavoro hanno espletato importanti operazioni che hanno riguardato laboratori di etnia cinese e pakistana, del settore manifatturiero delle calzature e del tessile, situati nel territorio dei Comuni di Montecosaro e Civitanova Marche, mentre tutti e tre i centri rivieraschi (Civitanova Marche, Potenza Picena e Porto Recanati) sono stati al centro degli interventi ispettivi sulle attività turistiche e ricettizie.
In una pelletteria di Montecosaro, a titolarità cinese, sono stati trovati intenti al lavoro tre lavoratori completamente in nero, di cui due donne illegalmente occupate, una adibita al lavoro all’ottavo mese di gravidanza e l’altra priva del permesso di soggiorno idoneo: l’impresa è stata sospesa e il titolare deferito all’Autorità giudiziaria per le violazioni penali relative alla tutela delle lavoratrici madri e del lavoro degli stranieri, nonché per il mancato rispetto delle norme di tutela del Testo Unico Sicurezza sul Lavoro per le condizioni ambientali di lavoro.
Stessa sorte per un solettificio, sempre a Montecosaro, che operava con due minorenni totalmente in nero, un quindicenne e un sedicenne, in violazione delle norme a tutela dei minori, l’uno perché illegalmente immesso al lavoro e l’altro perché immesso al lavoro senza preventiva visita medica: l’impresa è stata sospesa e il titolare deferito all’Autorità giudiziaria per le violazioni penali.
Sospeso anche un laboratorio di confezioni cinese di Civitanova Marche in cui operava una lavoratrice in nero, anche in questo caso il titolare è stato deferito all’Autorità giudiziaria per la violazione delle norme di tutela della sicurezza sul lavoro a causa delle inidonee condizioni ambientali di lavoro.
Le indagini si sono rivolte anche ai pubblici esercizi e alle attività turistiche dei comuni rivieraschi, dove sono state controllate 40 attività, nelle quali sono stati trovati intenti al lavoro ben 15 lavoratori in nero: nove delle aziende ispezionate sono state destinatarie di altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività d’impresa in quanto operanti con oltre il 20% di lavoratori in nero rispetto ai presenti.
Dall’attività ispettiva dei primi giorni di agosto sono state già materialmente incassate sanzioni per quindicimila euro ai fini della revoca dei provvedimenti di sospensione previa completa regolarizzazione del personale occupato irregolarmente. Verranno nei prossimi mesi irrogate ulteriori sanzioni amministrative per un ammontare di circa novantamila euro.
Bene, qualche risultato dai controlli alla fine arriva!