Da Gian Mario Maulo, presidente del Consiglio comunale di Macerata, riceviamo e pubblichiamo:
“Il Comune destina una quota significativa del suo bilancio e dei suoi servizi agli anziani: Servizio di Assistenza Domiciliare, Assistenza Domiciliare Integrata, Affido in convivenza e di supporto, Telesoccorso, Centro sollievo per l’Alzheimer, Vacanze e cure termali, visite guidate, orti per gli anziani, Informanziani, residenza e semiresidenza all’IRCR.
La longevità della popolazione, il numero crescente di anziani, la distanza dai familiari, la diminuzione dell’autosufficienza richiedono di integrare questi servizi, di adeguarli alle trasformazioni culturali, sociali, economiche, abitative. Occorre mettere in rete le molteplici esperienze del volontariato che spesso anticipa con intuizione e creatività ma richiede poi coordinamento, consolidamento, organizzazione.da parte delle istituzioni pubbliche.
Gli anziani sono, prima di tutto, una risorsa umana, come protagonisti culturali ed educatori: la valorizzazione della loro esperienza e memoria, delle loro competenze e del loro tempo libero deve diventare un sistema nelle scuole, nelle istituzioni culturali ed espositive della città, nei centri sociali e ricreativi, nelle ludoteche, nei giardini, nelle iniziative culturali diffuse su tutto il territorio e per tutto l’anno.
Gli anziani sono anche un problema: occorre coordinare e ampliare la rete di servizi sul territorio ai cittadini più fragili. Si può estendere il centro telefonico di vicinanza agli anziani, per far superare la solitudine, la distanza dalle strutture sanitarie, le difficoltà di accesso ai beni primari, per il trasporto della spesa, per l’acquisto di medicine, per fare documenti; può riprendere in modo più capillare un servizio di taxibus a chiamata; si possono estendere, diversificare per orari e zone i centri diurni per persone solo parzialmente autosufficienti, ampliare l’ esperienza dei centri sociali, aprendo le scuole (in particolare biblioteche e palestre) agli anziani al pomeriggio, o destinando piccoli spazi vicini alle abitazioni, o le stanze finora destinate alle circoscrizioni; si possono prevedere, a tale scopo, norme urbanistiche e architettoniche per costituire spazi di convivialità fra palazzi; si può estendere ad altre zone l’esperienza degli orti per anziani. Si può potenziare il servizio di accoglienza per malati di Alzheimer. Si può coordinare in cooperative il servizio di badanti che non può essere lasciato alle leggi di mercato, dal momento che si tratta di un servizio essenziale alla persona in costante crescita; si possono ampliare le ‘adozioni’ di anziani in convenzione con l’Ersu e il Servizio civile presso abitazioni di anziani. Si possono investire i ricavi dell’espansione edilizia favorendo ristrutturazioni di abitazioni del centro storico per anziani che non intendono allontanarsi dalle radici abitative
Si richiedono, infine, strutture residenziali per anziani con spazi di vita individuale e servizi comuni di mensa, lavanderia, infermeria, sala di lettura: il palazzo dell’IRCR a piazza Mazzini viene destinato a miniresidenze per anziani; ora occorre che l’ex clinica Villalba, le Casermette e le Monachette siano destinati a residenze per anziani autosufficienti, tramite accordi con le proprietà”.
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Maulo sei stato il presidente del Consiglio di una maggioranza che ha governato Macerata per circa 10 anni. Come mai non hai portato avanti ie concretizzato n questi lustri le tue proposte?
Chi si ricorda Macerata prima di Maulo? Ancora si rimpiange forse il miglior Sindaco del dopoguerra L’Avv. Carlo Cingolani, la sua gestione è stata sicuramente il momento più bello della città di Macerata, le meravigliose stagioni dello Sferisterio, la città che viveva un fermento economico e commerciale da vero capoluogo di provincia. Poi nel 93 proprio sulla discussione politica del parcheggio di Rampa Zara ancora oggi tema di discussione elettorale, dove proprio i socialisti e repubblicani votarono contro il sindaco Cingolani (gli stessi che oggi sono i protagonisti della giunta Meschini), così cadde la giunta e le nuove elezioni portarono a Sindaco Maulo con la benedizione di Piazza Strambi. Inizia così con Maulo la decadenza della città e tutto quello che ne è conseguito…….. Questa città deve cambiare e subito!!!!!
Deve essere che ero tropo giovane, ma io la storia la ricordo un tantinelo diversa…
Fino al 1993 i Sindaci non erano scelti dalla popolazione ma il Consiglio Comunale eleggeva Sindaco e Giunta al proprio interno.
Se i repubblicani (alleati di ferro dalla DC fin dall’inizio degli anni ’70) tolsero la fiducia al Sindaco Cingolani evidentemente, per loro, tanto migliore non doveva esserlo…
Inoltre per scongiurare lo scioglimento del Consiglio Comunale pare che si fosse trovato l’accordo su un altro nome, ma furono proprio alcuni DC che votarono contro facendo decadere l Consiglio.
Però deve essere che, essendo io molto giovane, non ricordo bene ed ho vissuto quel periodo come un lungo sogno….
Di certo anche allora, come oggi, l’attività amministrative erano pesantemente condizionate da “elementi esterni”
Scusate, ma sono costretta ad intervenire per precisare un pezzo di storia della città, che ahimè ho vissuto direttamente da 1990 al luglio 1993, quando il Comune fu commissariato, senza per altro nessun voto contrario di allora DC, ma solo con la mia astensione.
Ho vissuto l’impegno politico nella DC in quei tre anni e vi assicuro che c’era uno sfilacciamento, che per carità, rispetto a quello attuale fa quasi arrossire, ma certo è che le difficoltà politiche attuali sono figlie di quelle!
Beh se ci sarà un’occasione di approfondimento “dal vivo”, sarò ben lieta di fare la mia analisi di quel periodo vissuto personalmente in maniera molto intensa.
Alla Sig. Anna Menghi, ha ragione e la ammiro per le sue battaglie e la sua coerenza, a ragion del vero, lei è stata purtroppo per noi solo una parentesi di speranza in quasi 20 anni di amministrazioni pietose, penso che la destra maceratese abbia nella sua analisi riconosciuto il grave errore commesso nei suoi confronti e in quelli della città. Bisogna ripartire ammettendo ognuno i propri errori e senza orgogli.
Per quello che riguarda il sig. Gianfranco che non ha neanche il coraggio di firmarsi con il proprio nome e cognome, non mi piace parlare con anonimi, comunque rispondo solo che al suo “tantinelo diverso”, l’unica cosa certa è che i socialisti e repubblicani che prima stavano con la DC di Cingolani, da quel momento in poi con la benedizione della Curia sono stati sempre alleati con i Comunisti e i loro Sindaci.
Sono i co-responsabili insieme ai catto-comunisti della mala-gestione della città.
IL RESTO SONO CHIACCHIERE!!!!!!!!!!
Tralasciando il fatto che non c’entra nulla il coraggio e che non sono l’unico che non usa nome e cognome e che pertanto, almeno fono a quando c’è la libertà di decidere, posso anche usare solo il nome o il nick, visto che non è vietato.
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Ma torniamo a noi.
Ripeto che all’epoca dovevo essere tanto giovane ed avere i ricordi confusi, perchè io lo ricordo leggermente diversamente.
Inanzitutto non sempre i socialisti sono stati in Giunta, visto che l’asse portante (soprattutto in campo edilizio) dagli inizi degli anni ’70 era, ed è sempre stato, DC/PRI.
Secondariamente nel 1993 quando si votò direttametne il Sindaco mi sembra di ricordare di ricordare che ne i Repubblicani ne i Socialisti corsero con Maulo, visto che sostenevano altri candidati.
Inoltre mi sembra che il sodalizio, oramai ventenale, DC/PRI sia stato sempre un punto fermo nella politica maceratese, tanto che con la benedizione dei Sindaci (prima DC e adesso ex margherita) e della Curia è sempre lo stesso assessore (ex Repubblicano ex DS ed ora PD) che si è sempre occupato di edilizia, piani urbanistici e varianti, riqualificazione urbana….
Ma lo ripeto, evidentemente, ero troppo giovane ed i ricordi si confondono…
Di questa situazione dei nickname abbiamo parlato nell’ultima riunione.
Inizieremo a sollecitare tutti gli utenti a firmarsi non tanto per una questione di coraggio ma quanto di rispetto verso gli interlecutori nei commenti e di chi scrive gli articoli. E la redazione potrebbe non approvare alcuni commenti di chi non si firma.
Il problema non è Gianfranco che in molti conoscono perché prima si firmava interamente e che comunque invitiamo a tornare a farlo anche per dare il buon esempio visto che è in assoluto il “commentatore” più assiduo.
Ringraziamo poi i tanti (e sono la netta maggioranza) che in questi spazi si firmano sfruttando nel migliore dei modi questa opportunità di essere protagonisti degli argomenti trattati negli articoli.
Caro Placido, non solo Gian Mario: pensa a Bianchini e Di Pietro lanciatissimi, qualche settimana fa sui giornali, con la proposta del parcheggio sotto Rampa Zara! Stesso quesito, il tuo, che ponevo anche all’amico Gianfranco C. nel nostro chilometrico (ed amicale) contraddittorio: “mi chiedi dove stava Ballesi. E tutti questi dove stavano?”.
Detto questo, vorrei caldeggiare – nelle parole di Gian Mario – una presa di posizione in difesa della Chiesa delle Monachette, trasferite fuori le Mura per far che del loro convento? Beh, tutto quello che volete (oddio, tutto tutto no…), ma la chiesa con la botola delle claustrali vanno salvate. Sono una testimonianza storica, oltre che artistica e di fede. Altrimenti continua la malapiega secolare cittadina della distruzione delle vestigia del passato in nome di un presente che è sempre meno bello di quello che c’era.
Caro Filippo, mi accomuno alla tua richiesta di salvare la Chiesa delle Monachette sia sotto il profilo storico che sotto quello artistico… come ben tu sai sotto il profilo religioso (ufficiale) ho qualche lacuna e molte, molte riserve soprattutto sul fatto che la Gerarchia abbia permesso lo spostamento
Oh, questa è proprio carina, Gianfranco C.!
Per una volta che la Gerarchia non si pone il problema di salvare le cose, ben sapendo che il tempio del Signore sono i cristiani… tu che mi tiri fuori? Che la gerarchia ha permesso lo spostamento! E non ti sale la riserva sul fatto che il Comune abbia contribuito a favorire lo spostamento? Non ti sorge la rabbia (intellettual-cultural-cittadina) perché ancora non si sa bene cosa dovrà venirci fuori dall’ex-convento storico delle Monachette? Non ti sorge il profetico timore che subisca un crollo involontario in fase di ristrutturazione – come accadde ad esempio quella volta in Piazza Mazzini?
Mi chiedo inoltre: residenze per gli anziani – come invoca Maulo? Miniappartamenti per studenti? Una struttura alberghiera? Bei quesiti, penso, non sei d’accordo con me? Pare di no, perché tu su che vai a puntarti? Sul fatto che la Gerarchia abbia permesso lo spostamento delle suore… Davvero buffo (anche se molto indicativo)!
Caro Filippo,
Io ho sottolineato soltanto una cosa che avrebbe dovuto esserti chiarissima: l’operazione trasloco è avvenuta con la benedizione delle alte sfere…
Il Comune ha contribuito allo spostamento poichè, dalle “tue” parti, è arrivato il via libera all’operazione.
Se la Gerarchia era contraria poteva anche venir giù San Pietro che le monachette non si sarebbero spostate di un micromillimetro.