di Alessandra Pierini
Bidoni di varie misure e colori contrassegnati dal logo Smea e posti ai lati del palco del Teatro Don Bosco di Macerata hanno fatto da scenografia al confronto tra i candidati Sindaci del Comune di Macerata che si è svolto ieri sera e che andrà in onda stasera alle 20,30 su Tvrs nell’ambito della trasmissione “Ulisse nel nostro tempo”.
Il dibattito ha avuto come tema centrale la mancata acquisizione della Smea da parte del Cosmari e le conseguenze che l’intervento di un privato potrebbe comportare. I candidati hanno manifestato la volontà unanime di impegnarsi, come richiesto dai lavoratori in un documento che è stato poi firmato da tutti e cinque, a richiamare il Cosmari ad accantonare gli indugi e procedere con l’acquisizione e a salvaguardare i livelli occupazionali.
Al termine dell’incontro, l’intervento shock di Stefano Monachesi (nella foto), amministratore delegato della Smea, ha rimesso in discussione quanto era stato detto fino a quel momento: “Nel 2009 eravamo pronti per la fusione dopo una perizia fatta da incaricati del Cosmari. A quel punto abbiamo abbandonato dei servizi pronti alla fusione con Sintegra e Smea anche in virtù della possibilità di effettuare il servizio di smaltimento rifiuti in house (n.d.r. l’in house è il fenomeno di autoproduzione di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione attraverso una società che è una sorta di diramazione dell’ente locale e sulla quale esso esercita funzioni di controllo) ma le possibilità che l’in house diventi praticabile sono le stesse che io diventi cardinale perciò dal 31.12.2011 chiuderemo tutti, Cosmari compreso e passeremo ad un regime di oligopolio. Capiscono che i dipendenti vogliono l’impegno da parte dei candidati e capisco anche che è un atto doveroso da parte dei candidati ma io devo dire loro come stanno realmente le cose.”
L’incontro è stato proposto dai lavoratori della Smea che già la scorsa settimana avevano protestato per la mancata unificazione della Smea a Cosmari e Sintegra, operazione promessa dal Cosmari in un patto del 2009, approvato anche dagli allora consiglieri regionali Lippi, Comi, Capponi e Pistarelli e mai realizzato. I lavoratori sono molto preoccupanti anche per una delibera del consiglio comunale di Macerata in base alla quale il Comune, qualora l’acquisizione non dovesse avvenire, sarebbe costretto a mettere il suo pacchetto azionario sul mercato con una gara di affidamento. Gli interventi dei candidati sindaci e dei rappresentanti sindacali dei lavoratori, Sauro Benedetti per la Cgil e Fabrizio Costantini per la Cisl, sono serviti a ricostruire la vicenda ed arrivare ai giorni nostri. Argomento del dibattere è stato per l’intera serata il perchè della mancata acquisizione e la volontà unanime da parte di tutti i candidati di impegnarsi su quanto richiesto dai lavoratori. La vicenda è stata riassunta metaforicamente dal conduttore Giuseppe Corradini nella più famosa vicenda matrimoniale d’Italia : “Il matrimonio si stava per fare – ha detto – e anche la perizia del Cosmari aveva detto che era possibile, ma sono arrivati i Bravi e hanno bloccato il tutto.” La vicenda Smea è però tutt’altro che amorosa e le conseguenze di qualsiasi azione si ripercuoteranno sui lavoratori e sui cittadini.
I candidati, in rigoroso ordine alfabetico, hanno espresso le loro posizioni sulla questione, cronometrati da una rigorosa clessidra.
Giorgio Ballesi promette la sua vicinanza: “Un amministratore serio deve avere come primo obiettivo il mantenimento del livello occupazionale, io ritengo di poter aiutare la Smea e sarò vicino ai lavoratori per un futuro sereno.”
Romano Carancini si pronuncia anche per la sua coalizione: “Noi tutti vogliamo che il contesto dei rifiuti diventi pubblico e che si completi il percorso avviato. Questo non è un tema su cui si può fare campagna elettorale e chiederò che già da domani vengano presi dei provvedimenti in merito.”
Critica Anna Menghi: “Nella questione è mancata la volontà politica , la Smea rappresenta una sintesi dei problemi di questa città in cui la politica partitica non si assume le sue responsabilità.”
Fabio Pistarelli conferma l’impegno già preso in precedenza: “Sono stato il primo ad aver favorito il processo di acquisizione e ritengo che non si è trovata una sintesi solo per un problema di tipo economico e patrimoniale.”
Paolo Ranzuglia propone le sue soluzioni: “Dobbiamo fare i conti con una normativa che non ci piace ma alla quale dobbiamo sottostare. La nostra lista, che si è costituita proprio per offrire un’alternativa a questo modo di fare politica che non dà le soluzioni, propone nel suo programma un forte potenziamento della raccolta differenziata e tra gli obiettivi c’è quello di spegnere l’inceneritore. Crediamo che innanzitutto sarà imprtante tutelare i lavoratori.”
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E’ finita – fortunatamente – l’epoca in cui si riteneva di poter fare tutto purché vi fosse “la volontà politica”…..con questa logica si sone commesse le più grandi schifezze. Dire che il Cosmari “deve” comprare la Smea è come voler chiudere gli occhi mentre si stà andando contro un muro sperando che la macchina devi da sola…. Il Cosmari aveva interesse ad acquisire la Smea quando pensava (sbagliando) fosse realizzabile l’originario disegno di far costituire una Società tra tutti i comuni della provincia per poi affidare ad tale società in house il servizio. In questo quadro c’era un chiaro interesse ad eliminare dal mercato provinciale i due “attori” (Sintegra e Smea) che avrebbero potuto avere una aspettativa a concorrere ad una gara per lo stesso servizio e, quindi, ad ostacolare il “progetto in house” del Cosmari. Venuta meno (ora anche in base alla legge e non solo in base alle sentenze che c’erano già nel 2008) la fattibilità del “progetto in house”, il Cosmari – visto che si dovrà comunque fare la gara – non ha alcun oggettivo interesse ad acquisire la Smea. Prima ci si convince di ciò e prima si eliminano false aspettative. Come pure è improprio dire che il servizio dei rifiuti deve restare tutto pubblico; la legge – come è ormai noto – dice un’altra cosa.
VI E’ UNA SOLA COSA CHE E’ NELLA PIENA E CONCRETA DISPONIBILITA’ DEL NUOVO SINDACO DI MACERATA: l’impegno a far si che, se il Comune sarà costretto ad indire una gara per l’affidamento del servizio dopo il 31.12.2011, il Bando di gara dovrà prevedere – per tutta la durata dell’affidamento – il mantenimento dei livelli occupazionali. Questa è la massima garanzia che si può dare ai dipendenti della Smea che giustamente sono preoccupati del loro posto di lavoro. Tutto il resto rischia di essere aria più o meno fritta….
Colgo l’ocasione per evidenziare una particolarità della questione SMEA. Ricordo infatti che essa è per il 51% di proprietà del Comune e vorrei sapere perché non interviene il Presidente che rappresenta la proprità pubblica e interviane solo il “rappresentate”, che è si d oggi dipendente, ma che è stato il rappresentante della parte privata. L a SMEA con tutto il rispetto non è rappresentata da Monachesi, ma deve essere rappresentata dal Comune di Macerata che si deve assumersi le proprie responsabilità e avanzare proposte concrete per difeendere adeguatamente detta società e i lavoratori. Che anomalia tutta maceratse!!!!