“Dal 2011 un oligopolio per i rifiuti
Chiuderanno Cosmari, Sintegra e Smea”

L'annuncio di Stefano Monachesi durante il dibattito con i candidati sindaci

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monachesi

di Alessandra Pierini

Bidoni di varie misure e colori contrassegnati dal logo Smea e posti ai lati del palco del Teatro Don Bosco di Macerata hanno fatto da scenografia al confronto tra i candidati Sindaci del Comune di Macerata che si è svolto ieri sera e che andrà in onda stasera alle 20,30 su Tvrs nell’ambito della trasmissione “Ulisse nel nostro tempo”.
Il dibattito ha avuto come tema centrale la mancata acquisizione della Smea da parte del Cosmari e le conseguenze che l’intervento di un privato potrebbe comportare. I candidati hanno manifestato la volontà unanime di impegnarsi, come richiesto dai lavoratori in un documento che è stato poi firmato da tutti e cinque, a richiamare il Cosmari ad accantonare gli indugi e procedere con l’acquisizione e a salvaguardare i livelli occupazionali.

Al termine dell’incontro, l’intervento shock di Stefano Monachesi (nella foto), amministratore delegato della Smea, ha rimesso in discussione  quanto era stato detto fino a quel momento: “Nel 2009 eravamo pronti per la fusione dopo una perizia fatta da incaricati del Cosmari. A quel punto abbiamo abbandonato dei servizi pronti alla fusione con Sintegra e Smea anche in virtù della possibilità di effettuare il servizio di smaltimento rifiuti in house (n.d.r. l’in house è il fenomeno di autoproduzione di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso una società che è una sorta di diramazione dell’ente locale e sulla quale esso esercita funzioni di controllo) ma le possibilità che l’in house diventi praticabile sono le stesse che io diventi cardinale perciò dal 31.12.2011 chiuderemo tutti, Cosmari compreso e passeremo ad un regime di oligopolio. Capiscono che i dipendenti vogliono l’impegno da parte dei candidati e capisco anche che è un atto doveroso da parte dei candidati ma io devo dire loro come stanno realmente le cose.”
L’incontro è stato proposto dai lavoratori della Smea che già la scorsa settimana avevano protestato per la mancata unificazione della Smea a Cosmari e Sintegra, operazione promessa dal Cosmari in un patto del 2009, approvato anche dagli allora consiglieri regionali Lippi, Comi, Capponi e Pistarelli e mai realizzato. I lavoratori sono molto preoccupanti anche per una delibera del consiglio comunale di Macerata in base alla quale il Comune, qualora l’acquisizione non dovesse avvenire, sarebbe costretto a mettere il suo pacchetto azionario sul mercato con una gara di affidamento. Gli interventi dei candidati sindaci e dei rappresentanti sindacali dei lavoratori, Sauro Benedetti per la Cgil e Fabrizio Costantini per la Cisl, sono serviti a ricostruire la vicenda ed arrivare ai giorni nostri. Argomento del dibattere è stato per l’intera serata il perchè della mancata acquisizione e la volontà unanime da parte di tutti i candidati di impegnarsi su quanto richiesto dai lavoratori. La vicenda è stata riassunta metaforicamente dal conduttore Giuseppe  Corradini nella più famosa vicenda matrimoniale d’Italia : “Il matrimonio si stava per fare – ha detto – e anche la perizia del Cosmari aveva detto che era possibile, ma sono arrivati i Bravi e hanno bloccato il tutto.” La vicenda Smea è però tutt’altro che amorosa e le conseguenze di qualsiasi azione si ripercuoteranno sui lavoratori e sui cittadini.
I candidati, in rigoroso ordine alfabetico, hanno espresso le loro posizioni sulla questione, cronometrati da una rigorosa clessidra.
Giorgio Ballesi promette la sua vicinanza: “Un amministratore serio deve avere come primo obiettivo il mantenimento del livello occupazionale, io ritengo di poter aiutare la Smea e sarò vicino ai lavoratori per un futuro sereno.”
Romano Carancini si pronuncia anche per la sua coalizione: “Noi tutti vogliamo che il contesto dei rifiuti diventi pubblico e che si completi il percorso avviato. Questo non è un tema su cui si può fare campagna elettorale e chiederò che già da domani vengano presi dei provvedimenti in merito.”
Critica Anna Menghi: “Nella questione è mancata la volontà politica , la Smea rappresenta una sintesi dei problemi di questa città in cui la politica partitica non si assume le sue responsabilità.”
Fabio Pistarelli conferma l’impegno già preso in precedenza: “Sono stato il primo ad aver favorito il processo di acquisizione e ritengo che non si è trovata una sintesi solo per un problema di tipo economico e patrimoniale.”
Paolo Ranzuglia propone le sue soluzioni: “Dobbiamo fare i conti con una normativa che non ci piace ma alla quale dobbiamo sottostare. La nostra lista, che si è costituita proprio per offrire un’alternativa a questo modo di fare politica che non dà le soluzioni, propone nel suo programma un forte potenziamento della raccolta differenziata e tra gli obiettivi c’è quello di spegnere l’inceneritore. Crediamo che innanzitutto sarà imprtante tutelare i lavoratori.”



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