(ANSA) WASHINGTON – Il caso di un prete pedofilo dell’Arizona denunciato al cardinale Josep Ratzinger (foto) nel 1992, come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ma risolto solo dodici anni dopo nonostante gli ammonimenti del clero Usa è emerso oggi sui media americani.
Le molestie di Padre Michael Teta ai bambini che confessava nella sua parrocchia a Tucson (Arizona) erano cominciate negli anni ’70 ma solo due decenni dopo il prete era finito sotto inchiesta e rimosso dal vescovo Manuel Moreno dal suo ministero. Ma la richiesta di rimuovere totalmente Teta dai ranghi della Chiesa, giunta a Ratzinger nel 1992, era rimasta inevasa per dodici anni nonostante le ripetute richieste inviate al Vaticano del vescovo Moreno che giudicava ”satanico” il comportamento del prete nei confronti dei minorenni. I documenti sul caso sono stati diffusi da un legale che rappresenta due delle vittime di padre Teta.
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Sarebbe opportuno che la Chiesa iniziasse ora seriamente a valutare l’opportunità di pensare al celibato dei preti di fronte a tali sconcertanti scoperte. Non ho nulla contro questo Papa, però deve sapere sua santità che questo reato di fronte a Dio e agli Uomini è uno dei più viscidi e terribili che possa esistere! Non ho altro da aggiungere e non facciamo tutti finta che tutto procede bene o sono cose da niente per favore!!!!
Visto che i casi di pedofilia, anche negli anni passati, non erano pochi nel mondo religioso (non solo catolico) non credo che questo crimine abominevole e indegno possa essere “a maggiore gloria di Dio” e pertanto la Chiesa apostolica romanda dovrebbe con molta più forza denunciare (e non nascondere) e far arrestare (e non giustificare) i troppi preti criminali.
Ho da far notare solamente che il più alto tasso di pedofilia si riscontra tra gli uomini sposati e – in ambito religioso – nella chiesa protestante dove, guarda combinazione, i preti si sposano.
Ha ragione Filippo: il celibato non c’entra niente con la pedofilia. Aggiungo che la pedofilia, in senso clinico, non c’entra niente con la violenza sui minori. Infine ricordo che la quasi totalità delle violenze sui minori si registra nell’ambito della tanto decantata e sacralizzata “famiglia”.
Ovviamente resta scandalosa (in senso biblico) la tentazione di nascondere sotto il tappeto le violenze sui minori perpetrate da esponenti del clero.
San Giovanni Bosco credo che si sta -violentemente- rivoltando nella tomba nell’apprende che tanti suoi “fratelli” in Cristo si sono macchiati di un crimine orrendo che, per lungo tempo, la Chiesa di Roma ha sempre cercato di nascondere, minimizzare, negare impedendo spesso che i colpevoli fossero giudicati e, al contempo, con questo comportamento omissivo ha permesso che i preti “deviati” continuassero ad abusare dei ragazzi.
PS: Che poi, quasi a giustificare, si dica nella Chiesa protestante ce ne siano di più (di delinquenti) questo non è certo un’attenuante, per i preti della Chiesa cattolica.