“Palas, un fallimento:
ora la giunta si dimetta”

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Non appena l’amministrazione comunale di Macerata ha confermato l’assenza di offerte per il bando del palas di Villa Potenza i gruppi consiliari di Pdl e Udc hanno chiesto le dimissioni di sindaco e giunta.

Il centrodestra ha presentato una mozione in cui afferma che il palasport sia per la maggioranzza che per l’opposizione consiliare risulta di primaria importanza tanto per le attività sportive che per dotare Macerata di un contenitorre idoneo anche ad ospitare manifestazioni importanti come convegni e concerti. Pdl e Udc esprimono forte preoccupazione circa i gravi ed ulteriori ritardi nella realizzazione dell’opera e impegnano l’amministrazione a mettere in atto ogni iniziativa per giungere alla realizzazione di una struttura con la massima urgenza.

“Questa amministrazione ha fallito, per questo chiediamo le dimissioni del sindaco Meschini – ha detto Ivano Tacconi, capogruppo Udc -. Inoltre ancora una volta è venuto a mancare il numero legale in consiglio, cosa che ormai avviene nell’80% dei casi, non possiamo certo far finta di niente”.

Secondo la minoranza, se il bando del Centro Fiere è andato deserto la responsabilità è dell’amministrazione Meschini che ha dettato delle condizioni di gara troppo onerose.

Pierfrancesco Castiglioni ha affermato che è “la conclusione forzata di una non volontà dell’amministrazione di realizzare il palas che risale a 10 anni fa. La crisi economica è solo un paravento, non c’entra nulla. Diciamo allora che ha vinto Rifondazione Comunista che non voleva né il Palas né il centro commerciale”.

Il consigliere Debora Pantana si dice insospettita dal fatto che il consigliere Mosca sapesse già 15 giorni fa che il bando sarebbe andato deserto: “Forse già allora si cercava una giustificazione per poi dire che non si sarebbe più fatta l’opera”.

Andrea Blarasin ha ironizzato sul fatto che “questa amministrazione è sempre capace di far andare deserti i bandi. Pirma di quello del Palas vanno ricordati piazza Pizzarello e le piscine di via Don Bosco e di come i 50 milioni di uero di fidejussione chiesti ai privati hanno fatto scappare qualsiasi impresa interessata”.

Dalla maggioranza, Romano Carancini (capogruppo Pd) assicura che si andrà avanti con l’attuale progetto: “Prendiamo atto con rammarico che il bando è andato deserto. L’esito è legato soltanto all’attuale crisi economica, quindi sarebbe fastidioso se si strumentalizzasse la vicenda per finalità politiche. La riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza rimane un obiettivo della maggioranza”.

Da Rifondazione comunista (che sul progetto si era astenuta) arriva invece un invito a rivedere il piano: “Se la gara è nadata deserta – argomenta il capogruppo Luciano Pantanetti – evidentemente il progetto non era del tutto convincente e i nostri dubbi erano fondati: l’attuale piano di riqualificazione andrà in qualche modo rivisitato”.



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