Dall’Idv provinciale:
“L’IDV accoglie con soddisfazione la sentenza del Consiglio di Stato che annulla le elezioni provinciali del 2009, ponendo fine all’amministrazione Capponi. In questi mesi, non si è solo caratterizzata come il governo di “alcuni”, ma è riuscita con naturalezza, a creare il governo della “non condivisione”, lontano dalla gente e dalle sue esigenze. Pensiamo all’emergenza rifiuti che regna in Provincia e alle grida dei cittadini che si vedono aumentare in maniera esponenziale la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Pensiamo all’accordo di programma di Capponi, tra le università di Macerata e Camerino, che di fatto depaupera un territorio che chiede e ha bisogno di valorizzazione. Un accordo, tra l’altro non condiviso, che non valuta le realtà territoriali strette in cui le facoltà agiscono, né il contesto regionale dell’offerta universitaria. Pensiamo a Matelica, alla chiusa della facoltà di Veterinaria, a Civitanova, alla vendita dell’ex liceo scientifico, al taglio del finanziamento per la Caritas, al via libera al mega centro commerciale e ad una bonifica del Chienti che non accenna a sbloccarsi. Pensiamo a Cingoli, alle promesse mancate in campagna elettorale sulla realizzazione della discarica. Tante sarebbero le cose da dire e da contestare nell’interesse dei cittadini. Per questo tornare al voto è l’unica cosa che potrà riconsegnare a questa Provincia il piacere di crescere insieme e soprattutto nella giusta direzione”.
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Qualcuno dovrebbe spiegare ai signori dell’IdV la differenza che c’è tra il rispetto della legge e la valutazione politica dell’attività amministrativa.
La sentenza del consiglio di stato riguarda il primo aspetto, questa nota invece il secondo. E le due cose non c’entrano nulla l’una con l’altra. La cattiva amministrazione non giustifica questa sentenza.
Infatti l’articolo non dice che le elezioni sono state annullate per il malgoverno provinciale, ma cita un elenco delle cose fatte dall’amministrazione Capponi: il governo della “non condivisione” per l’appunto.
Mi sembra molto chiaro invece.