di Beatrice Cammertoni
Un viaggio in Brasile nel 1991 ha cambiato per sempre il destino di Stefano Spernanzoni (nella foto) e di sua moglie Sabrina ma anche quello di migliaia di bambini e ragazzi di strada di questo magico ma purtroppo difficile paese del Sudamerica. Dopo aver trascorso un periodo a contatto con la miseria e la povertà di alcune zone delle città brasiliane, i due maceratesi hanno deciso di non rimanere indifferenti. Nasce così l’associazione Amici del Brasile, che ha raggiunto negli anni risultati e soddisfazioni importanti, contando ad oggi più di 2000 adozioni a distanza e finanziando progetti a sostegno dell’infanzia, dell’adolescenza e della maternità.
Con quali obiettivi è nata la vostra associazione?
“Nel 1991 siamo stati in Brasile per un viaggio turistico. Mio cugino Padre Alberto Panichella, ormai da diversi anni missionario nelle favelas, ci ha fatto conoscere la vera realtà del paese. In quella nazione coesistono realtà estremamente diverse. Il 20 % della popolazione è ricchissima mentre il resto degli abitanti sopravvive con pochissime risorse. Una volta tornati i volti dei meninos carentes (bambini e ragazzi poveri o senza famiglia) ci sono rimasti nella mente. Poco tempo dopo abbiamo aderito ad una delle prime iniziative di adozioni a distanza promossa da un giornale dal titolo “Mille mamme per mille bambini”. Quando Padre Alberto è tornato in Italia abbiamo deciso di avviare un progetto del genere in Brasile: abbiamo organizzato la prima serata con amici e parenti e grazie in particolare all’aiuto di due cugine molto sensibili a questi temi nel 1993 è nato il gruppo “Amici del Brasile”. Nel 1999 ci siamo costituiti come associazione o.n.l.u.s. e siamo registrati nel Registro Regionale delle associazioni di volontariato. Il nostro obiettivo è aiutare e migliorare la vita di quei bambini e ragazzi”.
Quali sono gli strumenti di cui vi servite per aiutare i giovani brasiliani?
“Oltre che occuparci di adozioni a distanza portiamo avanti progetti specifici a San Paolo, a Guaianases e a Manaus, capitale dell’Amazzonia. In particolare seguiamo l’iniziativa Periferia Ativa, che promuove attività artistico-culturali per giovani in difficoltà, sosteniamo la maternità con un consultorio femminile e collaboriamo con l’Unicef per le problematiche relative ad alimentazione e all’assistenza sanitaria della prima infanzia con la Pastoral de Criança. Questi progetti contribuiscono a far sì che i ragazzi possano vivere in un mondo migliore ed emergere per le loro capacità. Molti di loro sono artisti graffitari o nell’Hip Hop, grazie a questi aiuti possono sviluppare il loro talento”.
Quali sono state in questi anni le più grosse soddisfazioni?
“La più grande è stata portare una squadra di calcio di Guaianases qui in Italia per partecipare ad un torneo internazionale in collaborazione con l’Associazione sportiva Macerata 90. I nostri ragazzi hanno vinto.
Ogni anno inoltre organizziamo con il Comune di Macerata la Seimana Brasileira. Questa edizione in particolare ci ha dato molta soddisfazione perchè si è tenuta all’insegna della fratellanza con i brasiliani e perchè hanno partecipato più di 400 giovani.
La più grande gioia è comunque quella di ricevere dai bambini che aiutiamo molto più di quanto noi potremmo mai dar loro”.
Che problemi avete riscontrato invece?
“Purtroppo le difficoltà non mancano, non sarebbe umano il contrario. Ogni associazione le incontra ma abbiamo la consapevolezza che per quanto grandi non saranno mai maggiori dell’aiuto che possiamo dare a chi non è fortunato come noi. Un esempio sono le spese di spedizione: non riusciamo a inviare dei pacchi per i notevoli costi che questo comporta. Per non parlare delle difficoltà burocratiche”.
Cosa vi augurate per il futuro dell’Associazione?
“Vorremmo continuare su questa linea con ancora più grinta e più determinazione e riuscire ad essere d’aiuto su più fronti. Oggi prendiamo la carica dai risultati che abbiamo avuto negli anni, ci danno lo sprint necessario per fare di più e per non abbatterci di fronte ai problemi. Purtroppo in Brasile la forbice della disuguaglianza si sta allargando sempre di più”.
Quali sono i vostri recapiti? Come è possibile contribuire ai vostri progetti?
“Contattateci al numero 0733 492417 o via mail info@amicidelbrasile.it. Vi invito anche a visitare il nostro sito internet www.amicidelbrasile.it“.
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E’ difficile trovare le parole per far capire quanto mi piace leggere gli articoli di Beatrice. Dico questo perchè mi fanno tanto riflettere permettendomi di guardarmi dentro cosa questa che non ero abituato assolutamente a fare in passato. All’inizio di questa avventura di Beatrice a CM non avrei mai pensato che i suoi articoli potrssero essermi di tanto insegnamento. Oggi, invece, sono orgoglioso di avere nel giornalismo una collega così brava e grintosa dal punto di vista professionale. Vai avanti così Beatrice e scommetto che arriverai lontano nel giornalismo.