di Andrea Busiello
Lui mise in terra l’ultimo punto di una stagione fantastica, contraddistinta da uno scudetto memorabile. La Lube vinse la finale contro Treviso 3-0 in gara 5 in quel di Pesaro e Renaud Herpe (nella foto) ebbe l’onore di schiacciare in terra la palla che valse il primo ed unico scudetto in casa biancorossa, in un memorabile 21 maggio del 2006. Noi, per il terz’ultimo appuntamento dell’Amarcord Biancorosso siamo andati proprio a sentirlo per rimembrare quelle emozioni indimenticabili.
Herpe partiamo da quel 21 maggio 2006: cosa provò quando mise in terra quel pallone che valse lo scudetto?
“Una gioia indescrivibile, che non è facile spiegare a parole. Fu una stagione fantastica culminata con uno scudetto per certi versi inaspettato. D’altronde la Lube non era di sicuro la favorita numero 1 ma alla fine fummo noi i campioni d’Italia. Che ricordi magnifici!”.
Si ricorda come lei e la squadra avete vissuto quelle ore antecedenti alla gara?
“Ricordo tutto di quella giornata. Indubbiamente c’era tanta tensione ma sapevamo bene che potevamo vincere quella gara e di conseguenza lo scudetto. Ricordo con nitidezza che entrò in campo una squadra senza paura nonostante la posta in palio era elevata ed alla fine finì come tutti sanno”.
Ora lei è a Trento e proprio mercoledì scorso è venuto a giocare a Macerata: cosa ha provato nel rivedere tanti ex compagni e la tifoseria biancorossa?
“E’ stato un piacere perchè sono stato due anni fuori dall’Italia e dunque Macerata non l’avevo più toccata con mano. E’ ovvio che mi sono venuti in mente tutti quei momenti stellari che contraddistinsero la mia avventura in casacca biancorossa. Comunque, per me, tornare a Macerata è sempre bello perchè è stata una delle piazze più importanti nelle quali io abbia mai giocato”.
Di quella squadra con la quale vinse lo scudetto è rimasto in contatto con qualcuno degli ex compagni?
“Si, con Jack (Sintini) siamo rimasti in contatto e ci sentiamo spesso. Poi anche con Geric e Miljkovic ho rapporti molto stretti anche perchè l’anno scorso con Geric giocavamo insieme nel Panatinaikos mentre Ivan giocava nell’altra squadra di Atene (l’Olimpiakos) e dunque ci vedevamo spesso”.
Un’ultima considerazione: quanto valeva Ivan Miljkovic per la Lube di quella stagione?
“Tantissimo. L’anno dello scudetto lui fu strepitoso ma anche negli anni precedenti aveva avuto dei rendimenti eccellenti. Di sicuro lui era un’emblema per la Lube e quello scudetto fu in gran parte merito suo”.
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come mai la domanda su ivan?? nostalgia??
Tu Laura non hai nostalgia di Ivan? Io, te lo dico onestamente, si anzi lo avrei ripreso volentieri dopo l’auto retrocessione in serie A2 di Roma con lui e Igor insieme qulche coppa dei campioni in più l’avremmo vinta di sicuro, almeno io la penso così. Ti immagini la nostra squadra attuale con Ivan nel motore? Sarebbe stata spettacolare ne sono certo.