di Alessandra Pierini
“Macerata potrebbe perdere un altro pezzo di funzioni pubbliche.” ci segnala l’avvocato Renato Perticarari. “Il cd. “D.L. Incentivi”, sul quale la Camera ha votato la fiducia – va avanti – prevede, tra le altre cose, all’art. 1-ter, che le Direzioni Territoriali dell’Economia e delle Finanze (sarebbe la meglio nota “Direzione Provinciale del Tesoro”) sono soppresse e che le funzioni svolte dalle direzioni territoriali dell’economia e delle finanze sono riallocate prioritariamente presso gli uffici centrali del Dipartimento dell’amministrazione generale, dei servizi e del personale, ovvero presso le ragionerie territoriali dello Stato, con uno o più decreti del Ministro dell’economia e delle finanze di natura non regolamentare.” Questa volta, purtroppo, le amministrazioni locali non possono farci niente e l’ultima parola spetta al Senato della Repubblica che deve decidere se approvare o meno il Decreto Legge “Incentivi”
Qualora fosse approvato determinerebbe la chiusura delle Direzioni Provinciali del Tesoro su tutto il territorio nazionale.
A Macerata la Direzione Provinciale del Tesoro, dopo aver avuto per molti anni sede a Palazzo Torri, è stata trasferita per maggiore funzionalità in Via Silone, dove si trova anche la Ragioneria Provinciale dello Stato.
E’ Rita Riccioni, sostituto direttore della sede di Macerata a spiegarci le funzioni finora attribuite all’ufficio: “Da qui liquidiamo gli stipendi dei dipendenti delle scuole, del Ministero di Grazia e Giustizia, della Prefettura e dei Vigili del Fuoco. Paghiamo i fitti di locali dove hanno sede gli uffici e le caserme, paghiamo le pensioni di guerra, abbiamo la cassa depositi e qui ha anche sede la Commissione medica di verifica per cause di servizio, inabilità e inidoneità al lavoro. In passato ci occupavamo anche delle pensioni ordinarie poi passate all’Inpdap e di pensioni di invalidità, ora seguite dall’Inps.”
I dipendenti della Direzione Provinciale del Tesoro maceratese sono meno di 20 ma sono molto incerti sul loro futuro: “Sinceramente ci racconta la Riccioni – l’emendamento che ci riguarda ci ha molto meravigliato. Si parlava da tempo della chiusura di direzioni e ragionerie ma niente di ufficiale. Il Direttore Reggente a Macerata e Direttore Titolare in Ancona Mario Feroce ci ha comunicato questa novità ma quello che sappiamo lo sappiamo da internet. A quanto pare tutte le funzioni verranno trasferite agli uffici centrali, quindi a Roma, mentre a noi dipendenti si dà la possibilità di fare domanda per accedere alle Ragionerie Provinciali o all’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato.”
Quindi i disagi provocati dall’eventuale approvazione del Senato sarebbero su un doppio fronte, da una parte i dipendenti, dall’altra gli utenti che dovrebbero ,in caso di necessità, recarsi addirittura a Roma.
“E’ vero – va avanti Rita Riccioni – che da una parte si cerca di facilitare la vit all’utente con la Pec o i servizi disponibili tramite internet, ma è anche vero che una gran parte dell’utenza non dispone di strumenti informatici o non li sa usare. Mi sembra che l’effetto di questo emendamento sia quello di aumentare la distanza dal cittadino.”
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Quindi la signora Riccioni ritiene che il paese debba rimanere vecchio perche` la gente non si adatta alle nuove tecnologie.Ma allora quando cambiera` l`Italia ?finche` c`e` addirittura chi e` direttore che ragiona in tal modo purtoppo non cambiera`
Il posto fisso finira` prima o poi.
Il cittadino vuole tutto dallo stato ma deveanche sacrificarsi e mettersi al passo con i tempi per ottenere i massimi benefici.
Bravo Fabio! Dillo ai pensionati ottantenni!
@Regbicoli.Avranno pure dei famigliari che li possono aiutare…..:-)
Noto un certo livello di schizofrenia nel governo con questi provvedimenti: da una parte si prepara al federealismo (quindi al decentramento) dall’altra accentra le funzioni. Bo!